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La tradizione culinaria trapanese nei piatti de Gli archi di San Carlo a Erice

14 Febbraio 2016
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di Lorella Di Giovanni

Nell’incantevole e fiabesco borgo medievale di Erice in provincia di Trapani, tra i vicoli silenziosi, le stradine lastricate e i graziosi cortili fioriti c’è un piccolo ristorante, Gli Archi di San Carlo, dove i piatti della tradizionale cucina trapanese sono saporiti, appetitosi e prelibati.

Nell’antico borgo – un tempo dedicato al culto della Venere Ericina, e oggi vocato alla produzione della piccola pasticceria conventuale, resa famosa da Maria Grammatico – il ristorante si trova proprio sotto i due imponenti archi della Chiesa di San Carlo (da qui il nome) e precisamente nei locali che, un tempo, erano adibiti alle lavanderie del complesso conventuale di clausura.

Passando sotto gli archi della chiesa seicentesca dedicata a San Carlo Borromeo e attraversando il cortile in pietra dal pavimento lastricato, si accede al ristorante da una porticina di legno. Oltre la piccola soglia e scendendo qualche scalino, gli arredi dallo stile essenziale si innestano nella pietra antica che diventa architettura, mentre nei tavoli una mise en place sobria fa da sfondo neutro alla variopinta ceramica ericina dei piatti da portata.  

Le pietanze sul menù di questo ristorante sono proprio quelle vere della tradizione locale; senza orpelli gastronomici, rivisitazioni, innovazioni, reinterpretazioni. Le forme, i colori, i profumi, i sapori e le consistenze parlano dunque di una cucina felice, generosa, saporita e prelibata che stuzzica il senso del gusto ma anche quello dell’olfatto e della vista. Una cucina, quella de Gli Archi di San Carlo, molto “domestica” per chi è nato in provincia di Trapani e, allo stesso tempo, molto evocativa dell’identità del luogo per i forestieri.

Gli antipasti tipici e il caciocavallo all’argentiera precedono le busiate al pesto trapanese e le trenette San Carlo con zucchine, mandorle, uva passa e acciughe. I piatti unici come le cassatelle fresche di ricotta in brodo di carne e quelle con stufato di carne mista si accompagnano sulla carta del menù alle carni di agnello arrosto saporito o con ammoglio, alla tagliata di vitello al pepe nero e qualeddu (o cavuliceddu: tipica verdura spontanea del trapanese) e al filetto con noci al marsala. I dolci sono quelli della tradizione: cassatelle di ricotta ma anche le sfince di prescia (di fretta in siciliano) a forma di ciambella irregolare, zuccherate quanto basta e speziate con l’aggiunta di semi di finocchio. La carta dei vini predilige le etichette della sconfinata vigna trapanese.  
Nel borgo medievale di Erice, sotto gli archi del convento che un tempo ospitava le suore di clausura, dedite alla preparazione dei tipici “dolci di badia”, e circondato da antiche pietra; c’è un ristorante, Gli Archi di San Carlo, dove giovani e vivaci energie hanno saputo calarsi perfettamente nello spirito del luogo, costruendo il loro presente e il loro lavoro su partiche tradizionali e saperi tramandati e raccontati.  
     
Gli Archi di San Carlo, ristorante vineria
Via San Carlo, 10/12
Erice (TP)
Tel. 339 234 6579
Email: gliarchidisancarlo@gmail.com
Chiuso: mai
Carte di credito: tutte
Parcheggio: si