Un altro territorio riconosciuto e iscritto nella lista del Patrimonio mondiale Unesco per il suo valore paesaggistico, ambientale e storico legato alla viticoltura, quello delle Langhe in Piemonte, entra a far parte di Iter Vitis, l’unico itinerario riconosciuto dal Consiglio d’Europa dedicato alle attività collegate alla cultura del vino che dal Caucaso si estende fino all’Atlantico.
L’adesione è stata formalizzata in seguito a un incontro che si è svolto alla fine di novembre a Barolo (Cuneo) tra una delegazione dell’Associazione internazionale e la Barolo & Castles Foundation, che ha accolto la proposta di entrare a far parte come socio onorario di Iter Vitis.
“La nostra Fondazione, da sempre dedicata alla tutela, promozione e narrazione del patrimonio storico, paesaggistico e culturale delle Langhe – ha dichiarato la presidente Liliana Allena – condivide appieno gli obiettivi del vostro Itinerario. In particolare, consideriamo di grande interesse la possibilità di contribuire, all’interno della rete Iter Vitis, alla valorizzazione del patrimonio di castelli, musei e paesaggi vitivinicoli che rappresentano un unicum identitario del nostro territorio”.
Un ingresso accolto con entusiasmo dalla presidente di Iter Vitis, Susanna Gristina: “Salutiamo con grande soddisfazione l’adesione della Barolo & Castles Foundation tra i nostri soci e diamo loro un caloroso benvenuto. La Fondazione rappresenta una vera eccellenza nella valorizzazione del patrimonio vitivinicolo, paesaggistico e culturale delle Langhe, territorio dal valore universale riconosciuto dall’Unesco, che si affianca ad altri due Patrimoni mondiali Unesco dell’itinerario: l’isola di Pantelleria e le Azzorre. La sua presenza arricchisce e rafforza ulteriormente la nostra missione: promuovere il dialogo tra i paesaggi del vino d’Europa, tutelarne la memoria e sostenere pratiche di valorizzazione innovative e sostenibili. La Barolo & Castles Foundation porta con sé un patrimonio di saperi, luoghi, castelli e musei perfettamente in linea con i principi del nostro Itinerario”.
L’Itinerario Culturale Europeo “Iter Vitis”, finalizzato a promuovere i vigneti storici e i vigneti più belli d’Europa, è stato riconosciuto dal Consiglio d’Europa il 15 maggio 2009. L’idea nasce da una felice intuizione tradotta in progetto dall’Associazione internazionale Iter Vitis, costituita due anni prima con sede a Sambuca di Sicilia, con il sostegno della Strada del Vino Terre Sicane, dell’Associazione nazionale Città del Vino e di quattro Gal, due italiani (Terre del Gattopardo in Sicilia e Kroton in Calabria) e due francesi (Midi Pyrénées Méditerranée e Pays Vignoble Gaillacois et Val Dadou). Si tratta del 25° Itinerario Culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa, dopo – per citarne alcuni famosi – la Via Francigena o il Cammino di Santiago di Compostela, ma è l’unico che ha come fil rouge i segni, materiali e immateriali, e i paesaggi legati alla cultura della vite e del vino. Un itinerario che dall’Atlantico al Baltico, dal Mediterraneo al Caucaso, si snoda attraverso i più importanti territori vitivinicoli di Paesi europei e non: dall’Italia alla Spagna, dal Portogallo alla Francia, dalla Germania alla Slovenia, fino all’Austria, Ungheria, Croazia, Grecia, Malta, Macedonia, Moldavia, Montenegro, Cipro, Armenia, Azerbaigian, Georgia e Tunisia.
“Il vino unisce ciò che il mare divide” è lo slogan coniato da Gori Sparacino, direttore di Iter Vitis e tra i promotori del progetto, che oggi oltre alla presidente Susanna Gristina vede nel Consiglio direttivo Attilio Scienza, Angelo Radica, Roberta Milano, Beatrice La Porta, Calogero Impastato, Maurizio Giannone, Leonardo Ciaccio, Mauro Carbone e Marina Ambrosecchio.
Franco Nuccio