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Cibo e dintorni

Abbiamo assaggiato il panettone di Peck (42 euro). Ecco com’è andata

12 Novembre 2025
Leone Marzotto, Ceo di Peck, con il Panettone Leone Marzotto, Ceo di Peck, con il Panettone

Dal laboratorio di via Spadari una ricetta che rispolvera la tradizione classica di Milano

Siamo al 12 novembre: Natale è ormai alle porte (e se non vi sembra così, fate un giro nei principali retailer delle grandi città) e urge capire come non farsi trovare impreparati per pranzi e cene delle prossime settimane. In Italia non c’è pasto che non si chiuda con una dolce coccola, e da nord a sud ormai c’è un solo protagonista: il panettone. Da sempre, per definizione, e senza offesa per il pandoro, è l’unico grande lievitato natalizio: struttura a cupola e impasto dolce arricchito dalla bontà di uova, burro, uvetta e scorze candite.

Quello di Peck — un nome che non ha bisogno di presentazioni — è anche il primo panettone che assaggiamo quest’anno, e qui di seguito ve lo raccontiamo. Oggi Peck, tempio della gastronomia di alto livello, è di proprietà della famiglia Marzotto. Al timone c’è Leone Marzotto, che ne ha assunto la guida nel 2016. Dalla storica sede di via Spadari, a un passo dal Duomo, l’insegna ha aperto altri punti vendita: a CityLife e Porta Venezia, sempre a Milano, e a Forte dei Marmi, in Versilia.

Quando si compra un panettone, la prima cosa da fare è guardare gli ingredienti. La semplicità deve prevalere: poche righe, scadenza breve e materie prime fresche. Questi sono i segreti per acquistare sempre un prodotto di grande qualità. Il taglio diventa poi un rito: coltello a lama seghettata, apertura della carta che lo avvolge e il suo maestoso profumo che inizia a liberarsi nell’aria. Lo si taglia a metà per valutare alveolatura, sviluppo dell’impasto, distribuzione di canditi e uvette. Qualcos’altro? Il colore, certamente: un impasto più giallo indica una maggiore presenza di tuorlo d’uovo e, quindi, un sapore più intenso, più goloso. E poi gli immancabili puntini di vaniglia, presenti solo nei prodotti di alta qualità.

Nel panettone di Peck il rito comincia già dal packaging: eleganza tipicamente milanese e richiamo alla tradizione. Aprirlo significa accogliere Milano in casa propria, fare un salto indietro nel tempo e ritrovarsi con i propri cari attorno a una tavola imbandita, celebrando le feste.

Quello di Peck è un panettone dalla cupola ben pronunciata, con crosta color nocciola dorato, buona altezza e volume generoso. L’interno si presenta di un giallo dorato intenso, segno dell’uso consistente di tuorli d’uovo e burro, e di un impasto ben sviluppato. Le note di burro, vaniglia Bourbon del Madagascar e miele di agrumi (con arancia candita) si sprigionano invitando all’assaggio.

All’assaggio presenta una morbidezza elevata, grazie alla lunga lievitazione: con la nuova ricetta, si arriva a 72 ore. L’alveolatura è ariosa e regolare, nel rispetto della tradizione meneghina. Il bilanciamento tra dolcezza e freschezza, data dalle scorze d’arancia candite, risulta armonico. L’uvetta apporta morbidezza e una piacevole masticazione. Promosso.

Il Panettone Classico di Peck rappresenta una proposta di alto livello nel panorama dei lievitati natalizi: ingredienti selezionati, lunga maturazione, struttura curata e profilo aromatico complesso. Soddisfa appieno i requisiti di un panettone artigianale secondo i disciplinari (lievito madre, burro, uova, frutta candita, alveolatura).

È la scelta ideale per chi ama la tradizione milanese, cerca la qualità e non bada esclusivamente al prezzo. Non è solo un dolce delle festività, ma un prodotto che merita attenzione anche in una degustazione consapevole. Il formato da un chilo costa 42 euro.