Non importa quanto si sia pronti ad accoglierlo: Natale è alle porte ed è pronto a entrare nelle case di tutti senza chiedere permesso. Così, sia che siate tra gli entusiasti delle feste natalizie oppure che le subiate vostro malgrado, il panettone è un must che vale sempre la pena concedersi. Non solo nei giorni clou, ma anche tra un decoro appeso con cura e una tisana bevuta lentamente, mentre il tempo scorre dietro ai vetri e la città si muove nel consueto trantran delle feste.
È in questo spazio sospeso, fatto di attesa e piccole consuetudini, che il panettone trova forse la sua dimensione più autentica. Non semplice dolce da fine pasto, ma compagno delle giornate di dicembre, da affettare senza fretta e condividere. Per questo abbiamo assaggiato, con attenzione e spirito critico, alcuni tra i migliori panettoni artigianali siciliani. Lo abbiamo fatto per voi, certo, ma anche per noi. Ne è nata una selezione che racconta venti interpretazioni diverse di un grande classico: i nostri Magnifici Venti.
Nonostante le ben note origini meneghine, il panettone ha da tempo superato i confini lombardi, conquistando un posto stabile tra i dolci natalizi immancabili sulle tavole degli italiani. In Sicilia questo percorso ha assunto una fisionomia particolare. Accanto ai dolci storici dell’Avvento – buccellati, sfince, cannoli, cassate – sempre più pasticceri hanno scelto di misurarsi con il grande lievitato delle feste, rispettandone l’identità ma arricchendolo di sfumature locali, di sensibilità personali e di una relazione profonda con il territorio.
I panettoni che seguono sono tutti tradizionali e sono presentati in ordine alfabetico. Tra questi, uno in particolare ci ha convinto più degli altri. Gli altri completano un quadro ampio e significativo della pasticceria siciliana contemporanea.
La Cucina di Alù – Palermo
Alla vista si presenta ordinato, con una cupola ben arrotondata e una cromia uniforme che anticipa una lavorazione precisa. Il taglio rivela un’alveolatura regolare e ariosa, con una presenza di frutta generosa ma composta. Al naso emergono burro e vaniglia, seguiti da agrumi canditi netti e puliti. In bocca l’impasto è scioglievole, sostenuto da un’umidità calibrata che accompagna il morso senza appesantirlo. La dolcezza resta misurata e si chiude con una lieve freschezza che invita al secondo assaggio. Un panettone costruito sulla misura, sulla pulizia esecutiva e su un equilibrio raro. Standing ovation.
Il panettone di Alù
Ammodo – Palermo
Nel laboratorio di Ammodo, Daniele Vaccarella affronta il panettone con lo stesso rigore riservato agli impasti salati. La cupola è regolare, dal colore vivo, priva di eccessi decorativi. Al taglio l’alveolatura è irregolare ma ben distribuita, segno di una lievitazione governata con sicurezza. L’arancia candita siciliana emerge con discrezione, l’uvetta accompagna senza sovrastare. Il morso è diretto, lineare, pensato per una fruizione naturale e continua. Un panettone che punta sulla coerenza più che sull’effetto.
Il panettone di Ammodo
Bonfissuto – Canicattì (Agrigento)
Un panettone che racconta una mano esperta senza bisogno di dichiarazioni. Morbido e profumato, costruito con ingredienti riconoscibili e una lavorazione che privilegia l’equilibrio. Non cerca la sorpresa né la ricchezza esasperata, ma una continuità gustativa che accompagna il morso dall’inizio alla fine. La dolcezza è composta, i profumi puliti. Un panettone che si inserisce con naturalezza sulla tavola delle feste e riflette il territorio da cui nasce.
Il panettone di Bonfissuto
Cagliostro Cafe & Bakery – Palermo
La cupola irregolare, sormontata da una crosta generosa di zucchero, mandorle e zuccherini, anticipa un impasto di carattere. Al taglio emergono alveoli ampi, con canditi e uvetta presenti in modo evidente. In bocca la dolcezza è ben gestita e la struttura accompagna il morso senza cedere. Un panettone che gioca su una decorazione marcata, sostenuta da una base solida e riconoscibile.
Il panettone di Cagliostro
Il Signor di Carbognano – Palermo
Il panettone firmato da Pierangelo Chifari si presenta con una cupola dorata e regolare, segno di una lavorazione ordinata e consapevole. L’alveolatura è ben definita, i profumi richiamano vaniglia, burro e una delicata componente agrumata. In bocca l’impasto è scioglievole, con un andamento armonico che si prolunga senza eccessi. Un risultato preciso, misurato, che lo colloca stabilmente tra i migliori assaggi della selezione.
Il panettone di Carbognano
Conti – Bagheria (Palermo)
Forma regolare, superficie dorata e un profilo aromatico che richiama immediatamente burro, vaniglia e frutta candita. Al taglio l’impasto appare corposo, ben idratato, con canditi e uvetta distribuiti con attenzione. Il morso è pieno e continuo, e lascia una traccia lunga e ordinata al palato. Un panettone solido, costruito con chiarezza.
Il panettone di Conti
Di Stefano – Raffadali (Agrigento)
La cupola è regolare e ben arrotondata, dal colore deciso. All’interno l’impasto risulta morbido, con un’alveolatura irregolare che conferisce un andamento più rustico. In bocca il gusto è equilibrato, senza picchi, con una progressione dolce che accompagna senza stancare.
Il panettone di Di Stefano
Fiasconaro – Castelbuono (Palermo)
Alla vista presenta una cupola irregolare dal colore vivace. L’impasto, ben alveolato, accoglie frutta candita e uvetta distribuite con regolarità. Il morso è franco e persistente, con un profilo gustativo che richiama immediatamente la cifra stilistica della casa. Un riferimento anche per la fama del brand per chi cerca continuità e riconoscibilità.
Il panettone di Fiasconaro
Natale Giunta – Palermo
La crosta, volutamente irregolare, è ricca di mandorle e zucchero. All’interno l’impasto mostra alveoli pronunciati e una presenza generosa di canditi e uvetta. In bocca il finale resta ordinato, con una dolcezza controllata che chiude senza appesantire.
Il panettone di Giunta
Grammo – Palermo
Il panettone riflette la bakery e la visione di Melania Guarneri, uno dei laboratori più interessanti della scena palermitana: cupola regolare, colore oro intenso, impasto morbido e profumato, con alveoli ampi e ordinati. Canditi e uva sultanina sono presenti con generosità, ma senza invadere. Il morso è delicato, costruito su un equilibrio che privilegia la pulizia e la continuità. Un panettone che unisce tecnica e sensibilità, senza mai perdere misura.
Il panettone di Grammo
Guccione – Palermo
La superficie irregolare, arricchita da mandorle e zuccherini, anticipa un impasto dalla struttura aperta. Al taglio l’alveolatura è ampia, con una farcitura generosa. In bocca il panettone si distingue per una chiusura lunga, pulita, priva di stucchevolezze. Un assaggio che resta.
Il panettone di Guccione
Natale Laganà – Messina
Il panettone di Natale Laganà riflette tecnica e chiarezza nel risultato. La cupola, irregolare e dal colore oro scuro, introduce un impasto soffice e ben lavorato. Al taglio la fetta è ordinata, con frutta candita e uva passa distribuite con equilibrio. In bocca il morso risulta armonico, privo di spigoli, con una dolcezza misurata che accompagna senza appesantire. La persistenza è piacevole, continua, e restituisce l’idea di un panettone pensato per essere consumato con naturalezza lungo tutto il periodo delle feste.
Il panettone di Laganà
La Delizia – Bolognetta (Palermo)
La forma allungata e la crosta dorata anticipano un impasto dall’alveolatura ampia. L’uva sultanina è abbondante e una buona umidità sostiene il morso, che resta a lungo al palato. Un panettone costruito su una sensazione di pienezza e continuità.
Il panettone di La Delizia
Namio – Marineo (Palermo)
La cupola regolare, riccamente decorata, introduce un impasto soffice e ben alveolato. La presenza di pezzetti di pasta di mandorle, fuori dai canoni più rigorosi, aggiunge una nota riconoscibile che richiama la tradizione dolciaria locale. Una scelta che caratterizza il panettone senza comprometterne l’equilibrio complessivo.
Il panettone di Namio
Norman – Marineo (Palermo)
La cupola arrotondata, dal colore dorato, è arricchita da mandorle e zuccherini distribuiti con cura. Al taglio l’alveolatura è ampia e regolare, con frutta candita e uva passa ben integrate. Al naso emergono burro, vaniglia e agrumi canditi. In bocca l’impasto è scioglievole, con una persistenza lunga e ordinata.
Il panettone di Norman
Pasticceria Oscar 1965 – Palermo
La cupola rotonda e regolare è decorata con mandorle e zuccherini. L’impasto è morbido e profumato di burro e vaniglia, con alveoli ampi e una presenza generosa di canditi e uva sultanina. Il morso mostra equilibrio e una persistenza che accompagna con naturalezza.
Il panettone di Oscar
Saccharum – Altavilla Milicia (Palermo)
Il panettone firmato da Gioacchino Gargano nasce in un contesto che ha fatto della cura dell’impasto una vera cifra identitaria. Saccharum, conosciuta soprattutto per il lavoro sulla pizza, trasferisce anche nel grande dolce natalizio la stessa attenzione ai tempi e alle consistenze. Alla vista la cupola è regolare, generosamente ricoperta di mandorle e zuccherini, senza eccessi decorativi. Al taglio l’impasto risulta soffice e ben alveolato, con una struttura che regge il morso. In bocca il gusto è armonico, continuo, con una dolcezza misurata e una persistenza lunga e pulita.
Il panettone di Saccharum
Sciampagna – Marineo (Palermo)
Dietro al panettone di Sciampagna c’è la mano di Carmelo, maestro pasticcere formatosi tra grandi scuole italiane e con un percorso professionale superlativo. Alla vista, la crosta regolare è generosamente cosparsa di mandorle e zuccherini, mentre l’impasto, morbido e caratterizzato da alveoli irregolari, racconta un laboratorio che non ha paura di osare. Al palato la struttura è semplice e bilanciata.
Il panettone di Sciampagna
Sferruzza – Castelbuono (Palermo)
La cupola mediamente regolare è arricchita da mandorle e zuccherini. Al taglio l’impasto presenta alveoli ampi e irregolari, con frutta candita e uva passa ben distribuite. Il risultato è un morso ordinato, coerente e ben bilanciato.
Il panettone di Sferruzza
Sparacello – Castronovo di Sicilia (Palermo) e Mussomeli (Caltanissetta)
La storia della pasticceria Sparacello affonda le radici in una tradizione familiare che attraversa generazioni. Il panettone riflette questa impostazione: cupola regolare dal colore oro intenso, profumi delicati di burro e vaniglia, struttura pulita. In bocca il morso è equilibrato, fedele a una lettura classica del panettone tradizionale. Una proposta che parla di continuità, memoria e solidità artigianale.
Il panettone di Sparacello