Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
L'intervista

“La misura Promozione un modello da replicare in tutti gli altri settori”

02 Maggio 2013
paoloannavini paoloannavini


Paolo Annavini

Quanto è efficace la misura Promozione della Ocm vino?

Quesito che ci poniamo a seguito della pubblicazione del nuovo bando nazionale. Lo abbiamo chiesto a chi effettivamente rende esecutivi i progetti che ricevono il finanziamento, chi gestisce la spesa, facendo attività di fronting, in nome e per conto delle aziende. Ci ha fornito un quadro sulla misura Paolo Annavini, dirigente della A&Elle Associati Consulting, società che vanta in portfolio 250 aziende, suddivise tra Emilia Romagna, Toscana Veneto, Friuli, Sicilia, e che ha sede a Roma e a Verona. Con una sola battuta dipinge un modello che potrebbe rappresentare, per il caso italiano, un’eccezione, quel l'ingranaggio che eccezionalmente funziona in un sistema abituato a ingolfarsi. “Se tutto funzionasse come il sistema della misura Promozione, l’Italia sarebbe un Paese diverso”, esordisce. Gli effetti della misura in questi anni di applicazione ha avuto tanti effetti e tutti positivi. Annavini la definisce “una misura che piace”, sia alle aziende che al pubblico. Aspetto, come tiene precisare, non di secondaria importanza. “Ha risolto una serie di problemi – riferisce  -, ha determinato in entrambe le parti un atteggiamento positivo.  Dal primo anno di applicazione non abbiamo mai registrato grosse problematiche. Succede esattamente così quando una cosa è amata”.
 
Ha definito la misura Promozione un modello. Quali sono i suoi plus?
“Intanto la procedura, che è semplice rispetto ad altre modalità di finanziamento. Poi dà tempi certi, si sa quando si deve presentare la domanda, si sa quando si ha la risposta, si sa quando arriveranno i soldi e si sa entro quando deve essere completato il tutto. Questo è già un grosso valore aggiunto per le aziende. E poi il peso burocratico non è così forte. Inoltre la percentuale di soldi spesi è molto elevata, rispetto ad altre misure più del 90%”.
 
E’ la misura ad oggi più importante per il comparto?
“Acquista sempre più rilevanza. Perché oggi il vero problema non è produrre ma vendere. Tutti quanti hanno portato a termine il programma con percentuale di esecuzione media dell’88%”.
 
Come mai in Italia è stata così efficace?
“Anzi dobbiamo dire, proprio in questo caso, che l’Italia è stata più razionale ed efficiente di Bruxelles. Ci ha aiutato la base giuridica che vanta il nostro Paese determinando un modus operandi che ha fatto sì che la misura potesse risolversi in questo stato positivo. Anzi, rispetto ad altri Paesi, siamo stati i più bravi a farla fruttare”.

Verso quali Paesi si concentrano le iniziative di promozione delle aziende?
 “Usa e Canada. Le risorse sono state impiegate dalla maggioranza delle aziende per rafforzare i mercati tradizionali di riferimento. Lì si giocano i volumi, le aziende tendono a consolidarsi nei mercati importanti in termini di volumi. Sin dall’inizio hanno voluto puntare su questi due Paesi, poi man mano che le risorse aumentavano  sono andate a pianificare progetti anche per altri mercati”.
 
E per quanto riguarda l’orientamento vero la Cina o l'area Asia?
“Non considerano l’Europa la Cina è il terzo Paese dove si fa più attività di promozione. A seguire il Giappone. Ma parliamo però sempre di piccoli investimenti”.
 
Brasile e India?
“Purtroppo ancora il mercato lì non si è sviluppato. Intanto, soprattutto per quanto riguarda il Brasile, ci sono altissime barriere tariffarie e poi non c’è una rete distributiva consolidata. E' più difficile per le aziende penetrare in queste aree. Ma quest’anno vediamo che sono aumentate le richieste per fare promozione in India e in Vietnam”.
 
Quali sono le attività di promozione che portano avanti le aziende?
“Principalmente partecipano al bando per attività di promozione in store, nei supermercati e in punti vendita affini , ma anche off trade, nel canale horeca, nelle enoteche e nei ristoranti. Ma si chiede il finanziamento anche per organizzare eventi btob. Fino ad ora non si sono presentati progetti di incoming. La misura non dava possibilità di impiegare un consistente budget per questa iniziativa. Adesso con il nuovo bando è cambiato tutto e all’azienda viene data la libertà di scegliere la risorsa da destinare. Poi si è anche molto investito sui media, sulle campagne pubblicitarie e sui materiali di comunicazione di supporto”.

M.L.