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Il Barocco fuori, le delizie dentro. Il Crocifisso di Noto tappa imperdibile

09 Maggio 2015
Crocifisso Crocifisso

A Noto, nel cuore del barocco siciliano, c’è un ristorante, tappa obbligata per chi ricerca i piaceri della tavola. Si chiama Il Crocifisso e a guidarlo è un giovane chef siciliano.

La Trattoria del Crocifisso nasce, quasi per caso, nel 1999 sulle ceneri di una vecchia ‘Putìa ro Vino’, la classica osteria con cucina. Salvatore Baglieri e la moglie N’Dina, dopo anni passati a servire la gente del luogo con le classiche pietanze della cucina locale decidono di fare il grande salto e dar vita a quello che oggi è uno dei ristoranti più conosciuti della zona. Dopo qualche anno di gavetta, rigorosamente in cucina con la mamma, nel 2007 ai fornelli del ristorante è subentrato il figlio Marco Baglieri. Marco è uno chef autodidatta che nel giro di poco tempo ha tracciato in cucina la strada di una filosofia semplice: attenzione al territorio con un occhio alle materie prime. E non è un caso, perché qui la condotta Slow food ha insegnato un’intera generazione a valorizzare le materie prime e il territorio.


(Lo chef del Crocifisso, Marco Baglieri)

E così, da oltre un decennio il Crocifisso è entrato di diritto nella guida “Osterie d’Italia”, dove negli ultimi anni ha conseguito la “chiocciola”, simbolo dell’alta qualità e utilizzo di materie prime a livello nazionale.
 
Il primo ad arrivare a tavola è stato l'Arancino di melanzana con fondue dì caciocavallo e di olio di oliva. Ricorda il classico arancino di riso catanese, ma il cuore è la melenzana in contrasto con l’intensa sapidità del caciocavallo stagionato.

 
Macco di fave con una noce di ricotta e pangrattato arrostito. È il piatto tipico dei contadini del secolo scorso, una pietanza semplice che ricorda i freddi inverni di campagna. La storia racconta che i contadini a metà giornata venissero ripagati dal proprietario del latifondo con un piatto di macco di fave è un tozzo di pane. Da qui l'idea di riproporlo come piatto gourmet.

Lasagna con cavolfiore siciliano, salsiccia e fondue di caciocavallo. È la rivisitazione del classico piatto emiliano, ma gli ingredienti sono diversi: al cavolfiore siciliano si abbina la salsiccia della zona. Alla classica besciamella si aggiunge una fondue di caciocavallo.
 
Coniglio alla stimpirata con verdure in agrodolce e Agnello con purea di patate e sanapo. Nasce dall’alta concentrazione di conigli selvatici nella zona. Stemperato, appunto, con aceto e zucchero per ammorbidire il sapore selvatico della carne e servito con una serie di verdure in agrodolce. L’agnello, invece, è servito con una purea di patate e accompagnato dal sanapo, una verdura povera, ma molto comune in campagna. 

Gelo di caffè con mousse di ricotta e granella di pistacchio. Qui la granita è di tradizione, ma il gelo è una nota rinfrescante che si abbina perfettamente alla spumosità della ricotta.

 
La serata si conclude con il classico cannolo di ricotta pralinato con una leggera granella di pistacchio accompagnato da una fresca noce di torrone. Il gelato è perfettamente equilibrato e freschissimo al palato. 

 
Venire a Noto per conoscere Marco Baglieri e la sua cucina ricca di storia e tradizione vale da solo il viaggio in questo angolo della Sicilia.

Roberto Chifari

Ristorante Crocifisso

Via Principe Umberto, 46, 96017 Noto, Siracusa
0931 571151
http://www.ristorantecrocifisso.it