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Scenari

Trani (Therasia Resort): “Grazie a Sicilia en Primeur straordinaria opportunità per le Eolie”

03 Giugno 2014
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E’ il momento di andare oltre semplici bilanci riflessioni.

Tra le quinte dell’XI edizione di Sicilia en Primeur, quest’anno di particolare fascino grazie anche allo scenario delle isole Eolie, c’è il lavoro e l’impegno della struttura che ha ospitato l’evento, il Therasia Resort di Vulcano. Per 48 ore l’hotel è stato l’alfiere di tutto l’arcipelago accogliendo ottanta tra inviati e giornalisti delle migliori testate specializzate mondiali e trentacinque cantine siciliane. Ecco le impressioni di Umberto Trani, direttore della struttura.

Assovini ha scelto il Therasia come sede dell’edizione 2014 di Sicilia en Primeur. E’ sicuramente un ruolo rappresentativo. Quali gli obiettivi?
“Noi puntiamo sempre sull’ospitalità e sull’impatto che può avere la struttura per chi la visita la prima volta. Un obiettivo fondamentale è stato quello di cercare di creare un ambiente idoneo per una manifestazione così importante caratterizzandola e integrandola al tempo stesso con le peculiarità del Therasia. Sicilia en Primeur ha voluto sicuramente far conoscere al mondo le Eolie, una terra peraltro molto antica dove il vino si coltivava già da secoli. Spero che questo connubio sia stato vincente. E che per le Eolie sia adesso una straordinaria opportunità. Io, come direttore, ringrazio tutta l’organizzazione di Assovini Sicilia a partire dal presidente Antonio Rallo a Mariangela Cambria, e soprattutto Giuseppe Longo, anima di Assovini e professionista di qualità assoluta”.

Trentacinque aziende del vino, degustazioni con il produttore al tavolo, sala sommelier con poco meno di 250 vini in assaggio, due ristoranti su tre impegnati e aperitivo in spiaggia. Il tutto condito con aliscafi e trasferimenti in uscita e in entrata. Com’è andata? Se l’aspettava così?
“Sicuramente il tutto è stato impegnativo, ma la struttura è organizzata in modo da poter gestire situazioni come queste, per noi non sono nuove. Chiaramente le attese erano già alte in partenza, gli ospiti molto preparati e provenienti da tutto il mondo. Noi dal canto nostro abbiamo cercato di presentare la struttura in tutte le sue parti e dividendo le attività per zone. La hall si è ben prestata alla degustazione con i produttori con lo sfondo dei Faraglioni e delle Isole; il ristorante Grusoni, novità di quest’anno, ha dato idea del menù che verrà proposto anche a tutti i nostri ospiti e per finire il ristorante Arcipelago con la sua tipicità per la cena. Chiaramente tanti giornalisti curiosi hanno voluto scoprire il Cappero e le ricette del nostro chef Crescenzo Scotti e questo ci ha fatto molto piacere”.

Il pubblico internazionale come percepisce il vino siciliano?
“Il pubblico internazionale chiede prevalentemente vino siciliano. La scoperta del territorio è la principale richiesta, è la ragione della domanda stessa, i clienti hanno desiderio di conoscerlo. Si resta incantati quando s’inizia a scoprire e conoscere l’immensa qualità e ricchezza dei prodotti siciliani. Noi dobbiamo essere pronti a interpretare le sensibilità del singolo guidandolo nella scelta”.

Si riferisce quindi alle Eolie?
“L’interesse è esteso, i clienti ci chiedono di tutta la Sicilia. Siamo molto fortunati, ma ne sentiamo la responsabilità, nel raccontare il vino e i territori siciliani: dall’Etna a Trapani, da Pantelleria a Noto passando per le alte colline della Sicilia centrale. Un territorio vastissimo con diversità vertiginose”.

F. P.