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La degustazione

Contrade dell’Etna, i nostri migliori assaggi/2

28 Aprile 2016
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di Federico Latteri e Gianni Paternò

Continua la lista dei nostri migliori assaggi a Contrade dell’Etna 2016. 

Dopo un primo elenco che vi abbiamo proposto ieri (leggi qui), oggi chiudiamo con altre cantine che ci hanno convinto a questa edizione della manifestazione che si è svolta da Graci a Passopisciaro.
 
La Gelsomina
Pinot Nero 2012. Colore granato scarico, seguito da profumi di confettura di more, lampone, pepe nero e note floreali. Bocca equilibrata con freschezza, sapidità e buona lunghezza.
 
La Vite
Kyathos rosso 2012. La Vite è un’azienda di Presa, frazione di Piedimonte Etneo. Il vino degustato è fatto con Nerello Mascalese e viene affinato in anfora. Ha un naso con frutta rossa ed una nota terrosa e una bocca calda, provvista di tannini robusti.
 
Le Cantine di Nessuno
M I 2012. Proviene dall’area del Monte Ilice, nel versante sud-orientale dell’Etna. E’ un vino tutto in divenire con profumi di frutta rossa ed una bocca calda, con note minerali, un po’ astringente. 
 
Masseria Setteporte
N’Ettaro Etna bianco 2015. Le uve provengono da Biancavilla, nel versante sud-ovest. Ha un naso delicato ed elegante di fiori bianchi, freschezza e sapidità. Piacevolissimo.
Etna rosso 2014. E’ evidente una forte impronta minerale, roccia lavica che accompagna la frutta rossa. In bocca si percepisce l’acidità iniziale, poi il palato viene invaso da un ventaglio di sapori, buona la presenza tannica e la lunghezza.
 
Monterosso
Crater Etna bianco 2015. Giovanissima azienda gestita da tre ragazzi pieni di passione ed entusiasmo. Questo bianco si caratterizza per le note vegetali, sia al naso che al palato. Buono l’equilibrio generale.
Sisma 2015. Profumi dalle forti connotazioni ferrose precedono un sorso snello che progredisce con notevole energia, tannini presenti nella giusta misura ed un lungo finale.
 
Nibali
Butterfly 2015. Un bianco da più vitigni non ancora in bottiglia, più dorato che paglierino, sentori di frutta matura, palato ben strutturato ed ancora ispido.
Kirnao Etna rosso 2013. Solo acciaio per 2 anni e uno in vetro, sentori particolari, erbacei, balsamici, diversi da un tipico Etna mentre la beva è più tradizionale.
 
Nicosia
Sosta Tre Santi Etna spumante 2012. E’ prodotto con Nerello Mascalese vinificato in bianco. Molto piacevole, fresco, offre sentori agrumati ed un finale di piccoli frutti. 
Contrada Monte Gorna Etna bianco 2011. E’ ottenuto da Carricante con un 20% di Catarratto, affinato in rovere francese per un anno e per un altro in bottiglia. Grande spalla acida e buona armonia per un vino che a durerà diversi anni.
 
Palmento Costanzo
Bianco di Sei Etna bianco 2014. 70% carricante affinato in barrique dai profumi minerali,p, vegetali, espressione pura del vulcano; in bocca una potenza strutturale ed una piacevolezza minerale. Abbiamo assaggiato anche l’annata 2015 spillata per l’occasione, profumi tropicali, una bocca fruttata, scattante e in divenire.
Etna rosso cru 2015. Ancora in fasce, si chiamerà Contrada Santo Spirito e alla fine avrà fatto 18 mesi di botte ed un anno in bottiglia. Se già è rotondo, di fascino, nobile, quando crescerà quanto grande diventerà?.
Nero di Sei Etna rosso 2012. Dai profumi complessi con buona frutta e dalla bevuta elegante.
 
Paolo Caciorgna
Vento Etna rosso 2014. Intenso frutto a bacca rossa e dal gusto fragrante ed armonioso.
N’Anticchia Etna rosso 2012. Al naso non particolarmente intenso ma elegante, in bocca i tannini si sentono, e come.
 
Passocannone
Passocannone Etna rosso 2015. Per scelta solo acciaio in questo giovanissimo mascalese in purezza che ha tanti frutti rossi e una beva che ancora deve ammansire i tannini.
 
Passopisciaro
Sciaranuova 2015. Grande. E’ una rappresentazione così intensa e variegata del terroir che riesce veramente a trasmettere l’essenza e le potenzialità del vulcano. Offre profumi complessi e profondi, un sorso incisivo ed una lunga persistenza che dura sia al palato che nei ricordi.
Rampante 2015. Prodotto con uve coltivate a mille metri sul livello del mare. E’ molto elegante, freschissimo e delicato. Ha il fascino particolare dei vini di montagna. Per chi sa apprezzare la classe e gli equilibri.
Guardiola 2015. Presenta profumi intensi con evidenti note speziate. Al palato ha buona consistenza ed un’importante componente tannica. Molto giovane, il tempo gli farà raggiungere un equilibrio ottimale.
 
Patria
Etna rosso 2014. Un anno in botte grande ed altrettanto in bottiglia, un olfatto delicato e affascinante, bei tannini e mineralità.
 
Piano dei Daini
Etna bianco 2015. Vigneti vecchi in un paesaggistico, incredibile vallone, terrazzato a secco, fa metà in acciaio e metà in botte, ancora da filtrare ed imbottigliare, un olfatto ricco, con note fresche e qualcosa di legno ancora, una bevuta lunga, intensa, sapida.
Etna Rosato 2015. Dai nerelli del fondo del vallone, pregni di mineralità. Splendido rosée dai profumi di raro fascino e dal palato intenso, armonico, strutturato, fresco, lunghissimo.
Vigna Vico Etna rosso 2013. E’ la prima annata in commercio, fa 18 mesi di tonneaux grandi, un olfatto da spettacolo, dove c’è tutto ed in perfetto equilibrio, in bocca entra morbido per poi scatenarsi coi tannini però vellutati. Abbiamo provato anche l’anno 2014 ancora in legno, promette di copiare il fratello maggiore.
 
Pietradolce
Etna bianco 2015. Appena imbottigliato, con una vegetalità erbacea che completa i profumi floreali; il tutto lo ritroviamo al palato minerale, di armonica acidità.
Archineri Etna rosso 2013. Da vecchie viti anche ad alberello, rotondità olfattiva che si trasforma in un palato tannico-acido interessante.
 
Scammacca del Murgo
Murgo brut 2012. Realtà consolidata nel panorama etneo che ha nella spumantistica la sua punta di diamante. L’ennesima ottima versione di brut con un naso di fiori e crosta di pane ed una bocca fresca e cremosa.
Murgo extra brut 2009. Prodotto più importante, di maggiore complessità. Quadro olfattivo che propone note floreali e frutta bianca, pera in particolare, seguito da un palato ricco, incisivo e sapido.
Murgo brut rosè 2012. Naso fine e fruttato con un pizzico di cannella. Buona la corrispondenza gusto-olfattiva e la lunghezza. Sicuramente il più “gastronomico” tra gli spumanti di questa azienda, da provare in mille occasioni ed in vari abbinamenti.
 
Tenuta Monte Gorna
Etna bianco 2015. Proviene dal versante sud-est. Si caratterizza per un naso pulito di fiori, ginestra e roccia bagnata ed una bocca fresca con buona armonia e persistenza.
 
Tenuta Monte Ilice
Asia 2012. Viene da uve Catarratto e Carricante. Ha profumi di frutti tropicali e fiori gialli, seguiti da una bocca con un ingresso discreto, buona rotondità ed un finale leggermente amarognolo.
Capinera dell’Etna Etna rosso 2011. Si presenta ricco, di buona complessità con tutti gli elementi che fanno presagire una lunga evoluzione nel tempo.
 
Tenute Moganazzi
Don Michele Etna bianco 2015. Quest’anno i fratelli Pennisi, viticoltori per amore, lo fanno di carricante puro e appena tolto dai recipienti si rivela per la sua eleganza, profumi di frutta esotica arricchita da fiori secchi; al palato grande corpo, bella fragranza e finale con un briciolo di mandorla amara.
 
Terra Costantino
Contrada Blandano Etna bianco 2013. Davvero una bella sorpresa i vini di quest’azienda. Si tratta di un bianco con un naso fine in cui spiccano ginestra, fiori bianchi e note fruttate, seguiti da un palato fresco, equilibrato, di buon corpo e persistente. Ottima bottiglia.
De Aetna  Etna rosso 2014. Naso di frutta, spezie dolci e note laviche. Bocca snella con un ingresso fresco ed una buona progressione. 
 
Theresa Eccher
Alizée Etna bianco 2015. I coniugi Panozzo hanno scoperto l’Etna nel 2009. Questo carricante al 70% fa 6 mesi di acciaio e ne farà altrettanti in bottiglia. Nonostante non ancora pronto è già bevibilissimo con strepitose note tropicali e di fiori profumati, una gola fragrante, armonica e piacevolmente sapida.
Altero Etna rosso 2015. Un vino che godrete nel 2017 ma che già si esprime bene e maestosamente pur nella sua estrema giovinezza.
 
Tornatore
Pietrarizzo Etna bianco 2015. Esordio per i vini di quest’azienda prodotti da uve di una singola contrada. Giovane, irrruento, fresco e nello stesso tempo consistente, è un bianco che già alla sua prima uscita lascia intravedere le potenzialità della contrada di Castiglione di Sicilia.
Pietrarizzo Etna rosso 2014. Ha un naso delicato di marasca, ricordi di spezie e roccia lavica. In bocca mostra freschezza, tannini setosi ed un finale di buona lunghezza con note fruttate. Geografico.
Trimarchisa Etna rosso 2014. E’ prodotto con uve provenienti da una contrada al confine con la vallata dell’Alcantara, dove lo strato di terreno sovrastante la roccia lavica è più spesso. Ciò si traduce in una maggiore ricchezza del vino che però non cede il passo all’eleganza e all’equilibrio, ottimamente mantenuto. Territoriale.
 
Wiegner
Elisena 2013. Da uno straniero che viene dalla Toscana un Fiano etneo del tutto particolare: sentori di lievito, di fiori appassiti, di frutta matura che si presentano al palato accompagnati da una interessante mineralità. Intrigante.

ALCUNE FOTO DI CONTRADE DELL'ETNA (ph Gianni Paternò)


(Mayra Bina e Alberto Cusumano)


(Antichi Vinai, al centro Marco Gangemi)


(Gina Russo di Cantine Russo)


(Enzo Cambria di Cottanera)


(Domenico Nibali)


(Francesco Miceli e Giuseppe Spagnolo di Duca di Salaparuta)


(Franco Calcagno e Pietro Galvagno)


(Irene Badalà)


(Lucio Monte, Antonello Cracolici e Francesco Tornatore)


(Michela Fischetti)


(Mimmo e Valeria Costanzo di Palmento Costanzo)


(Bernardo Di Miceli di Cantine Patria)


(Peter Wiegner)


(Alice Ponzini, Salvo Giuffrida e Concetto Bosco di Piano dei Daini) 


(Stef Pollock Biondi)


(Giuseppe e Giusy Pennisi di Tenute Moganazzi)


(Andrea Panozzo e Theresa Eccher)