Resta top secret, il costo dell’operazione, sono state acquistate per intero le quote societarie di Alessandro Candido e dei soci di minoranza che includono i fabbricati e il brand ma non i terreni. Continuità è la parola d’ordine della famiglia Leo, l’obiettivo è quello di preservare la storia e l’identità della cantina Candido e del territorio, infatti, entrambe le aziende hanno sede nel comune di San Donaci in provincia di Brindisi.
“Siamo di San Donaci e il nostro cuore è qui – ha affermato Paolo Leo -. Poter acquisire una cantina che fa parte della storia del nostro paese e che ho sempre ammirato è per me un orgoglio e un onore. Custodiremo questo patrimonio in modo rispettoso e attento. Manterremo e potenzieremo la produzione vinicola, ma ne faremo anche un luogo dedicato all’enoturismo. La cantina è un’azienda storica, è stata fondata nel 1929, diverrà un luogo di conoscenza del vino e di promozione di San Donaci e del Salento. Cappello di Prete, Duca D’Aragona e Immensum continueranno a essere i vini bandiera”
Il progetto di espansione della famiglia Leo era già in corso. Si pensi ad Alture, progetto in Valle d’Itria che ha permesso ad un piccolo gruppo di viticoltori di mantenere la propria attività garantendo loro la continuità nell’acquisto delle uve per la produzione dei vini simbolo del territorio, e il recupero dell’antica cantina sociale di Monteparano, che dà lavoro a circa 150 viticoltori di piccole dimensioni.
Nel 2023, Paolo Leo aveva registrato un fatturato pari a 22 milioni di Euro con 4 milioni di bottiglie prodotte, nel 2024 lo stesso indice incrementava a 23 milioni di euro con 5 milioni di bottiglie e nel 2025 la previsione, anche grazie al contributo di Candido, è di raggiungere quota 25 milioni di euro (oltre +8,5% sul fatturato dell’anno precedente) con 5,5 milioni di bottiglie prodotte.
La crisi del mondo del vino ha una dimensione globale, sono diversi i fattori che la determinano: aumento dei costi di produzione, mercati incerti, mutamento nel gusto dei produttori e crisi climatica. Sta di fatto che in Puglia sono diverse le cantine che pare siano in vendita, le trattative procedono con il massimo del riserbo.