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La degustazione

La nuova sfida (nel calice) di Salvo e Fabio Neri: “Etna grande terroir. Noi ci siamo”

29 Maggio 2020
Salvo_Neri_nel_vigneto_1 Salvo_Neri_nel_vigneto_1

di Federico Latteri

Produrre vini di alta qualità è la nuova sfida della famiglia Neri. Un investimento fatto nella consapevolezza delle grandi potenzialità del territorio.

Ci troviamo a Linguaglossa, piccolo centro situato nell’estremità orientale del versante nord dell’Etna. Qui i fratelli Salvo e Fabio Neri hanno creato lo splendido resort di lusso con spa Villa Neri e l’agriturismo Casa Arrigo, strutture in grado di offrire ai turisti servizi al top. “La nostra famiglia possiede vigneti ed oliveti da quattro generazioni. Ci siamo resi conto che era il momento giusto per estendere la nostra attività imprenditoriale al settore agricolo con la creazione di un’azienda moderna. L’unione tra strutture ricettive e prodotti del territorio è vincente e rafforza l’offerta” spiega Salvo Neri, precisando poi: “Questo nuovo progetto, oltre ad essere condiviso da mio fratello Fabio, coinvolge la nuova generazione della famiglia”. Nulla è stato lasciato al caso, ogni dettaglio è stato curato con la massima attenzione, dalla vigna all’imbottigliamento. Per quanto riguarda la parte enologica c’è la collaborazione di Calogero Statella, professionista molto apprezzato, da diversi anni direttore tecnico di Tenuta delle Terre Nere, una delle aziende etnee più importanti. I vigneti si estendono complessivamente per quattro ettari e mezzo. Tre ettari si trovano in contrada Arrigo, nelle immediate vicinanze del resort e dell’agriturismo. Sono costituiti da un ettaro con viti di 30-60 anni di Carricante, Catarratto e Nerello Mascalese più due ettari impiantati nel 2018 con le stesse varietà e leggera prevalenza delle uve a bacca bianca. Un altro ettaro e mezzo con piante di Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio di oltre 70 anni di età si trova in località Borrigliona.

Per quanto riguarda il sistema d’impianto sono presenti sia la spalliera che l’alberello etneo sostenuto dal palo di castagno. Si pensa già ad una crescita con l’acquisto di nuovi vigneti o nuovi impianti. Nel 2018 è stata fatta la prima vendemmia con la realizzazione di due etichette Etna Doc, un bianco e un rosso, per complessive 4.350 bottiglie, quantità che è salita a 10.300 con l’annata 2019. Importante anche la produzione di olio extravergine di oliva dal cultivar locale Nocellara Etnea. Presto inizieranno le visite guidate in azienda con un percorso particolare che coinvolgerà i cinque sensi. Abbiamo degustato i due vini attualmente in commercio.

Di seguito le nostre impressioni più alcune informazioni tecniche.

Etna Bianco Doc 2018

Da uve Carricante e Catarratto. Viene affinato in serbatoi di acciaio inox sur lie per 6 mesi. Si presenta di colore giallo paglierino carico. Ha un naso fine e pulito di buona intensità con profumi di fiori gialli, pera matura e un cenno di erbe aromatiche tra le quali distinguiamo alloro e anice. Al palato è fresco, ben articolato e dotato della giusta consistenza. Lungo e sapido il finale. Si distingue per l’equilibrio dinamico di un sorso nel quale le sensazioni tattili e gustative si succedono in maniera ordinata. Può essere bevuto ora, ma è anche in grado di evolvere per qualche anno. Ne sono state prodotte 2.500 bottiglie.

Etna Rosso Doc 2018

Da uve Nerello Mascalese. La vinificazione prevede una macerazione sulle bucce della durata di 8-10 giorni. Matura in barrique di rovere francese di secondo e terzo passaggio. Il colore è un bel rosso rubino, scarico, ma molto vivo. E’ elegante e variegato all’olfatto con sentori di frutta rossa come ciliegia, lampone e fragoline, seguiti da una speziatura che vede il pepe nero in evidenza. Il sorso è snello, disteso, intenso e lungo. La mineralità è evidente nella scia salina che si percepisce soprattutto in chiusura, dove inoltre riscontriamo note di pepe e un cenno di noce moscata. Compatti e ben levigati i tannini. Crescerà ancora con il tempo. Ne sono state prodotte 1.850 bottiglie.