(Alessia Davì ed Edy Bandiera)
Semaforo verde per l’Istituto regionale del Vino e dell’Olio, che potrà regolarmente continuare l’attività di controllo e certificazione dei vini siciliani a denominzione d'origine e a indicazione geografica, oltre che dell'olio Dop e Igp.
La notizia ufficiale arriva questa mattina con una nota del Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali con cui viene revocata la sospensione e confermato l’Istituto quale organismo di certificazione e controllo per tutti i vini e gli olii siciliani a denominazione d’origine. Non sussistono elementi ostativi perchè l’istituto non continui a valutare i vini e gli oli prodotti in Sicilia, recita la nota, affinchè possano fregiarsi della denominazione d’origine ed essere sempre più apprezzati dai mercati nazionali e internazionali. Qualche tempo fa, il ministero aveva inviato una nota all'Irvo proprio sulla questione certificazione. L'istituto siciliano era rimasto indietro soprattutto sul fronte ispezioni in azienda>. Ogni anno, infatti, è obbligatorio compiere il 100 per cento delle visite che vengono sorteggiate (il 10 per cento del totale delle aziende che producono vino e olio certificato, quindi 1.800). L'Irvo, però, non era riuscito a completare il percorso, ricevendo, una sorta di “cartellino giallo”.
E' servita una convenzione con il Dipartimento Agricoltura, che ha messo a disposizione 74 dipendenti qualificati, per implementare le attività ispettive in campo e nell’attività di certificazione. Ma non solo. Perché l'Irvo è rientrato praticamente da tutte le criticità contestate dal ministero, con l’approvazione dei bilanci consuntivi dal 2014 al pluriennale 2019/2021, che hanno consentito all’istituto di essere in regola con la situazione contabile e pertanto di ricevere i trasferimenti regionali atti al suo funzionamento al piano di formazione a tutti i livelli e per tutti i ruoli ricoperti nel processo di controllo e certificazione, passando per l’istituzione di un “Comitato Ricorsi” per i controlli afferenti entrambi i settori del vino e dell’olio. Per avere un’idea, basti pensare che, soltanto nel 2019 sono stati effettuati, nell’ambito vitivinicolo, 1.367 controlli (1.034 viticoltori, 108 vinificatori, 218 imbottigliatori, 7 intermediari) e rilasciati 2.638 certificati di idoneità, con una tempistica media di 13,55 giorni, rispetto alla tempistica media registrata negli anni precedenti pari a 14,37 giorni.
“Il Governo Musumeci fin dal suo insediamento ha creduto e investito nelle potenzialità dell’Istituto – afferma l’assessore regionale siciliano per l’agricoltura, Edy Bandiera – Oggi raccogliamo i frutti dell’impegno e dello sforzo profuso e garantiamo da un lato gli imprenditori agricoli dell’Isola, che possono contare su un ente certificatore siciliano, riconosciuto dal Ministero, in grado di assicurare professionalità e trasparenza, dall’altro assicuriamo allo stesse ente un introito, che vale circa 2 milioni di euro l’anno, necessario al funzionamento e al miglioramento delle prestazioni che può offrire”. “Con soddisfazione accogliamo la decisione del Ministero sulla certificazione dei vini siciliani – afferma il Commissario Straordinario dell’Irvo, Alessia Davì – Il provvedimento chiude una fase di affanni e incertezze per l’ente e apre una nuova fase di prospettive e ulteriore rilancio”.
Dalle certificazioni, l'Irvo incassa circa due milioni di euro. Ogni anno vengono controllate e certificate oltre 233 milioni di bottiglie che si riferiscono alle 23 Doc, una Docg e 7 Igt della Sicilia. A questi dati si aggiunge anche quello relativo all'olio: l'Irvo infatti certifica, almeno per il momento, circa mille tonnellate di olio Igp Sicilia e Dop Valdemone che equivalgono a quasi 2 milioni di bottiglie di olio siciliano certificate.
C.d.G.