Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vino e dintorni

Tommasi rileva le cantine Quarta e consolida il polo pugliese

04 Settembre 2025
Claudio e Alessandra Quarta, Pierangelo Tommasi. Sulla destra la Tenuta Eméra Claudio e Alessandra Quarta, Pierangelo Tommasi. Sulla destra la Tenuta Eméra

Con l’acquisizione di Tenuta Eméra e Cantina Moros, il gruppo veronese rafforza la sua presenza nel Salento e punta anche sull’enoturismo

La famiglia Tommasi amplia il progetto di Masseria Surani con l’acquisizione di Tenuta Eméra a Lizzano (Taranto) e Cantina Moros a Guagnano (Lecce), fino a ieri guidate da Claudio Quarta. Dopo una lunga carriera nel vino, l’imprenditore salentino ha deciso di ritirarsi, lasciando alla figlia Alessandra il compito di accompagnare la transizione e di proseguire la collaborazione con Tommasi. Non sono stati resi noti i dettagli economici dell’investimento. Tutti i vini saranno venduti a marchio Masseria Surani.

La storia di Quarta inizia nel 2005, quando lascia il settore farmaceutico negli Stati Uniti per tornare in Salento e avviare un progetto vitivinicolo che unisce ricerca e tradizione. Dal 2012 al suo fianco lavora la figlia Alessandra, che oggi sottolinea: «Con Tommasi vedo un approdo solido per sviluppare il percorso iniziato con papà e farlo crescere in chiave sostenibile».

Tommasi è presente in Puglia dal 2012 con Masseria Surani a Manduria, nel cuore del Primitivo Doc, e ha via via consolidato la propria presenza con 55 ettari di vigneti della Tenuta Espéra e, più di recente, 45 ettari a Lizzano. Ora il portafoglio pugliese si completa sotto il marchio Masseria Surani con tre poli: Tenuta Espéra, dedicata alle etichette più esclusive per la ristorazione; Tenuta Eméra, con Primitivo Doc, Fiano e Negroamaro Rosé; e Cantina Moros, che custodisce il Salice Salentino Doc Riserva.

«Tenuta Eméra e Cantina Moros consolidano la presenza, ampliano e completano la gamma dei vini pugliesi» afferma Pierangelo Tommasi, direttore esecutivo di Tommasi.

«Per noi è un passo importante – spiega Giancarlo Tommasi, enologo e direttore tecnico – perché oltre a rafforzare il progetto produttivo, si apre un nuovo capitolo anche per l’enoturismo, che qui in Puglia va ad affiancarsi alle esperienze già avviate in Valpolicella, Montalcino e nel Vulture».

Il mosaico di Tommasi Family Estates, il cui obiettivo è dare voce ai singoli territori con proiezione internazionale, comprende otto tenute in sette regioni italiane, dall’Etna con Ammura al Chianti Classico con Fattoria La Massa, dal Collio con Marco Felluga alla Maremma con Poggio al Tufo. Oltre queste fanno parte del gruppo Podere Cassiano in Montalcino, De Boris a Verona, Tenuta di Caseo nell’Oltrepò Pavese e Paternoster in Basilicata.

I numeri di Tommasi Family Estates: fatturato 2024 (€ 31.900.000, in crescita di +1,27% rispetto al 2023, di cui 86% estero e 14% Italia. In riferimento alle superfici, 807 il totale degli ettari vitati, così suddivisi: Tommasi Viticoltori (Valpolicella, Lugana, Soave), 262 ettari; Tenuta di Caseo (Oltrepo Pavese – Lombardia), 90 ettari; Podere Cassiano (Montalcino – Toscana), 22 ettari; Poggio al Tufo (Maremma – Toscana), 240 ettari; Paternoster (Vulture – Basilicata ), 20 ettari; Masseria Surani (Manduria, Lizzano, Guagnano – Puglia ), 108 ettari; Ammura (Etna – Sicilia ), 15 ettari; Nuova Tenuta a Orvieto (Umbria ), 50 ettari. Totale dipendenti: 92 (di cui 34 sono under35 e 33 donne). Il totale delle bottiglie prodotte dal gruppo è di 3.500.000 circa, di cui 450.000 prodotte da Masseria Surani.