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Scenari

L’aumento dei costi dell’energia spaventa gli italiani: i consigli per risparmiare in cucina

15 Febbraio 2023
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Il carovita spaventa gli italiani e il primo motivo della preoccupazione è dovuto all’aumento delle bollette (63%): più di 6 italiani su 10 hanno ridotto i consumi di energia elettrica e gas (Fonte: Legacoop e Ipsos) diventando campioni di comportamenti sostenibili, anche a tavola.

Sono 8 milioni i virtuosi che hanno cambiato convinzioni e comportamenti in cucina (Fonte: Nomisma) e, addirittura, quasi 1 italiano su 5 (19%), ha iniziato a evitare l’uso dei fornelli, cucinando di meno o preferendo pietanze che non necessitano cottura (Fonte: Coldiretti) e la tendenza è destinata ad incrementarsi con l’arrivo della bella stagione. E se fino a qualche tempo fa le utenze domestiche non erano incluse nel calcolo della spesa alimentare, oggi queste voci sono rilevanti nel determinare il “food cost” di ogni pasto, che a parità di ingredienti, dipende anche dal prezzo dell’energia necessaria per prepararlo. In occasione della Giornata Mondiale del Risparmio Energetico (18 febbraio), Ancit (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare), ha chiesto alla food blogger Eva D’Antonio (“In cucina da Eva”) amante della cucina senza cottura, di proporre un menu con il tonno in scatola, “energy free”, antispreco, salva denaro e salva tempo e realizzare il vademecum per risparmiare energia in cucina: piccoli comportamenti quotidiani che possono fare la differenza riducendo gli sprechi, l’impatto ambientale e anche la bolletta.

PAROLA D’ORDINE “ENERGY FREE”: LARGO AI CIBI “READY TO USE” CHE NON RICHIEDONO COTTURA
Il trend dei piatti “energy free” è stato avviato da Chef del calibro di Nico Mastroianni (Santo Bevitore, a Cassino), Domenico Stile (Enoteca la Torre, a Roma) e Vincenzo Guarino (Tavola Rossa, Castello di Postignano) che hanno ideato alcuni piatti da preparare senza uso del gas e, per quanto possibile, senza elettricità “extra”: dalla marinatura alla “cottura” in frigorifero, a quella a fuoco spento fino alla manualità in sostituzione dei mini-elettrodomestici. Un buon punto di partenza per rinunciare ai fornelli è quello di scegliere alimenti “ready to use”, come il tonno in scatola: salva denaro (fonte di proteine nobili con ottimo rapporto qualità/prezzo), salva energia (già pronto, non necessita di energia ai fornelli, o in frigo per la conservazione), antispreco (solo l’1% del tonno in scatola finisce nel cestino e inoltre, l’olio si può riutilizzare come condimento per sughi, insalate e tante altre ricette), versatile e salva tempo (il tonno in scatola è pronto all’uso e grazie alla sua versatilità, si presta a tante ricette creative e gustose). Idem per le altre conserve ittiche. Non a caso, se il tonno in scatola è un alimento consumato da tutti (93% degli italiani secondo una ricerca Doxa), è proprio per il suo essere un alimento dalle mille virtù.

IL VADEMECUM PER RISPARMIARE ENERGIA IN CUCINA: OTTO PICCOLI GESTI CHE FANNO LA DIFFERENZA
Cosa possiamo fare per limitare al massimo il consumo di gas? Risparmiare in cucina, mettendo “a riposo” i fornelli, è possibile. A partire dai metodi di cottura fino alla scelta della pentola giusta, passando per l’idratazione dei cibi prima di cuocerli, esistono tanti piccoli accorgimenti che gravano meno sul portafoglio alle prese con il caro bollette. ANCIT (Associazione Nazionale Conservieri Ittici e delle Tonnare) ha raccolto, grazie alla foodblogger Eva D’Antonio, i principali consigli in una mini-guida per imparare a gestire fornelli, pentole, metodi di cottura e forno, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale, con un conseguente risparmio economico. Ad esempio, avviare la cottura di alimenti preferibilmente a temperatura ambiente permette di evitare il consumo di gas che servirebbe per scaldarli dalla temperatura del frigo. Inoltre, prolungare il tempo di ammollo dei legumi secchi consente di ridurre la successiva bollitura, così come idratare prima della cottura il riso o alcuni cereali, specialmente quelli integrali, riduce il tempo necessario alla loro cottura, con un risparmio non indifferente. Ancora, utilizzando il forno (uno degli elettrodomestici a più alto consumo energetico), meglio cuocere più pietanze contemporaneamente e spegnere il forno in anticipo per sfruttare il calore residuo, evitando di aprirlo (si disperde il 20% del calore ogni volta). Per il vademecum completo, clicca qui.

ECCO IL MENU ACCESSIBILE, SALVA TEMPO ED “ENERGY FREE” CON IL TONNO IN SCATOLA
Un ottimo antipasto si può preparare anche senza fuoco e senza elettricità: la food blogger Eva D’Antonio, ha ideato e realizzato tre ricette a base di tonno in scatola senza prevedere l’uso della cottura, con un costo che va dai 3 ai 4 euro a portata (per due persone), risparmiando l’utilizzo di gas ed energia elettrica: Insalata di tonno in olio con emulsione di limone e yogurt, Crostini con mousse di tonno, ceci ed arancia, Polpette di tonno e ricotta con rucola e limone (qui il link> alle ricette).

TONNO IN SCATOLA, L’ALIMENTO ANTISPRECO: SOLO L’1% FINISCE NEL CESTINO
La lunga shelf-life, la comodità d’uso, la praticità e le innumerevoli occasioni di consumo ne fanno un alimento dalle mille virtù: oggi nelle case degli italiani ci sono in media quattro scatolette di tonno e comunque almeno una è sempre presente nella nostra dispensa (93%). Se oggi la metà degli italiani (45%) acquista il tonno in scatola, in primo luogo, perché è gustoso, al secondo posto troviamo il fatto che è un cibo antispreco venduto in contenitori riciclabili: un plus riconosciuto dal 33% degli italiani (1 su 3), sempre più attenti alle istanze di sostenibilità: 8 su 10 (84%) riciclano la scatoletta, sapendo che è di metallo e che si ricicla al 100%. E il 34% riutilizza o ricicla anche l’olio d’oliva (Doxa/Ancit). Nelle posizioni successive, troviamo a pari merito la convenienza (31%) – un alimento che contiene proteine nobili a basso costo – e la sicurezza alimentare. E parlando di antispreco, l’olio d’oliva del tonno può essere riutilizzato in cucina, perché mantiene intatti l’aroma, il sapore e le sue qualità organolettiche. Studi scientifici hanno infatti confermato che l’olio acquisisce dal tonno omega 3 e Vitamina D. Un delitto disfarsene come un rifiuto. Un intervistato su 4 (25%) lo utilizza abitualmente per condire l’insalata/il sugo della pasta e 1 su 10 (11% sull’intera popolazione, il 15% per i giovani) ha dichiarato di aver iniziato nell’ultimo periodo ad utilizzare l’olio della scatoletta, a cui si aggiunge il 18% di chi ne utilizza solamente una parte. Comportamenti virtuosi che gli italiani sempre più attenti all’antispreco, stanno via via incentivando.

IL VADEMECUM PER RIDURRE GLI SPRECHI
L’analisi dei costi della spesa in cucina è un’attività a cui chef e ristoratori si dedicano quotidianamente, ma che a causa del caro-bollette interessa sempre più anche la gestione delle cucine casalinghe. Se infatti fino a qualche tempo fa le utenze domestiche non erano incluse nel calcolo del costo della spesa alimentare, oggi queste voci sono considerate sempre più rilevanti nel determinare il “food cost” di ogni pasto, che a parità di ingredienti, dipende della quantità e dal prezzo (in costante aumento) delle materie prime energetiche necessarie per cucinarlo. Cosa possiamo fare, dunque, per limitare al massimo il consumo di gas? Risparmiare in cucina, mettendo “a dieta” i fornelli, è possibile. A partire dai metodi di cottura,
esistono tanti piccoli accorgimenti che gravano meno sul portafoglio alle prese con il caro bollette. Ecco i consigli di Ancit per imparare a gestire fornelli, pentole, metodi di cottura e forno, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale, con un conseguente risparmio.

1. Scegliere la giusta pentola.
Quella a pressione dimezza i tempi di cottura e quindi anche il consumo di energia. Anche le pentole di rame, ideali per quei cibi che richiedono una cottura media, permettono un considerevole risparmio energetico per via dell’ottima conduttività del calore e della resistenza agli sbalzi termici. Le dimensioni devono essere proporzionate alla grandezza del fornello o
della piastra elettrica in modo che la fiamma, e quindi il calore, sia concentrata al di sotto della padella.

2. Scegliere i fornelli giusti.
Per una maggiore efficienza energetica, al giorno d’oggi quello ad induzione è il piano più efficiente con meno dispersioni: ha un’efficienza energetica del 90% contro il 50% di quella dei fornelli a gas. Nell’induzione, sotto il piano in vetroceramica sono posizionate alcune speciali bobine che generano un campo magnetico che si trasferisce a pentole e padelle a cui arriva direttamente il calore. Viene inoltre garantita più velocità nella cottura: se con la cucina a gas per far bollire un litro d’acqua si impiegano 7 minuti, con l’induzione ce ne vogliono solo 3.

3. Utilizzare sempre il coperchio.
È un gesto fondamentale per evitare la dispersione del calore in cottura: si risparmia gas, i cibi cuociono più velocemente e l’acqua per la pasta bolle in minor tempo. Ma non è il solo accorgimento: anche scegliere un recipiente di misura adatta e non eccessiva rispetto alla quantità di alimento che si vuole cucinare, assicurandosi che la fiamma insista sullo specchio inferiore senza fuoriuscire, tornerà utile.

4. Cucinare alimenti che siano a temperatura ambiente.
Avviare la cottura di alimenti preferibilmente a temperatura ambiente permette di evitare il consumo di gas che servirebbe per scaldarli dalla temperatura del frigo, generalmente 4°C. Bollire la pasta in una quantità sovrabbondante di acqua non serve, oltre a sprecare un’altra preziosa riserva, richiederà più energia per la cottura.

5. Idratare i cibi prima della cottura.
Prolungare il tempo di ammollo dei legumi secchi consente di ridurre la successiva bollitura, così come idratare prima della cottura il riso o alcuni cereali, specialmente quelli integrali, riduce il tempo necessario alla loro cottura, con un risparmio non indifferente.

6. Ottimizzare l’uso del forno.
È uno degli elettrodomestici più costosi a livello energetico: circa 2 kWh l’ora di cottura. È consigliabile cuocere più pietanze contemporaneamente. Inoltre, i forni mantengono la temperatura anche nei 20 minuti successivi allo spegnimento: per questo è possibile spegnerli in anticipo e sfruttare il calore residuo per terminare la cottura (questo vale anche con le pentole tradizionali per cucinare zuppe e risotti, purché rimangano coperti dopo aver spento il fornello). Infine: non aprire il forno mentre il cibo sta cuocendo poiché si disperde il 20%
del calore ogni volta.

7. Riscaldare gli avanzi.
Se vogliamo consumare gli avanzi di cibo conservati nel frigorifero, meglio tirarli fuori almeno un’ora prima. In questo modo non saranno eccessivamente freddi quando verranno riscaldati e potremo risparmiare un po’ di energia. Se nel frattempo stiamo cucinando qualcos’altro, potremmo poggiare il piatto con il cibo da riscaldare sopra la pentola che sta già sul
fornello, evitando quindi di usare il microonde o di accendere un altro fuoco.

8. Quando possibile, ricorrere alla cottura a vapore o alla vasocottura.
Attuabile anche nel microonde, in cestelli sovrapposti, la cottura a vapore aiuta a ridurre i consumi e cucinare pietanze salutari. Bisogna solo posizionare gli alimenti che richiedono tempi più lunghi nello strato inferiore e via via, salendo, quelli che necessitano di tempi o temperature inferiori. Altro sistema è la vasocottura, che prevede l’inserimento di tutti gli ingredienti crudi in un barattolo, compresi condimenti in piccole quantità, e la successiva immersione in acqua calda per la cottura. Si può, ad esempio, sfruttare il ciclo di lavaggio della lavastoviglie, assicurandosi che le temperature raggiunte siano idonee alla corretta preparazione delle ricette scelte.

C.d.G.