È il Granduca di Toscana Cosimo III a fissare, nel 1716, i confini della zona di produzione del vino Chianti. Ci vorranno due secoli – nel 1924 – per arrivare alla costituzione del Consorzio per la difesa del vino tipico del Chianti e della sua marca di origine, scegliendo il Gallo Nero come simbolo. Nel 1932 viene aggiunto il suffisso “Classico” per distinguere il Chianti originale da quello prodotto al di fuori del territorio delimitato nel 1716.
Nel 1984 il Chianti Classico ottiene la Docg e, tre decenni dopo, l’assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti Classico, su impulso del presidente Lapo Mazzei, approva una serie di modifiche al disciplinare di produzione che danno avvio a un vero riassetto della denominazione: riduzione della produzione delle uve da 110 a 75 ql/ettaro ed esclusione delle uve bianche dall’uvaggio. È, a quanto pare, l’inizio di un percorso di ricerca che porterà al progetto “Chianti Classico 2000 Venticinque”, con risultati presentati a Milano per far conoscere il lavoro svolto attraverso una degustazione inedita di vini nati dai cloni della ricerca scientifica che ha consacrato l’eccellenza del Gallo Nero e la sua terra.
Si è trattato di un seminario condotto dal vicedirettore del Corriere della Sera Luciano Ferraro, con il presidente del Consorzio Chianti Classico Giovanni Manetti e l’enologo Carlo Ferrini, e la degustazione di undici vini. Per arrivare ai vini in degustazione, è stato ricordato nel corso dell’incontro, si è partiti da 236 piante che, dopo approfonditi esami, sono state ridotte a dieci cloni capaci di produrre uve di Sangiovese eleganti, equilibrate e resistenti ad alcune malattie della vite.
Senza trascurare che nel corso della ricerca fu raggiunto anche l’obiettivo di utilizzare solo Sangiovese per esprimere appieno il territorio, “perché la qualità viene dal vigneto, non dalla cantina”, ha aggiunto Ferrini.
Uno dei risultati ottenuti con il progetto “Chianti Classico 2000 Venticinque” è stata la progressiva riduzione, nei blends, di varietà internazionali, insieme al miglioramento della qualità media dei vini Chianti Classico; l’affinamento delle tecniche di gestione del vigneto; il contributo alla sostenibilità ambientale; la costanza qualitativa anche in condizioni climatiche avverse; maggiore resistenza o immunità alle malattie virali; tannini più delicati e minore impiego di legni piccoli.
Una rivoluzione a cui hanno contribuito i 493 soci del Consorzio Vino Chianti Classico che conducono 7.000 ettari di vigneti iscritti all’albo del Chianti Classico, presenti nei comuni di Castellina, Castelnuovo Berardenga, Gaiole, Greve, Lamole, Montefioralle, Panzano, Radda, San Casciano, San Donato in Poggio e Vagliagli. Producono 35-38 milioni di bottiglie l’anno, esportate in 160 paesi.
Al seminario, che si è svolto nelle sale del Westin Palace Hotel, è seguita una degustazione organizzata dall’AIS Lombardia, aperta agli operatori del settore e agli appassionati, con oltre sessanta banchi d’assaggio e la possibilità di interloquire con i produttori di Chianti Classico. Non è mancata la possibilità di degustare anche molte interpretazioni dell’Olio DOP Chianti Classico. In questa occasione è stato possibile approfondire la conoscenza della denominazione e del suo olio attraverso due masterclass: la prima condotta da Roberto Rappuoli, tecnico agronomo del Consorzio Olio DOP Chianti Classico, dal titolo “L’olio DOP Chianti Classico”; la seconda da Luca Marchiani, Master Sommelier Chianti Classico AIS 2025-2026, dal titolo “Chianti Classico Docg overview”.
Gli undici vini degustati a conclusione del seminario sul progetto “Chianti Classico 2000 Venticinque”:
Chianti Classico Riserva Poggio alle Rose 2010
Castell’in Villa – Castelnuovo Berardenga
È una delle grandi etichette della storica tenuta che produce uve di Sangiovese da clima mediterraneo, capace di raccontare il territorio. Prodotto solo nelle annate migliori, affina per 24-36 mesi in botti di rovere, cui segue una lunga permanenza in bottiglia. Alla degustazione ha rivelato una complessità straordinaria: colore rosso granato luminoso, profumo di ciliegia sotto spirito, rosa essiccata, tabacco, spezie dolci, note balsamiche e un gusto pieno, strutturato, acidità viva, tannini setosi e un finale lungo e complesso. Un Chianti da collezione.
Chianti Classico Gran Selezione Tenuta di Lilliano 2015
Tenuta di Lilliano – Castellina in Chianti (SI)
Sangiovese in purezza per questo vino di grande eleganza, ancora giovanissimo in tutte le sue componenti. Colore rosso rubino intenso, profumi di ciliegia e lampone sostenuti da fresche note mentolate e accenni di liquirizia e noce moscata. Matura per 15-24 mesi in legni di varie dimensioni. In bocca è sapido, pieno, fresco, con tannini setosi e una lunghezza davvero importante. Chianti di grande eleganza, senz’altro da collezione.
Chianti Classico Gran Selezione Terrazze di San Leolino 2019
Fontodi – Greve in Chianti (FI)
Sangiovese in purezza proveniente dalla famosa conca d’Oro del Chianti. Matura per 36 mesi in legno e si presenta con colore rosso rubino scuro e profumo complesso di ciliegie mature, cioccolato fondente e nocciole. In bocca è elegante, strutturato, con tannini fitti e un finale affascinante e lungo. Cinquemila bottiglie di un’annata importante, grazie alla selezione clonale attivata per ottenere maggiore struttura. Essendo un vino biologico, prodotto senza pesticidi o fertilizzanti sintetici, Terrazze di San Leolino incarna la filosofia della Cantina Fontodi nel rispetto della natura e della purezza delle uve.
Chianti Classico Gran Selezione ZAC 2020
Principe Corsini, Villa Le Corti – San Casciano Val di Pesa (FI)
Sangiovese in purezza proveniente dal vigneto Gugliaie, dedicato ad Anna Corsini, sorella del Principe Tommaso Corsini, affettuosamente chiamata Zac. È stato prodotto per la prima volta nel 2008 (solo 1.800 bottiglie) e da allora conserva il suo carattere chiantigiano, deciso ed elegante. Affina 24 mesi in barrique e tonneaux prevalentemente usati, più sette mesi in cemento e sei in bottiglia. Colore rubino luminoso, profumi di humus, viole, ciliegie e un refolo agrumato e mentolato che ne amplia il profilo aromatico. In bocca freschezza e austerità sono sostenute dalla compostezza del tannino, che ne definisce la lunga persistenza. Un Chianti di grande eleganza.
Chianti Classico Casanuova di Nittardi “Vigna Doghessa” 2021
Nittardi – Castellina in Chianti (SI)
Sangiovese in purezza per questo Chianti presentato con un’etichetta artistica – una passione della famiglia Femfert, proprietaria dell’azienda – e un colore rubino trasparente accompagnato da profumi complessi di sottobosco, ciliegia, rosa appassita, noce moscata, timo, cioccolato, pepe e liquirizia. Il sorso è fresco, con tannino di buona qualità e finale amaricante di china. Matura per dodici mesi tra barrique e tonneaux.
Chianti Classico Riserva Le Baroncole 2021
Fattoria San Giusto a Rentennano – Gaiole in Chianti (SI)
Prodotto da uve selezionate di Sangiovese (97%) e Canaiolo (3%), matura in botti e fusti di rovere francese per 16-20 mesi, secondo l’andamento della vendemmia. Colore rosso rubino, profumi intensi di mirtilli, prugna, fiori e spezie. Il sorso è fresco, di buon corpo e lunga resistenza. Una riserva di Chianti da lungo invecchiamento, firmata da un’azienda storica e meravigliosa.
Chianti Classico Gran Selezione Badiola 2021
Castello di Fonterutoli – Castellina in Chianti (SI)
L’azienda della famiglia Mazzei è un simbolo dell’eccellenza toscana. Nel 1435 Ser Lapo Mazzei, notaio fiorentino, documentò per la prima volta il nome “Chianti” in un atto ufficiale. Oggi la famiglia prosegue quella storia con tre tenute tra Chianti Classico, Maremma e Sicilia. Al centro di tutto resta il Castello di Fonterutoli, da cui dipendono 120 parcelle vitate, fra cui le vigne all’ombra della Pieve della Badiola, tra le più alte di tutto il Chianti. Questa Gran Selezione è la prova del dialogo tra memoria e modernità che caratterizza la famiglia Mazzei. Colore rosso rubino intenso, profumi eleganti di frutti di bosco, ciliegia e cioccolato. Al palato è fresco, con tannini vellutati e un equilibrio tra morbidezza e acidità che assicura piacevole persistenza e finale armonico. Affina 16 mesi in botti di rovere francese, di cui il 30% nuove.
Chianti Classico Gran Selezione Vigna Casanova dell’Aia 2021
Istine – Radda in Chianti (SI)
Ottenuto esclusivamente da Sangiovese del piccolo vigneto di 4,5 ettari appena fuori Radda, esprime appieno le caratteristiche del terroir. È un vino dal profumo elegante di fiori, bacche rosse dolci, menta, gesso e un tocco di pepe bianco. Gran Selezione di grande personalità, perfetta per chi cerca un’espressione autentica del Sangiovese. È anche la prova della visione di Angela Fronti, rappresentante della nuova generazione della famiglia Fronti, che produce vino solo da uve dei propri vigneti per valorizzarne le singole caratteristiche.
Chianti Classico Gran Selezione Villa Cigliano 2022
Antinori – San Casciano Val di Pesa (FI)
Prodotto solo da uve Sangiovese selezionate nella vigna dell’UGA San Casciano. Vino dal colore rosso rubino scuro che sprigiona un profilo aromatico intenso e seducente, con note di ciliegia matura, ribes nero, arancia rossa e carruba, sostenute da accenni eleganti di legno pregiato e gesso. In bocca ha un ingresso vigoroso e avvolgente, con una straordinaria eleganza che cresce nel bicchiere: tannini vellutati, piacevole freschezza e una persistenza finale che richiama vaniglia, cacao e caffè.
Chianti Classico Gran Selezione Le Bolle 2022
Castello Vicchiomaggio – Greve in Chianti (FI)
Sangiovese 100% per le quattromila bottiglie di questa Gran Selezione dal colore rosso rubino luminoso e profumi di ciliegia e mora, viola, peonia e glicine. In bocca emerge subito la grande bevibilità, sostenuta da una trama tannica fine e da una lunga persistenza che conferma il potenziale d’invecchiamento. Matura venti mesi in barrique.
Chianti Classico Riecine 2023
Riecine – Gaiole in Chianti (SI)
Un esempio di vino di grande tipicità che potrebbe rappresentare il punto di partenza di una nuova rivoluzione per il Chianti Classico, basata su interventi agronomici e sostenibilità. Colore rosso rubino scarico, profumo di viola, frutti rossi e un tocco speziato. Rotondo, ampio, di bella freschezza e con un finale piacevolmente tannico.