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La degustazione

Dal patto di Londra ai grandi vini: Castello Sonnino anima di Montespertoli

01 Giugno 2023
Leone De Renzis Sonnino Leone De Renzis Sonnino

L’azienda vinicola che fa capo a Castello Sonnino, a Montespertoli – 20 chilometri da Firenze – è una realtà vitivinicola dinamica da quando – era il 1987 – il barone Alessandro De Renzis Sonnino, insieme alla moglie Caterina, l’aveva fatta rinascere ed inserire nel gruppo delle più interessanti aziende vinicole della Toscana. Adesso sono i figli Leone e Virginia a continuare l’impegno del padre sia nella produzione di vino tanto da farne la più importante azienda della zona che nel fare splendere il Castello, una delle poche dimore storiche ancora intatte e abitate in Toscana, continuano ad ospitare studenti universitari (attualmente ci sono dei giovani canadesi) che nell’ambito delle attività della Fondazione Castello Sonnino International Educational Center, in cui studiano problematiche come la salvaguardia dell’ambiente e del patrimonio culturale.
D’altronde dentro le mura di questo splendido castello è stato scritto un pezzo di storia italiana ed europea tra l’ultimo decennio dell’Ottocento e i primi due decenni del Novecento del Millennio scorso, visto che il trisnonno di Leone e Virginia è Sidney Sonnino, ministro delle finanze nel triennio 1893-1896, due volte primo ministro e ministro degli esteri dal 1914 al 1919 così autorevole da gestire l’accordo del cosiddetto Patto di Londra sottoscritto alla conclusione della prima guerra mondiale.

Tant’è che in occasione della degustazione dei vini di Castello Sonnino organizzata a Milano da Riccardo Gabriele di PR-Comunicare il vino, nel signorile ristorante di Andrea Provenzali, Il Liberty, Leone che non si aspettava una domanda sul famoso trisavolo, si è lasciato scappare l’affermazione che nel castello ci sono più documenti di grande valore storico che vino. Poi si è tornati al tema dell’incontro e, quindi, al vino come, per esempio, trattare le uve trebbiano per aver un vino decisamente fruttato, all’impiego di uve internazionali come syrah, cabernet sauvignon, merlot che selezionate in modo maniacale, assicurano un eccellente viaggio nei tagli bordolesi della Toscana. D’altronde Alessandro De Renzis Sonnino era molto amico di Eric de Rothschild di Chateau Lafite e si frequentavano e consultavano su tutto. Questi vini sono un po’ l’orgoglio di Leone De Renzis Sonnino che ci tiene a sottolineare che “a Castello Sonnino cerchiamo di esprimere un’idea e un territorio attraverso il nostro vino. Non riducibile ad un tipo o una marca, lo consideriamo un individuo. Ogni gusto ne è la firma, inimitabile, di un luogo e delle sue tradizioni”. Tutto dimostrato con la degustazione milanese che per Leone ha rappresentato la prima volta da quando è tornato a Montespertoli per dedicarsi alla cura dell’azienda acquistata dalla sua famiglia nel 1800, praticamente l’azienda più antica del territorio visto che è operativa dal 1500 ed è appartenuta anche ai Machiavelli.

Nel cuore del Chianti, Montespertoli costituisce una delle più piccole Docg, ma possiede una delle superfici più densamente vitate in Toscana. Un territorio che è sempre stato vocato per la produzione vinicola; ne è testimonianza la vinsantaia del Castello, risalente alla nascita dell’azienda, il 1530. Ed è proprio nei sotterranei del Castello che nasce il vino, e lì, rinasce la storia che ogni anno si sussegue nelle stagioni e viene suggellato dalla produzione di questo vino pregiato su cui Leone investe non poche risorse. Attualmente a Castello Sonnino fanno capo 150 ettari di superficie agraria, di cui 40 vitati, 15 all’allevamento dell’ulivo, 40 riservati alla produzione di grani antichi, 52 di bosco e 3 di lago. Nella vigna sono presenti Sangiovese, Canaiolo, Trebbiano, Merlot, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Syrah, Malbec. La produzione media di vino è calcolata in 150.000 bottiglie.

Castello Sonnino
Via Volterrana Nord 6/A – Montespertoli (FI)
tel. 0571.609198
www.castellosonnino.it
info@castellosonnino.it

La degustazione

Questi i vini degustati a Milano:

Virginio Igt Toscana bianco 2022
Per questo trebbiano Leone De Renzis Sonnino e il suo enologo Luciano Laconi hanno puntato molto sulla ricerca del frutto. Tant’è che il bouquet è caratterizzato da una bella nota di frutta tropicale ma, anche, da aromi di mela gialla, sentori di limone e note floreali. In bocca è un vino fresco, equilibrato, con una buona persistenza oltre a mostrare note minerali molto spiccate.

Pichius Igt Toscana rosato 2022
Uve syrah in purezza raccolte a fine agosto nel vigneto Ragnaia risalente al 2014. Vinificazione in serbatoi di acciaio e fermentazione di 25 giorni con lieviti selezionati. Il colore è rosa chiaretto. Al naso emergono delle belle note floreali accompagnate da sentori di frutta rossa matura e note minerali. E’ un vino fresco, morbido, di buona persistenza e che lascia la bocca pulita. Di questa annata sono state prodotte 5.000 bottiglie.

Sonnino Chianti Montespertoli Docg 2021
L’uvaggio è di sangiovese (80%), canaiolo (15%) trebbiano e malvasia per il restante 5% con uve provenienti dai vigneti San Leone e Ugianello impiantati rispettivamente nel 1991 e 2001. La vendemmia avviene a fine settembre con vinificazione in acciaio e cemento e affinamento di 8 mesi in serbatoi di cemento. Il colore è rosso rubino luminoso. Bouquet ricco di sentori di ciliegia e ribes, viola e petali di rosa, sostenuti da richiami balsamici e speziati. In bocca è un vino beverino, fresco, con trama tannica scalpitante, media persistenza e con un finale piacevolmente fruttato.

Castello di Montespertoli Chianti riserva Docg 2020
80% di Sangiovese e 10% sia di merlot che di cabernet sauvignon con un uve raccolte tra fine settembre e metà ottobre Alberone, Borro Santo e Ugianello impiantate rispettivamente nel 1997, 1975 e 2001. Vinificazione in serbatoi di cemento, fermentazione di circa 20 giorni con lieviti selezionati e affinamento di 14 mesi in botte da 27 ettolitri di rovere francese. E’ un ottimo vino di colore rosso rubino con accenni granati. Il bouquet è intenso con prevalenza di frutta rossa matura, note speziate, tostato e sfumature di vaniglia. In bocca è vino pieno e morbido, tannino in perfetta armonia con tutti i componenti del vino che è caratterizzato anche da una buona persistenza.

San Leone Igt Toscana merlot 2019
Uve merlot in purezza raccolte nei vigneti San Leone (del 1993) e Alberone (del 1997) a metà settembre e vinificate in serbatoi di cemento. L’affinamento avviene in barriques di rovere francese per 18 mesi. Il colore è rosso rubino molto intenso e concentrato. Abbastanza complesso il bouquet tra profumi di confettura di more e mirtilli, inchiostro di china, richiami di fiori secchi nonché belle note di spezie balsamiche e speziate. In bocca è un vino pieno, morbido, con una trama tannica intensa e succosa che conduce ad un finale pieno e molto persistente.
La produzione di questa è vendemmia è stata di 5.000 bottiglie.

Vinsanto del Chianti Doc 2015
A questo vino Leone ci tiene molto, tanto da impegnarsi per farne un piccolo capolavoro ogni volta che lo propone ai consumatori. Le uve sono di trebbiano raccolte a fine settembre nelle vigne di Cantini e Martini di mezzo secolo di età, che restano 4 mesi sulle stuoie prima della vinificazione in piccoli caratelli da 50, 100 e 200 litri. L’invecchiamento dura 6 anni, in caratelli di rovere e castagno. Il colore è ambra brillante. Bouquet intenso ed elegante con prevalenza di fichi secchi, albicocca disidratata, miele di castagno, mallo di noce nonché cedro candito e caramello salato. In bocca è avvolgente, di ottima struttura ma, anche, fresco e sorso mai stucchevole; notevole anche la persistenza. Un piccolo capolavoro prodotto solo in 3.000 bottiglie.