Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Birra della settimana

La Birra della Settimana – La Pils del Birrificio Artigianale Elvo

04 Giugno 2017
pils_elvo pils_elvo

di Andrea Camaschella

Il territorio del biellese, con le sue montagne, i suoi colli, le sue valli, è generoso di grandi panorami e di piccoli, per dimensioni produttive, birrifici. 

Un paio di settimane fa vi ho raccontato di Enrico Terzo e delle sue birre prodotte in quel di Pralungo, tra Biella e Oropa (leggi qui). Oggi vi accompagno più verso ovest, in Valle Elvo, fino al comune di Graglia. Qui, oltre allo stabilimento della Lauretana, si è trasferito Josif Vezzoli e qui ha deciso di fondare il birrificio Elvo. Le condizioni locali, un po’ disagiate sul fronte dei trasporti, con strade strette e tortuose, sono ampiamente compensate dalla qualità dell’acqua e della vita in generale: aria pulita, ottimi formaggi, panorami mozzafiato. Chi arriva qui, ci vuole arrivare, non ci capita per caso.


(Josif Vezzoli)

Josif è nato sul lago di Garda. A Graglia ci è arrivato dopo gli studi a Bologna dove ha conosciuto Cristina, oggi sua moglie, che a Graglia ci è nata e cresciuta. Nel mezzo anni di girovagare per l’Italia e per il mondo seguendo le necessità di un lavoro impegnativo quanto ricco di soddisfazioni – si occupava di progettare e di costruire fisicamente studi di registrazione, anche per grandi musicisti – ha deciso di diventare stanziale, cambiare vita professionale seguendo, dopo la musica, un’altra grande passione, quella per la birra. 


(Beer-shop di Elvo)

Il birrificio occupa un vecchio casale, riattato dalle sapienti mani di Josif e di un secondo capannone, in costruzione, anzi verso la fine oramai, ma sempre dal mastro birraio, che non si tira indietro di fronte allo sforzo fisico. Il sospetto è che non si fidi di nessuno come di sé stesso. Oggi raggiunto da Raoul, suo fratello, che si occupa per lo più dei rapporti commerciali, Josif ha comunque poco tempo da dedicare al progetto di espansione, preso dalla produzione, cui dedica una cura maniacale. Le birre sono di una semplicità, nella bevuta, esemplare, come si conviene alla tradizione tedesca, cui si ispirano. Tutte birre a bassa fermentazione con l’eccezione della weizen, rigorosamente bavarese. Con l’acqua che può utilizzare, di fonte montana, purissima e leggerissima, ancora più di quella di Pilsen, in Boemia, dove nacque la prima Pils. Un’acqua perfetta per Josif, che sa farla cantare nelle sue birre, ora da soprano, ora tenore, perché avere l’acqua buona o, come in questo caso, eccezionalmente buona non è comunque garanzia di birre altrettanto buone, per questo ci vogliono capacità e sensibilità che al nostro proprio non mancano, risultati, o meglio boccali alla mano.


(Josif e Raoul Vezzoli vengono premiati all'European Beer Star)

Dalla Pils alla Schwarz (birra scura, tostata), passando per la Märzen, la Weizen fino a gradi alcolici più alti, come la Hellerbock o ancora la calda Doppelbock, ogni birra è corretta, diretta discendente dello stile cui è ispirata, ma comunque con un carattere unico, corpo sempre “sottile” ma ben raccordato e bilanciato. Josif e Raoul dopo aver convinto appassionati e clienti in tutta Italia, aver collezionato premi e riconoscimenti in Italia come in Germania (e sul territorio di cui i tedeschi sarebbero imperatori più che principi) e altrove in Europa, stanno anche conquistando Biella, con piccolo e accogliente locale di mescita in pieno centro storico. Capita che il locale finisca la birra e che Josif si rifiuti di accelerare i tempi di produzioni; in realtà è capitato con le bottiglie nel periodo natalizio, a locale appena aperto, ma se doveste capitare in zona apposta, informatevi prima, non si sa mai.


(Il panorama dal birrificio)

E se vi capita di trovarla, non fatevi sfuggire la Pils di Elvo, piccolo capolavoro, di semplicità spinta ai limiti. L’aspetto è classico, colore giallo paglierino, limpida; il cappello di schiuma è canonico: bianco, fine, compatto, persistente, ricorda un top di panna fresca e ben montata. I profumi, erbacei e floreali, dei luppoli nobili tedeschi, si sposano con il sentore di pane e un lieve miele millefiori dei malti e un certo non so che di frutta bianca. Evoca subito freschezza e una sensazione di sete da calmare rapidamente.


(Parte dell'impianto)

L’assaggio è altrettanto convincente. Il corpo esile ne sottolinea la facilità di beva, ma non espone sapori troppo decisi, anzi dolce del malto e amaro di luppolo si scambiano, docilmente, su un finale secco che prolunga un bell’amaro, pulito, mai fuori giri pur mostrando un bel carattere, per poi aprire al retrolfattivo erbaceo, di persistenza giusta per farti sopportare l’attesa del sorso successivo. Una Pils che si lascia degustare, grazie al suo carattere luppolato, alla sua pulizia, dando non poche soddisfazioni, ma soprattutto che sa mettersi, educatamente, in secondo piano, nascondendo del tutto i suoi 5,0% Vol. di alcol e lasciando spazio alle chiacchierate tra amici.


(Un'immagine suggestiva del birrificio durante il periodo invernale)

L’impegno di Josif e Raoul è dedicato alla produzione, al confezionamento, agli adempimenti burocratici, il commerciale, il locale in centro a Biella, il tempo libero si mettono porte e finestre (e molto, molto altro ancora) alla nuova parte della struttura. La comunicazione resta in secondo piano e così tanto mi piace leggere “Birrificio Artigianale di Montagna” sul furgone bianco del birrificio, tanto poco mi piace leggere, sul loro sito, “birre crude con passione”.  È il termine cruda che trovo svilente per il prodotto stesso. La birra subisce almeno due cotture, la prima in effetti è la bollitura del mosto, ma la seconda, la fermentazione, la vedo come una lunga cottura a bassa temperatura, dove il lievito trasforma in modo importante il mosto. La definizione di birra cruda nasce da qualche oscuro ufficio marketing di una grande industria, per vendere una birra qualunque, senz’anima, tutto il contrario di un prodotto come quello di Birra Elvo, artigianale (di montagna) – di altissima qualità – dal midollo del birraio, fino all’ultima goccia nel bicchiere. Tanto per trovare una nota stonata in una sinfonia perfetta. E concludo però con un in bocca al lupo a Josif e Raoul per l’ultimo pezzo della nuova struttura, che sarà fondamentale per far crescere un po’ i volumi, perché di birre Elvo pare non ce ne siano mai abbastanza…

Rubrica a cura di Andrea Camaschella e Mauro Ricci

Birra Elvo
Via Casale Gatto, 12, 13895 Gatto, Graglia (Bi)
Casale Corte Gatto
Graglia (Bi)

Beer Shop Birra Elvo
Via S. Filippo, 17
13900 Biella (Bi)
www.birraelvo.it
info@birraelvo.it
015 370 2122