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Una pizza a domicilio in tempi di coronavirus: così dal locale arriva a casa nostra

27 Aprile 2020

di Roberto Chifari

In tempo di pandemia e con l’obbligo di restare a casa, i ristoratori si sono reinventati per proporre qualcosa di nuovo ai propri clienti.

Qualunque sia la Fase 2 della ristorazione, si parte da un assunto: ovvero, la necessità di implementare e migliorare il servizio a domicilio. Nella versione più moderna, intesa non solo come la classica consegna a domicilio del cibo, ma con l’ideazione di un menù ad hoc per il cliente, con la stessa cura e la stessa attenzione verso i dettagli che si potrebbe avere con il servizio al tavolo. Noi abbiamo seguito un turno serale di consegna a domicilio della pizzeria Tredicisette di via Siracusa, 20 a Palermo. Il lavoro è cambiato e si è adattato alle nuove esigenze, si inizia molto prima ad evadere gli ordini e i tempi tra una pizza e l’altra si sono notevolmente ridotti per garantire al cliente finale una pizza che mantenga intatte tutte le sue proprietà. Lo spirito, però, è rimasto sempre lo stesso ed è quello che muove coraggiosi e intraprendenti ristoratori che sfidano gli effetti del coronavirus. Nell’intervista il titolare di Tredicisette Claudio Bica.