Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vino e dintorni

Si conclude l’esperienza col fondo Prosit: Torrevento si riprende il 51% delle quote. Cosa significa tutto questo

13 Novembre 2025
Francesco Liantonio, presidente della cantina pugliese Torrevento Francesco Liantonio, presidente della cantina pugliese Torrevento

Un’operazione inattesa riporta nelle mani della famiglia Liantonio una delle realtà simbolo della Puglia del vino

Se non è un colpo di scena, poco ci manca. Anche perché non capita tutti i giorni che un’azienda si ricompri il pacchetto di quote di maggioranza che pochi anni prima aveva ceduto a un fondo finanziario.

Parliamo di Torrevento, cantina pugliese tra le più importanti d’Italia, con sede a Corato, a due passi da Castel del Monte, la fortezza ottagonale di Federico II, patrimonio Unesco.

La maggioranza delle quote di questa cantina era stata rilevata da Prosit Group, fondo di investimento di private equity di Quadrivio & Pambianco, che fino allo scorso anno controllava 800 ettari di vigneti grazie alle acquisizioni di altre cantine sparse in Italia. A capo di Prosit Group Sergio Dagnino, manager con una lunga esperienza da Caviro. Ora il dietrofront.

Non si conoscono né le motivazioni che hanno portato Prosit a uscire di scena, né il valore dell’operazione finanziaria attraverso cui la società si è ripresa il 51 per cento delle quote. Certo è che Torrevento torna l’unica proprietaria di una cantina che nel 2024 ha fatturato 17,6 milioni, che produce quattro milioni di bottiglie e che ha una propensione molto forte verso l’export (circa il 75 per cento), con la Germania come primo mercato. E poi 600 ettari di vigneto, di cui 300 di proprietà. Numeri importanti.

Non possiamo affermare se un dietrofront del genere sia un fatto episodico dovuto a dinamiche strettamente legate alle strategie di Prosit oppure sia il segno di una disaffezione verso il mondo del vino da parte del mondo della finanza. Oppure la voglia forte dei soci originari di riprendere tra le mani il timone di un’azienda a cui sono legati da oltre un secolo. O tutti questi fattori messi in qualche modo insieme.

In ogni caso, “l’operazione si colloca all’interno di un più ampio processo di evoluzione delle strategie aziendali di Cantine Torrevento e Prosit Group – recita un comunicato stampa della cantina pugliese -. Essa riflette una visione orientata alla valorizzazione delle rispettive competenze e alla focalizzazione su specifici obiettivi aziendali.

L’iniziativa è stata gestita da Cantine Torrevento con l’obiettivo primario di posizionare ulteriormente il brand Torrevento e i marchi dell’azienda pugliese sui mercati nazionali e internazionali, offrendo una vasta gamma di vini portatori di grande carica identitaria, di tipicità regionale e di perfetta tracciabilità di filiera, grazie alla presenza di una importante realtà di vigneti di proprietà”.

Il presidente di Cantine Torrevento, Francesco Liantonio, che è anche presidente di Valoritalia e vicepresidente di Federdoc (nella nostra top ten della wine power list, qui la classifica), ha dichiarato: “Ringrazio l’intero management di Prosit Group per aver condiviso e concluso l’operazione, oltre che per l’esperienza vissuta in questi anni, il tutto sempre basato su stima e collaborazione”.