(Folla a Contrade – ph Gianni Paternò)
di Federico Latteri e Gianni Paternò
Grandissimo successo per “Le Contrade dell’Etna”. La manifestazione, giunta alla nona edizione, costituisce ormai una tappa fissa per appassionati ed operatori del settore, un appuntamento imperdibile.
Come l’anno scorso, è stata ospitata presso l’azienda Graci, in contrada Arcurìa a Passopisciaro, frazione di Castiglione di Sicilia. Si è registrato il record di cantine partecipanti, oltre novanta e i visitatori sono stati tantissimi, sicuramente il numero più alto di sempre, con una grande presenza di stranieri, interessati ai vini del vulcano ed affascinati dalla bellezza di questo territorio. Tutto ciò conferma il trend positivo dei vini dell’Etna che continuano a crescere sia dal punto di vista qualitativo che come immagine e notorietà, costituendo una tipologia di assoluto valore nel panorama vinicolo Italiano. Gli intervenuti hanno avuto la possibilità di assaggiare campioni dell’annata 2015 in anteprima, etichette delle annate in commercio e qualche millesimo precedente.
Di seguito la prima parte dei nostri migliori assaggi con alcune note di degustazione. Domani la seconda parte e una mini gallery fotografica
Alice Bonaccorsi
Rivedibile rosato 2011. Di rivedibile c’è solo il nome perché il vino è veramente buono. Un rosato bevuto a qualche anno di distanza dalla vendemmia che ha acquistato complessità ed un fascino assolutamente particolare.
Crucimonaci Etna rosso 2008
Le uve vengono dall’omonima contrada. Offre un naso complesso di ciliegia matura, lava, pepe e spezie orientali. All’esame gustativo mostra grande energia, freschezza, tannini importanti e un finale lungo. E’ un’ottima espressione territoriale.
Antichi Vinai
Petralava Etna bianco 2015. Un blend classico già rotondo, equilibrato, fascinoso.
Nero Mosso 2015. Un interessante frizzante di mascalese vinificato in bianco. Unisce i toni fragranti del rosso alla bevibilità e alla freschezza di un bel bianco.
Petralava Etna rosso 2012. Sentori personali, particolari: balsamico, minerale, di acciuga, una beva più classica e completa.
Barone di Villagrande
Etna rosato 2015. Colore tipico dei rosati etnei, scarico con tonalità aranciate. Fresco, fragrante, ha buon corpo e sapidità. Da bere ad oltranza.
Etna bianco superiore 2015. Profumi nitidi di macchia mediterranea precedono un sorso lineare con buona acidità ed una piacevole scia salina.
Villagrande Etna rosso 2012. E’ il rosso di contrada Villagrande. Ancora giovane, ha un colore luminoso, un naso tipico con note laviche ed un’ottima progressione al palato con una componente tannica robusta, ma mai eccessiva.
Benanti
Pietramarina Etna bianco superiore 2015. Una pietra miliare nella storia del vino dell’Etna. Costantemente tra i migliori bianchi del vulcano. E’ ancora in fase embrionale, ma già si percepisce la classe, l’eleganza e l’incisività. Assolutamente da non perdere.
Rovittello Etna rosso 2015. Fresco, giovanissimo, ma già fine, pulito e nello stesso tempo consistente con buona struttura e notevole qualità tannica.
Serra della Contessa Etna rosso 2012 Benanti. Viene dal versante meridionale, da contrada Monte Serra. E’ elegante e complesso al naso con frutti di bosco e nuance speziate. Al palato si evidenzia una ricchezza che si propone con grande equilibrio. Davvero ottimo.
Calabretta
Nerello Mascalese 2015. Si tratta di un campione, il vino uscirà tra qualche anno. Giovanissimo, presenta ancora un lieve residuo di anidride carbonica, ma già si percepiscono gli eleganti profumi di frutta e spezie ed una materia prima di ottimo livello che si esprime con notevole energia. Da tenere a mente ed aspettare.
Calcagno
Ginestra Etna bianco 2015. Un carricante puro appena tolto dalla vasca dai profumi intensi, vivi e delicati, un palato sapido al punto giusto, pieno, un bel finale amarognolo.
Feudo di Mezzo Etna rosso 2014. E’ l’annata che uscirà prossimamente, eccezionale sull’Etna. Intenso, con note laviche e tannini ben estratti, rappresenta fedelmente il territorio da cui proviene. Una bottiglia da provare.
Arcuria Etna rosso 2015. Frutto integro, nitido ed una componente terrosa per un vino che si esprime bene sia nelle annate più calde e regolari che in quelle fresche. Anche questo da provare, soprattutto confrontandolo con l’altra contrada per apprezzare le differenze tra i territori.
Cantine Russo
Rampante Contrada Crasà Etna Bianco 2014. Solo acciaio per questo carricante all’80% dai sentori evoluti, rotondi, intensi e complessi che si ritrovano in un piacevole palato.
Rampante Etna rosso 2010. Un lungo cammino tra acciaio, legno e vetro ne rendono un olfatto balsamico e fruttato, un palato di grande eleganza ed armonia.
Ciro Biondi
Chianta Etna bianco 2014. Grande bianco, complesso, fresco, incisivo. Il legno è usato veramente bene ed armonizza efficacemente l’insieme. Destinato a durare.
San Nicolò Etna rosso 2014. Ha un naso minerale e terroso con note laviche, seguito da un palato energico con tannini robusti e di ottima qualità.
Cisterna Fuori Etna rosso 2013. Offre profumi eleganti di piccoli frutti su un sottofondo speziato. In bocca è evidente una grande armonia, i tannini svolgono il loro compito alla perfezione ed il finale è lunghissimo. Imperdibile, così come gli altri due vini di quest’azienda.
Cottanera
Etna bianco 2015. Carricante da 2 contrade, vino appena tolto dalla vasca dopo una sosta di 6 mesi sulle fecce fini che hanno prodotto una vera esplosione di profumi eleganti, profumi che rimangono sulla lingua.
Etna bianco 2014. L’anno in più lo ha reso più maturo, più rotondo, più signorile.
Contrada Diciassettesalme Etna rosso 2014. Otto mesi di botti grandi lo rendono cioccolatato e con una bella bocca armoniosa condita con perfetti tannini.
Cusumano Alta Mora
Alta Mora Etna bianco 2015. I Cusumano a pochissimo sono arrivati sull’Etna. Questo carricante al secondo millesimo ha compiuto 6 mesi in acciaio ed appena imbottigliato si distingue per un olfatto di fine eleganza e per la gradita struttura avvolgente.
Alta Mora etna rosso 2014. Sta per uscire con un olfatto fruttato e ricco ed un sorso dalla complessa rotondità.
Duca di Salaparuta
Nawari 2011. Dove un Pinot noir siculo se non nell’Etna? Infatti i profumi sono eleganti e minerali, il gusto di vispa acidità e sostenuti tannini.
Lavico 2012. Nerello mascalese non doc dai sentori erbacei ed officinali ed un’invitante beva.
Falcone
Aton 2014. Quest’azienda con vigneti nel comune di Santa Maria di Licodia ci propone un vino fatto con Nerello Mascalese vinificato in biancoche si presenta intenso ed agrumato.
Fattorie Romeo del Castello
Vigorosa Etna rosato 2015. Profumi fragranti di piccoli frutti, lampone e fragoline, introducono una bocca fresca e scattante. Piacevolissimo.
Allegracore Etna rosso 2014. Profilo olfattivo elegante, di grande equilibrio. Ricco al palato con buona freschezza e tannini ben estratti.
Vigo Etna rosso 2013. Naso complesso di notevole pulizia con intriganti sentori speziati. In bocca esprime il territorio con equilibrio e compostezza, associando alla freschezza iniziale ottima consistenza ed una componente tannica di qualità importante. Bella prova in un’annata non facile.
Firriato
Le sabbie dell’Etna Etna bianco 2015. Il carricante è al 90%, un naso fine, delicato, di estrema eleganza ed un gusto sapidamente fresco e bevibile.
Cavanera Ripa di Scorciavacca Etna bianco 2014. Con un 30% di viti prefillossera, solo acciaio, odori complessi, di frutta matura, di erbe officinali ed una strepitosa beva intensa, piena, minerale.
Le sabbie dell’Etna Etna rosso 2014. Un classico vino del vulcano fatto come si deve.
Cavanera Etna rosso 2011. Anche qui viti vecchie a piede franco, un’evoluzione più completa, ricchezza di sentori e un palato notevole.
Fischetti
Muscamento Etna bianco 2015. Con carricante e catarratto, viti ad alberello vecchie che profondono un naso di ampia complessità che si estende su note erbacee, una salinità di spessore in una bocca di grande freschezza, appena spillato.
Muscamento Etna rosato 2014. Dopo 24 ore son tolte le bucce e fa barrique questo bel rosato dove spicca la mandorla, dalla struttura da rosso e la freschezza da bianco.
Frank Cornelissen
Munjebel 2014. Un vino particolare come lo è il suo autore a partire dall’aggiunta del grecanico al carricante, vinificazione in rosso, niente legni in tutta la cantina. Già il colore lo distingue: dorato tendente all’ambra tenue, odori di fiori di campo, di frutta candita ed un gusto altrettanto personale ed intrigante.
Girolamo Russo
Feudo Etna rosso 2015. Ormai la qualità dell’azienda è consolidata ed ogni anno le etichette proposte risultano tra i migliori assaggi fatti sull’Etna. Nonostante l’annata non sia al livello della precedente, questo rosso ci regala ottime sensazioni.
San Lorenzo Etna rosso 2015. Naso ricco e complesso con la componente fruttata accompagnata da note floreali. Al palato mostra tutta la sua energia con ottima freschezza, tannini giustamente presenti ed un finale interminabile. Appagante, è un grande rosso etneo.
Graci
Contrada Arcurìa 2015. Si tratta della contrada che l’azienda ha sempre imbottigliato, sin dall’inizio dell’attività. Campione ancora in divenire, con le sue note fruttate e terrose. Si mostra ricco e complesso, lasciando presagire un buon futuro.
Contrada Feudo di Mezzo 2015. E’ più fine e si concede un po’ meno dell’Arcuria. La componente rocciosa è evidente, così come il frutto. Ancora è un po’compresso, ma di indubbia qualità. Ha bisogno di tempo per esprimere al meglio le sue potenzialità.
Contrada Barbabecchi 2015. Grande eleganza per un vino “verticale”, prodotto da vigne poste in alta quota. Qui l’attesa è essenziale, ma siamo sicuri che la pazienza verrà ripagata con un’esperienza unica.
Gulfi
Reseca Vecchie Vigne 2015. E’ un campione di un prodotto che uscirà nei prossimi anni e sarà Doc (attualmente è in commercio il Reseca 2010). Ha un naso profondo con note terrose e piccoli frutti. Al palato sono evidenti complessità, struttura, trama tannica e lunghezza. Giovanissimo, sarà grande.
Pinò 2012 Gulfi. Originale espressione etnea di Pinot Nero. Presenta profumi intensi di frutta a bacca rossa ed evidenti note di scorzette di agrumi. In bocca esprime un’ottima completezza, notevole equilibrio e persistenza.
I Custodi delle Vigne dell’Etna
Ante Etna bianco 2014. L’Etna scritto al contrario, 90 % di carricante dal colore scarico, un piccola parte fa tonneau. Sarà per questo che il naso è particolarmente complesso e il palato rotondo e sapido.
Pistus Etna rosso 2014. Ha fatto solo acciaio e deve andare ancora in legno per cui il naso è ancora fruttato ed i tannini si ammansiranno.
Aetneus Etna rosso 2009. Appena uscito dopo 6 mesi di acciaio, 42 di legni vari, più di 12 di vetro per cui già dal colore è evoluto, naso austero, bocca rotonda ma con inaspettata vivacità, fatto per durare.
Irene Badalà
Etna bianco 2015. Una minuscola azienda di soli 3 ha a Passopisciaro, solo carricante vecchio a piede franco che dà note erbacee e floreali intense, un gusto fresco che riempie la bocca ed una mineralità equilibrata.
Etna rosso 2014. Non intensissimo ma di rara eleganza questo mascalese che sviluppa robusti tannini.
(1 – continua)