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La degustazione

Dieci anni di Gavi in venti etichette: i vini alla prova del tempo

03 Aprile 2018
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(I 20 vini degustati)

di Michele Pizzillo, Milano

Venti Gavi in degustazione a Milano: praticamente un decennio – dal 2016 al 2007 -, nell’arco di due ore con il presidente del Consorzio Tutela del Gavi, Maurizio Montobbio ad osservare le facce soddisfatte dei 24 degustatori  “obbligati a sacrificarsi”, sotto la guida dall’agrotecnico Davide Perrasi, davanti a questa batteria di vino dal colore quasi dorato.

Un vero sacrificio? Non proprio. Avere la possibilità di passare dai profumi di Testarossa Gavi del comune di Tassarolo 2016 dell’azienda La Zerba all’anziano dorato Tenuta Massimiliana Gavi del comune di Gavi 2007 del Marchese Luca Spinola – attraversando vendemmie molto diverse fra loro – non capita tutti i giorni. Per il Consorzio del Gavi, però, è una consuetudine annuale. Prima di soffermarsi sui 20 vini degustati, riteniamo importante “sintetizzare” il Gavi, che si fa risalire al 528 quando la principessa Gavia, per sfuggire al padre Clodomiro, re dei Franchi, che osteggiava il suo amore per un giovane cavaliere, si nascose nel borgo piemontese a ridosso della Liguria, accolta così amorevolmente da dare il nome al piccolo agglomerato di case e per la sua graziosa cortesia, ispirando il nome del vitigno Cortese che un documento conservato nell’Archivio di Stato di Genova, datato 972, attesta l’attività viticola a Gavi. Poi, è un crescendo di successi, che vanno dal 1782 quando Andrea Doria esporta il vino Cortese in Sud America al 1854 con la produzione del primo spumante Cortese; dal 1924 con la citazione di vini Cortese come “bianchi tipo Gavi” alla doc ottenuta nel 1974 e la docg nel 1998.


(Maurizio Montobbio)

Attualmente sono 1.510 gli ettari di vigneto di Cortese destinato alla produzione di oltre 13 milioni di bottiglie di Gavi da parte di 74 aziende vitivinicole presenti in 11 comuni: Bosio, Capriata d’Orba, Carrovio, Francavilla Bisio, Gavi, Novi Ligure, Parodi Ligure, Pasturana, San Cristoforo, Serravalle Scrivia, Tassarolo. Colline che lo scrittore Mario Soldati descrive come “un crocevia di culture, di paesaggi, di ambienti. Un fertile bastione che separa – e nel contempo unisce – il mare e la pianura. E i suoli: talvolta bianchi, talvolta rossi, in un composito mosaico di complessità trasferita da mani sapienti nei bicchieri di chi – curioso – voglia conoscere il vero protagonista di tutto questo: il Cortese”. Vitigno che dà l’uva – prevalentemente vinificata in acciaio – per produrre un vino di colore dal paglierino al giallo dorato secondo l’età; dal profumo floreale (fiori di acacia, biancospino, fiori di campo) e fruttato (pesca bianca, mela golden, mandorla, agrumi) e nota minerale; dal gusto fresco, pieno, armonico, elegante e fine in tutte le sue quattro declinazioni: tranquillo, frizzante, riserva, spumante.

Di seguito i 20 vini degustati, con una sintesi dell’annata di riferimento. 

2016 – andamento climatico con primavera asciutta, estate riscaldata verso la fine e, poi, grazie alle piogge di settembre, l’uva è maturata bene tanto da ottenere vini che sono l’espressione autentica del Gavi, tra equilibrio, colore brillante, fragranze di fiori, gusto fruttato e una decisa impronta fresco-sapida. 

I vini degustati:

  • Terrarossa 2016 Gavi del comune di Tassarolo, azienda vitivinicola La Zerba: elegante con i suoi sentori netti, puliti e la freschezza che accompagna il complesso di note floreali e fruttati; 
  • Mainin 2016 Gavi del comune di Gavi, La Ghibellina di Marina Galli Ghibellini: qui i frutti caratteristici del Gavi ci sono tutti con in più una gradevole nota vanigliata. 

2015 – dalla primavera mite all’estate calda con rarissime precipitazioni; però, la frescura mattutina, specialmente durante l’ultima fase di maturazione dell’uva, è stata provvidenziale per avere vini interessanti.

I vini degustati: 

  • San Pietro 2015 Gavi del comune di Tassarolo, Tenuta San Pietro in Tassarolo: un vino forse  penalizzato dalla presenza di qualche bottiglia difettata e, probabilmente, anche poco capito visto che è prodotto secondo i sistemi dell’agricoltura biodinamica;
  • Bruno Broglia 2015 Gavi del comune di Gavi, Broglia: un vino elegante che sprigiona un ventaglio di profumi e un concentrato di frutta matura che ne fanno uno dei grandi vini della zona.

2014 – estate piovosa con un ottimo settembre, però, che ha agevolato un prolungamento della raccolta delle uve, tanto da essere considerata vendemmia tardiva.

I vini degustati:

  • Gavi del comune di Gavi 2014, Il Rocchin azienda agricola di Zerbo: al naso i profumi di frutta sono molto nitidi, che si completano con la freschezza e sapidità che riempie la bocca;
  • Alborina 2014 Gavi del comune di Tassarolo, Castello di Tassarolo dei Marchesi Spinola: al naso prevale una piacevole nota di matrice minerale che in bocca sostiene le buone sfumature fruttate che ne fanno un vino di buona eleganza.  

2013 – andamento climatico primaverile fresco  che ha condizionato anche l’estate con un clima non eccessivamente caldo; i riflessi positivi sul vino sono molto interessanti, come dimostrano i due campioni proposti dal Consorzio in degustazione.

I vini degustati:

  • Volo 2013 Gavi del comune di Gavi, azienda agricola Morgassi Superiore di Piacitelli Marino: profumi intensi e ben identificabili di frutta matura che ne fa in bocca un vino morbido e vagamente vanigliato;
  • Vigna della Rovere verde Gavi riserva 2013, azienda agricola La Mesma: una bella riserva che entra in bocca succoso e polposa dopo aver deliziato il naso con sentori fruttati di grande piacevolezza;

2012 – vendemmia scarsa, anzi, la più scarsa degli ultimi anni ma interessante dal punto di vista qualitativo, tanto da essere definita ottima annata con punti di eccellenza specialmente sulle colline del basso Piemonte. E il Gavi proposto ne è un esempio.

I vini degustati:

  • Tenuta Massimiliana 2012 Gavi del comune di Gavi, Marchese Luca Spinola: vino aristocratico con le sue sfumature minerali e la finezza ed eleganza che colpisce già al primo sorso;
  • Etichetta Nera 2012 Gavi del comune di Gavi, azienda agricola La Mesma: i vini di questa azienda non deludono mai, per la complessità e l’equilibrio gusto-olfattivo che li caratterizza.


(Uva Cortese)

2011 – la caratteristica di questa vendemmia è l’estate calda che ha costretto i viticoltori ad anticipare la raccolta; i vini sono molto interessanti per la gradevole mineralità che li caratterizza.

I vini degustati:

  • Montessora 2011 Gavi del comune di Gavi, Tenuta La Giustiniana: dalle raffinate sfumature olfattive all’ingresso deciso, pieno, pulito in bocca che lascia una lunga scia di gradevoli sensazioni fresco-sapide molto persistenti.
  • Vigna della Rovere Verde 2011 Gavi riserva, azienda agricola La Mesma: qui la mineralità che ha caratterizzata questa annata c’è tutta e, oltretutto, di una piacevolezza che fa presagire ancora vita lunga a questa riserva.

2010 – è l’annata “che ha fatto capire che il clima non era più lo stesso e, quindi, bisognava adeguarsi a nuovi andamenti climatici che avrebbero inciso anche sulle pratiche agricole e sulla qualità di uva e vino”, ha detto Perrasi. Una conferma arriva dai due vini degustati che, oltretutto, si presentano abbastanza delicati.

I vini degustati

  • Il Mandorlo 2010 Gavi del comune di Tassarolo, Tenuta San Pietro in Tassarolo: la delicatezza di questo Gavi richiama forse il mandorlo dell’etichetta perché i sentori di questo frutto lo rendono elegante e fine in bocca, accompagnandone la lunga persistenza.
  • Volo 2010 Gavi del comune di Gavi, azienda agricola Morgassi Superiore di Piacitelli Marino: olfatto delineato su fragranze floreali, prosegue in bocca con una sapidità e una freschezza davvero eccellenti.

2009 – ad un inverno molto nevoso è seguita una primavera dall’andamento climatico normale ed una bella estate che ha agevolato la maturazione delle uve e la produzione di vini molto equilibrati.

I vini degustati:

  • Vecchia Annata 2009 Gavi del comune di Gavi, Broglia: sfavillantemente dorato e con profumi esotici che in bocca sostengono una persistenza fruttata netta e pulita che conclude con note vagamente vanigliate; 
  • Il Nostro Gavi 2009 Gavi del comune di Gavi, Tenuta La Giustiniana: al naso esprime eleganza e raffinatezza e in bocca grande equilibrio tra morbidezza e trame fresco-sapida.

2008 – andamento climatico invernale nella norma che ha passato la mano ad una primavera piovosa ma seguita da un’estate abbastanza buona per la maturazione delle uve tant’è che i due vini degustati si sono rivelati equilibrati, ancora freschi e con un bel colore oro carico.

I vini in degustazione: 

  • Il Nostro Gavi 2008 Gavi del comune di Gavi, Tenuta La Giustiniana: l’olfatto rimanda e fragranti sentori fruttati e un’eleganza gustativa che colpisce con il garbo e la sapidità che si avverte in bocca;
  • Gavi del comune di Gavi 2008, La Chiara di Bergaglio Dario e Simona: raffinatamente elegante è un vino che può invecchiare ancora per qualche anno senza perdere gli armoniosi tratti fresca-sapidi che lo caratterizzano.

2007 – dall’inverno mite ad una primavera calda cui è seguita un’estate non molto calda probabilmente per effetto del clima marino che sulle colline del Gavi ha portato una sorta di provvidenziale brezza marina.

I vini degustati:

  • Monterotondo 2007 Gavi del comune di Gavi, Villa Sparina di Massimo Moccagatta: ti avvolge con un raffinato ventaglio di profumi questo Gavi “anziano” ma ancora giovane per la sua carica di godibilità che lo ha reso veramente stellare;  
  • Tenuta Massimiliana 2007 Gavi del comune di Gavi, Marchese Luca Spinola: se la confidenza è vera, in questa cantina sarebbero ancora disponibili 12 bottiglie di un “vecchio” vino che dimostra la longevità dei vini ottenuti dalle uve Cortese.