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La degustazione

Il tour (con i calici) in una delle doc gioiello d’Italia: alla scoperta di Villamagna

21 Marzo 2023
Un vigneto di Villamagna e sullo sfondo la Majella Un vigneto di Villamagna e sullo sfondo la Majella

di Michele Pizzillo

Villamagna, con i suoi 85 ettari, è tra le più piccole doc d’Italia, oltre ad essere anche fra le più recenti.

Infatti, è stata istituita nel 2011 ed è limitata a tre piccoli comuni della provincia di Chieti che si trovano tra il mare e la montagna e, quindi, habitat ideale per allevare vite di Montepulciano. Tant’è vero che le prime testimonianze storiche risalgono al 205 a.C con Polibio e poi, nel 40 d.C. ne parla Marco Valerio Marziale e via via testimonianze più dettagliate proprio su Villamagna in più documenti indicata come terra di vigne. Con questi presupposti c’era da aspettarsi che anche se pochi, i viticoltori di Villamagna si sarebbero battuti per raggiungere l’obiettivo di ottenere il riconoscimento della doc che prevede due referenze a base di uve Montepulciano e, cioè, Villamagna doc e Villamagna doc riserva che oggi sono prodotti da 10 cantine di cui 7 hanno dato vita all’Associazione Produttori di Villamagna per portare avanti una seria politica di valorizzazione dei propri vini con eventi finalizzati per fare conoscere meglio la loro micro-doc.

A Milano, per esempio, Francesco D’Onofrio, Federico De Cerchio, Alessio D’Onofrio, Katia Masci che rappresentavano le cantine che producono i vini in degustazione, hanno raccontato, con competenza e un’incredibile passione, il loro impegno nel fare ottimo vino e il legame per il proprio territorio in modo davvero emozionate. E, poi, c’è da sottolineare che i produttori di una micro-doc scelgono una location di prestigio per presentarsi agli operatori milanesi. Infatti l’incontro è avvenuto nella nuova sede del ristorante stellato di Sadler, annesso a Casa Baglioni, l’elegante hotel ricavato in un bel palazzo liberty, nel cuore di Brera. Qui i sei vini proposti dagli ardimentosi viticoltori di Villamagna, si sono confrontati anche con la cucina di un grande chef milanese che ha proposto, tra l’altro, due piatti strepitosi come lorighittas con ragù di agnello pecorino melanzana menta e guancia di vitello stufata con salsa amatriciana e purè di favette. Con il primo piatto sono stati serviti tre Villamagna doc della vendemmia 2018 prodotti rispettivamente da Piandimare, Cantina sociale di Villamagna e Cascina del Colle per nella tipologia riserva. Tre riserve, di tre vendemmie differenti, invece, con il guanciale e, cioè, di Torre Zambra il 2018, Valle Martello il 2017 e Palazzo Battaglini il 2016. E’ stato davvero un bel bere per quello che hanno espresso i vini di questa giovane doc. Vediamo più dettagliatamente.

Villamagna doc 2019 – Piandimare

Montepulciano vinificato in acciaio e affinato in acciaio (6 mesi), barrique (12 mesi) e bottiglia (6 mesi). Il colore è rosso rubino intenso. Il profumo è prevalentemente di sentori di frutta a bacca rossa come ciliegia, mirtilli, mora sostenuti da sentori di liquirizia e pepe e un finale con tocco di cacao e tabacco. In bocca si avverte un bel corpo ma sostenuta da morbidezza, freschezza e tannini morbidi e setosi nonché il ritorno di sentori di frutta rossa e cioccolato. Questa è una Cooperativa di produttori fondata nel 1984. Da allora, grazie alla competenza dell’enologo Romeo Tarborelli e dei propri tecnici agronomici, la Cantina ha perseguito l’obiettivo della massima valorizzazione delle uve biologiche, con allevamento a bassa resa ma ad altissimi livelli di qualità. Tant’è vero che Piandimare crede nella ricerca e nell’innovazione come strumenti per valorizzare il talento delle persone, per la cura dei vigneti e per premiare il lavoro e l’impegno profuso quotidianamente. Presieduta da Carlo D’Onofrio, la Cooperativa conta 68 soci conferitori, per un totale di 180 ettari di vigna e una produzione complessiva di 200 mila bottiglie. Le viti dedicate alla produzione di Villamagna Doc si estendono su sette ettari, per una produzione di 15 mila bottiglie.

Villamagna doc 2018 – Cantina sociale di Villamagna

Uve Montepulciano vinificate in acciaio inox e maturazione per 24 mesi in vasche di cemento e tonneaux di rovere francese prima dell’imbottigliamento a cui seguono 6 mesi in bottiglia. Il colore è rosso rubino intenso. Profumo complesso ed elegante tra sentori di frutta nera, amarena, mora, prugna nonché liquirizia e cioccolato fondente, finemente integrate con delicate note di tostato e vaniglia. Corpo pieno e grande struttura, in bocca evidenzia una notevole concentrazione di frutto; eccellente l’equilibrio tra la trama tannica, acidità, sapidità e finale molto lungo e persistente. Questa cantina entra in attività nei primi anni ’60, ma solo in anni recenti In tempi più recenti, un gruppo di appassionati, armati di conoscenza e di amore per la propria terra, hanno cominciato a valorizzare le uve di quella che è una zona tra le più vocate alla produzione di grandi vini rossi e, quindi, l’impegno ad ottenere la doc. Attualmente, i soci conferitori della Cantina Sociale di Villamagna, presieduta da Franco Ferrara, sono 260 e coltivano a vite una superficie complessiva di 670 ettari. Il terreno dedicato all’allevamento delle uve destinate al Villamagna Doc consta di 40 ettari, per una produzione di 18 mila bottiglie.

Villamagna doc riserva 2018 – Cascina del Colle

Nel bicchiere si presenta con un bel colore rosso rubino profondo. Al naso presenta intense le note di violetta e dei piccoli frutti rossi e neri mentre la parte speziata è rappresentata da pepe bianco, china e una delicata nota di liquirizia, con un piacevole finale balsamico. Il sorso è fruttato, quasi succoso, caldo e avvolgente; il vino è dotato di corpo e struttura, persistente, con una gradevole e appena accennata nota amaricante. Titolare di Cascina del Colle, azienda fondata nel 1997, è Alessio D’Onofrio, insieme ai genitori, Nazario e Tiziana, fondatori dell’Azienda, e al fratello Gian Luca, enologo. Le vigne si estendono su 22 ettari, di cui 4 dedicati al Villamagna doc. Le bottiglie prodotte sono mediamente 400.000, di cui 22 mila di Villamagna doc. L’azienda è in completamento del processo di conversione biologico.

Villamagna doc riserva 2018 – Torre Zambra

Il vino degustato a Milano è ottenuto da uva Montepulciano selezionata in una vigna dove il sistema di allevamento è la pergola abruzzese. Il colore è rosso rubino profondo. Il bouquet è complesso tra note di ciliegia sotto spirito, mirtillo e mora, per poi passare a china, cannella, chiodo di garofano, tabacco ed anice stellato e una piacevole striatura balsamica. In bocca è morbido ed avvolgente, i tannini sono perfettamente integrati, con corpo e struttura importanti oltre a caratterizzarsi per l’ottima persistenza. La storia del vino di Torre Zambra, una torre di avvistamento, inizio nel 1910 con Vicenzo De Cerchio che si vide distrutto tutto il suo lavoro durante la seconda guerra mondiale. Sarà il figlio Laurentino, internato nei lager nazisti e tornato a Villamagna nel 1947, a rilanciare la produzione di vino e arrivare, nel 1961, all’imbottigliamento. D’allora è stato un continuo crescere sino ad arrivare alle dimensioni attuali con il nipote di Laurentino, Federico De Cerchio che insieme alla famiglia gestisce 5 tenute e produce un milione di bottiglie di vino.

Villamagna doc riserva 2017 – Valle Martello

Uva Montepulciano vendemmiata nella seconda decade di ottobre e vinificata in acciaio, mentre l’affinamento di 24 mesi avviene tra barriques di primo passaggio e bottiglia. Il colore è rosso intenso tendente al granato con l’invecchiamento. Complesso e persistente il profumo prevalentemente di amarena e confettura di frutti rossi, sostenuti da leggere note di tostatura. In bocca è corposo e al tempo stesso morbido con sentori di amarena e prugna e un finale caratterizzato da note di vaniglia e cioccolato. Questo è un classico esempio di impresa familiare, alla cui gestione si sono avvicendate tre generazioni a partire dall’immediato dopoguerra con Giuseppe Masci che aveva anche una storia di mezzadria e di emigrazione. L’azienda si estende su 40 ettari di vigneto, di cui tre vitati di Villamagna doc. La produzione totale è di 120 mila bottiglie, di cui 10 mila di Villamagna doc. A Giuseppe sono succediti i 4 figli maschi che prendendo consapevolezza della grande vocazione vinicola del loro territorio. Dal 2000, infatti, cinque cugini seguono con convinzione il progetto del nonno e dei loro padri, di produrre grandi vini, esaltando il territorio e invitando il mondo a conoscerlo attraverso un bicchiere. Una delle caratteristiche di Valle Martello è la posizione strategica delle sue vigne, due colline opposte, una esposta a Nord e l’altra a Sud.

Villamagna doc riserva 2016 – Palazzo Battaglini

La vigna di Montepulciano allevata a pergola abruzzese si avvicina al mezzo secolo di età e dove l’uva viene raccolta ad inizio novembre, dopo un breve appassimento in vigna. L’affinamento del vino è di 24 mesi, tra cemento e barriques. Il colore è rosso rubino intenso. Bouquet di confettura di frutti rossi ma anche note terziarie importanti oltre a sentori di cioccolato, liquirizia e di spezie dolci che accompagnano un finale molto persistente. Le origini di Tenuta Palazzo Battaglini risalgono al XIV secolo quando la famiglia Battaglini giunse in Abruzzo a seguiti di Carlo I d’Angiò. Attualmente appartiene alla famiglia D’Onofrio ed è una delle 7 tenute che formano Marchesi de’ Cordano Group, il cui titolare, Francesco D’Onofrio, è proprio originario di Villamagna. Nei vigneti, collocati tra il massiccio della Majella e il Mare Adriatico, sono presenti prevalentemente vitigni autoctoni quali Montepulciano, Trebbiano e Pecorino, si trovano a un’altezza di oltre 2505 metri sul livello del mare, con esposizione a Sud Est. A Palazzo Battaglini fanno capo 18 ettari di vigneti di cui quattro dedicati al Villamagna doc. con una produzione totale è di 30 mila bottiglie.