Ieri 26 ottobre si è svolta al Centro Congressi della Fiera di Bergamo la finale degli Italian Cheese Awards 2025, la manifestazione che da dieci anni celebra le migliori produzioni casearie italiane realizzate con latte cento per cento nazionale. Nata per valorizzare la cultura del formaggio di qualità, la kermesse è diventata un punto di riferimento per casari, affinatori e appassionati, unendo la competenza tecnica al piacere della degustazione.
Dopo una lunga selezione tra oltre millequattrocento formaggi, solo trentaquattro sono giunti in finale (l’articolo con tutte le nomination lo trovate qui) e, nel corso della cerimonia, la giuria di esperti ha selezionato i migliori dieci, che rappresentano prima di tutto la straordinaria varietà del patrimonio caseario nazionale, che spazia dai freschi ai grandi stagionati, dai prodotti di montagna ai formaggi d’autore.
A dominare, ancora una volta, il Nord Italia, con un Veneto protagonista e riconferme importanti da Lombardia, Trentino e Piemonte, ma anche con eccellenze provenienti dal Sud e dalle isole. Ogni vincitore rappresenta una diversa interpretazione della tradizione, un equilibrio tra manualità, territorio e innovazione.
Se la giuria di esperti ha assegnato le dieci ambite statuette dorate ai vincitori delle diverse categorie, la redazione di Guru Comunicazione ha conferito sei Premi Speciali per meriti distintivi nel settore. Due momenti hanno segnato in modo particolare la cerimonia. Il Premio alla Carriera è andato a Mimmo La Vecchia del Caseificio Il Casolare, ambasciatore nel mondo della Mozzarella di Bufala Campana DOP, simbolo di un mestiere che coniuga rigore e passione. Al formaggio Tauvl della Malga Faggioli 1140 è stato invece assegnato un doppio riconoscimento: vincitore della categoria “Aromatizzato” e Miglior Formaggio di Montagna. Un prodotto di straordinaria intensità, capace di racchiudere nei suoi contrasti – il nero del carbone e la dolcezza del cuore – l’anima stessa delle malghe venete.
I vincitori degli Italian Cheese Awards 2025
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Squacquerone di Romagna DOP – Centrale del Latte di Cesena (Emilia-Romagna)
Un fresco di antica nobiltà, bianco e lucente, dal profumo gentile e con un finale leggermente ammandorlato. Racconta la freschezza delle colline romagnole e l’arte di chi riesce a fare della semplicità un’eccellenza. -
Piccolo Giunco – Garau Antonio dal 1880 (Sardegna)
Un formaggio ovino dal gusto dolce e vegetale, che racchiude la forza del latte sardo e il profumo delle erbe di macchia mediterranea. Una sintesi perfetta tra rusticità e delicatezza. -
Puzzone di Moena DOP – El Mas (Trentino)
Prodotto con latte di vacche grigio alpine, è un formaggio che non teme il carattere: aromatico, deciso, autentico come i pascoli di montagna da cui nasce. Una personalità inconfondibile, per intenditori veri. -
Mozzarella di Bufala Campana DOP – Il Casolare (Campania)
Un’icona del Made in Italy, realizzata secondo la scuola aversana con siero innesto naturale e cottura a mano. Dietro la sua perfezione bianca si nascondono secoli di mestiere e un rispetto assoluto per il latte. -
Caciocavallo – La Massaia (Puglia)
Un formaggio figlio del sole del Sud e delle erbe spontanee del pascolo. Saporito, franco e pieno, racchiude la forza della tradizione contadina pugliese e l’identità di un territorio che vive di latte e vento. -
Raschera DOP – Francesco Rabbia (Piemonte)
Formaggio a latte crudo e lavorazione manuale, tramandata da oltre un secolo. Dolce nei primi giorni, piccante con il tempo, è l’espressione più sincera di una montagna che non ha mai smesso di fare formaggio. -
Montelupo – La Casara di Roncolato (Veneto)
Un alpeggio racchiuso in una forma. Il latte dei Monti Lessini, la biodiversità dei pascoli e una stagionatura lunga danno vita a un formaggio intenso, primitivo, di rara eleganza aromatica. -
Grana Padano DOP Selezione da fieno – Latteria San Pietro (Lombardia)
Un grande classico interpretato con sensibilità contemporanea. Prodotto con latte di vacche alimentate a fieno, sprigiona profumi di burro, frutta secca e brodo di carne, con un equilibrio che sfiora la perfezione. -
Tauvl – Malga Faggioli 1140 (Veneto)
Una robiola semistagionata al vino rosso della Valpolicella, con crosta di carbone vegetale. In bocca è un viaggio sensoriale: cremosità, note vinose, acidità elegante. Il suo nome, “demone”, nasconde un’anima celestiale. -
Manhattan – Latteria Moro (Veneto)
Un erborinato fuori dagli schemi, affinato nel cocktail Manhattan con whisky e vermouth. Le ciliegie candite al maraschino aggiungono una nota dolce e audace. Un esperimento riuscito di contaminazione tra arte casearia e mixology.
Premi speciali al merito caseario
– Yogurt al latte di bufala – Az. Ag. San Salvatore (Paestum, Campania) – Miglior derivato del latte: un capolavoro di purezza e ricerca tecnologica, nato all’ombra dei templi di Paestum.
– La Boutique del Formaggio e del Salume (Scandiano, Emilia-Romagna) – Cheese Shop dell’anno: un piccolo tempio del gusto che dal 1984 accompagna i clienti in viaggi sensoriali tra formaggi e salumi rari.
– Tauvl – Malga Faggioli 1140 (Veneto) – Miglior formaggio di montagna: simbolo del coraggio di chi tiene viva la vita d’alpeggio.
– Mimmo La Vecchia – Il Casolare (Campania) – Premio alla carriera: l’uomo che ha fatto della Mozzarella di Bufala Campana un’icona planetaria.
– Caseificio San Faustino (Lombardia) – Caseificio dell’anno: modello virtuoso di filiera locale e sostenibile, dove il latte nasce e resta nella stessa valle.
– Caciocavallo stagionato – Caseificio Mangiapane (Sicilia) – Formaggio dell’anno: un capolavoro siciliano, espressione della vacca Modicana e del tempo lento della stagionatura.