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L'intervista

Zonin (Uiv): “Con questo sistema di autorizzazioni, sempre meno superfici vitate”

13 Gennaio 2015
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(Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini)

“Finchè andremo avanti con questo sistema di autorizzazioni, in Italia si continueranno a perdere superfici vitate”.

Domenico Zonin, presidente Unione Italiana Vini, chiarisce il suo pensiero: “Probabilmente nei prossimi anni rimpiangeremo il fatto di non aver accettato la liberalizzazione degli impianti. Il mercato si regola da solo – dice il presidente -. La dobbiamo smettere di imporre regole, perché il sistema si riequilibra da sé”.
In questo momento, da Bruxelles parlano chiaro: può essere autorizzato solo l’1 per cento di nuova superficie vitata. “Così – spiega Zonin – se, per esempio, nel mercato c’è un nuovo fenomeno, come il Prosecco che richiederebbe l’impianto di nuovi migliaia di ettari, con questo sistema autorizzativo troppo rigido non si potrà fare e questo ci farà perdere della occasioni di mercato”

Intanto, però, il fenomeno della perdita in Italia di superfici vitate non si arresta. “La vedo male – spiega Zonin – e non mi aspetto di certo dei miglioramenti a breve. Certo, se si guarda alla produzione, i numeri sono pressoché stabili, ma questo grazie al rinnovo di molti impianti. Ma la perdita di potenziale non è una buona cosa”.

Eppure si nota un andamento preciso: sono sempre meno le persone che coltivavano il vigneto come hobby nei fine settimana e sempre di più le aziende agricole gestite da giovani. “Non è più un semplice orto da coltivare nei weekend – conclude Zonin -, ma la gestione vera e propria di un’azienda agricola. Non di dimensioni enormi, ma comunque sufficiente per far parte di un certo tipo di mercato”.

Giorgio Vaiana