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La degustazione

I rosati siciliani che sorprendono: una degustazione per farli conoscere e apprezzare

22 Aprile 2016
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di Manuela Zanni

L’enoteca Bocum di Palermo è stata la cornice dell'evento “Voglio far con te ciò che la primavera fa con i ciliegi” ispirato alla frase emblematica della poesia di Neruda, primo di un ciclo di incontri settimanali dedicati al vino e alle sue eccellenze. Durante la serata, sono stati degustati vini rosati di diverse cantine siciliane.

Bocum, in realtà, è molto più di un’enoteca. È un concept che rappresenta un nuovo modo di accogliere e di creare esperienze sensoriali. Si tratta di un brand sviluppato partendo dal concetto di Mixology, per poi superarlo perché ai cocktail preparati dal noto bartender palermitano Otello Insinna, si unisce la cucina sperimentale dello chef giapponese Kazuki Obinata, con piatti di pesce crudo e frutti di mare freschissimi, ma anche con delle interessanti proposte per vegetariani e vegani preparate dalla chef Rita Cordaro esperta in erbe aromatiche e fiori eduli.   
Un contesto in cui viene dato ampio spazio non solo ai piaceri del palato, ma anche e soprattutto, alla cultura e all'intrattenimento di qualità in una continua mixology di note ed emozioni, ben si è prestato ad un evento dedicato alla Primavera, ai suoi profumi e ai suoi colori, ben rappresentati dalle nuances dei rosati siciliani, spesso poco conosciuti che ben si prestano per un baccanale primaverile.

Presente all’evento Marco Sferlazzo proprietario dell’azienda vinicola Porta del Vento: “Quello dei vini rosati siciliani è un mondo molto interessante ad oggi ancora a molti sconosciuto poiché, in passato, questi vini non raggiungevano dei risultati particolarmente apprezzabili. Si tratta di una strada in salita, ma che, se ben percorsa, potrà dare tante soddisfazioni dando l’opportunità di scoprire le potenzialità delle nostre varietà di uve autoctone quali nerello mascalese, nero d’avola e perricone”.

“L’idea dell’evento nasce per diffondere la cultura dei vini rosati siciliani, molto spesso lasciati nella terra di mezzo, schiacciati dalla indiscutibile personalità dei vitigni autoctoni siciliani a bacca rossa e dalla sempre maggiore affermazione degli ottimi bianchi siciliani – spiega Filippo Cosentino, meitre e sommelier del locale – mentre esistono delle realtà interessanti anche tra i vini rosè che meritano di essere conosciute”.
 
Ecco di seguito i vini degustati durante la serata e gli abbinamenti consigliati (a cura di Flippo Cosentino)

Maquè rosè – Porta del Vento

Perricone vinificato in rosa, pressatura soffice in torchio idraulico subito dopo la raccolta, fermentazione in vasche inox. Emozioni purissime.
Abbinamento consigliato: pesce crudo, pesce cotto, crostacei, pizza

Alnus – I Custodi delle Vigne dell’Etna

Rosato dai riflessi rubino, caratterizzato da sentori fruttati (fragole, albicocche, lamponi), particolarmente astringente e secco, dotato del corretto bilanciamento tra acidità e sapidità.
Abbinamento consigliato: piatti di cucina vegetariana, vellutata di asparagi, uovo pochè, tartufo bianco

Etna Rosato – Piano dei Daini

Un rosato prodotto da nerello mascalese in purezza, a Solicchiata, Passopisciaro, 750 sul livello del mare, dal colore non troppo affascinante per un rosato, si presenta equilibrato e sorprendentemente bevibile. Sentori di frutti rossi si mischiano ai tannini del nerello mascalese ed è subito magia: equilibrio.
Abbinamento consigliato: pesce cotto, pesce bianco (alalunga)

Rosammare – Antonino Barraco

Un rosato dal colore intenso, macerato sulle bucce per 24 ore, non filtrato e senza aggiunta di solforosa. Sentori sulfurei, iodio, “mare”. Un vino sicuramente non per “tutti”, ma di grande bevibilità.
Abbinamento consigliato: San Pietro, crudo, piatti al pepe rosa

Vinudilice – I Vigneri Salvo Foti

1.200 metri sopra il livello del mare, blend di Grecanico, minnella ed alicante. Vinificato “alla vecchia maniera”. Al naso ossidato, come una champagne francese, al gusto, mansueto e morbido. L’ennesima creazione sbalorditiva di Foti. Un vino d’ogni tempo. Vinudilice si presenta complesso ma al contempo apprezzabile.
Abbinamento consigliato: cacciagione, tartare di manzo, piatti vegetariani particolarmente speziati.