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La degustazione

Roma Doc, obiettivo comunicazione: “Gli incontri con i giornalisti diventano fondamentali per raccontare il territorio”

24 Aprile 2024
Tullio Galassini Tullio Galassini

Che il Vinitaly quest’anno abbia raggiunto livelli qualitativi unici è ormai un dato di fatto. I numeri parlano chiaro, così come i commenti delle cantine partecipanti, ma anche operatori, giornalisti, importatori, e molti altri. Tra i padiglioni più frequentati quelli del Lazio, ed in particolare gli spazi del consorzio Roma Doc che ha avuto un vero boom di contatti e richieste, grazie all’intraprendenza del suo presidente Tullio Galassini e al nuovo look del padiglione che ha ben rappresentato il territorio. Nell’ambito delle giornate della fiera abbiamo avuto l’occasione di poter testare alcune cantine che sono rappresentative del territorio della Roma Doc che, nonostante la sua estensione, riesce a rendere i propri vini espressione dei variegati suoli. Un fitto calendario di incontri vis à vis tra i produttori e ben 14 giornalisti, tra i più influenti del settore vitivinicolo: così si rinnova il format che, nella passata edizione, ha ottenuto un riscontro più che positivo. Una combinazione vincente, quella tra chi il vino lo produce e chi lo racconta, sia in termini di comunicazione del brand Roma Doc sia per le aziende, che hanno la preziosa occasione di confronto e arricchimento interfacciandosi con chi, per professione, comunica il mondo del vino.

Molti gli appuntamenti con i buyer internazionali presso il Business Point all’interno dell’International Wine Hall, l’incontro business oriented che conferma l’interesse e la presenza sempre più massiccia che i vini Roma Doc iniziano ad avere all’estero. “Veniamo da un 2023 davvero entusiasmante – commenta Tullio Galassini – sia per quanto concerne il successo dei nostri vini, presenti in sempre più mercati in tutto il mondo, sia per la partecipazione a eventi internazionali che per l’ideazione di progetti incentrati sul legame con la Capitale, non solo dal punto di vista enologico ma anche enoturistico. Vinitaly non è soltanto l’occasione per raccontare la Roma Doc, ma anche l’opportunità per le singole aziende di farsi conoscere. Abbiamo così riconfermato gli incontri fra produttori e giornalisti, perché crediamo nel ruolo fondamentale della comunicazione, soprattutto questa formula così diretta che offre la possibilità di entrare a stretto contatto con i vini, il territorio e il ricco bagaglio culturale che fa l’unicità della nostra denominazione. I produttori e io siamo davvero entusiasti dell’andamento di quest’edizione, in particolar modo per quanto concerne gli incontri che siamo riusciti ad organizzare con le grandi firme del settore. Le stesse che, oltre ad apprezzare i nostri vini, si sono inoltre dimostrate molto interessate alla nostra realtà consortile e ai nostri territori enologici, con l’intento di venirci a trovare in loco quanto prima. Un riscontro che ci soddisfa e dimostra che siamo stati in grado di comunicare la qualità e l’identità dei nostri vini e, al contempo, il nostro prezioso territorio”.

Interessante anche l’incontro “Sostenibilità e Futuribilità della Roma Doc dalla vigna al vino”, che ha visto protagonista il Consorzio presso l’Area Incontri del Padiglione Lazio. Un viaggio all’interno della denominazione per conoscere, di calice in calice, la visione agronomica ed enologica delle numerose e diversificate realtà aziendali e scoprire tutte le sfaccettature del Consorzio, dai paesaggi enologici al profilo sensoriale dei vini.

I nostri assaggi

I vini che abbiamo assaggiato sono:

CantinAmena -Az. Agr. Mingotti srl Doc Roma Rosso 2021
Terreno vulcanico, profondo, caratterizzato dalla presenza di pozzolana fine e con buona dotazione organica. Diraspatura soffice delle uve, fermentazione a temperatura controllata (25°C per il Cesanese e 28°C per il Montepulciano). Macerazione sulle bucce di 10 giorni e fermentazione malolattica svolta in acciaio. Affinamento in acciaio, sulle fecce fini, per 4 mesi ed in bottiglia per almeno un anno prima della messa in commercio. Colore rosso rubino intenso, al naso fruttato, con ciliegia in evidenza e leggera speziatura dolce, al palato fresco sapido, complesso, con buona struttura ed equilibrio con un tannino presente ma non invadente con un lungo finale.

Tenuta Iacoangeli Urbs Aeterna Roma Doc 2021
55 % Malvasia Puntinata, 30% Bellone, 15 % Viognier, terreno di origine vulcanica. Raccolta manuale e separata. Diraspatura e pigiatura a basse velocità, il mosto viene messo a fermentare a temperatura controllata e messo a riposo fino all’imbottigliamento. Colore giallo dorato al naso fruttato e floreale con fiori di biancospino, frutta esotica e note agrumate, al palato fresco sapido, tornano le sensazioni olfattiva con piacevoli note di frutta gialla, lungo e persistente il finale.

Tenuta Iacoangeli Malvasia Puntinata Roma Doc 2021
Malvasia Puntinata 100% . Terreni di origine vulcanica esposti verso il mare. Raccolta leggermente tardiva, selezione dei grappoli e diraspatura e pressatura soffice. Fermentazione a temperatura controllata del mosto pulito, flottato con azoto. Riposa nel serbatoio di acciaio inox per circa 8 mesi e in bottiglia per 8 mesi. Colore giallo dorato, al naso intenso con note speziate e balsamiche, sensazioni fruttate dolci, al palato fresco sapido con lunga persistenza iodata con sorso di grande spessore.

Tenuta Tre Cancelli 753 Roma Doc Rosso 2022
Cerveteri, terra di Etruschi e di suoli che abbondano di tufi. L’azienda sorge in prossimità della costa tirrenica, su terreni ricchi di potassio e fosforo. Su questa terra nell’antichità gli uomini scrutavano il cielo per capire cosa fare, se fare, quando fare, noi oggi continuiamo a leggere il cielo nel nome di quella tradizione e al cielo abbiamo rivolto le porte della nostra azienda che non è un caso si chiami Tre Cancelli: il cancello del sole, il cancello della luna, il cancello dell’imponderabile. La storia inizia quando Liborio De Rinaldis eredita nel 2001 la Tenuta fino ad arrivare al 2010 quando entra in azienda Silvio a fianco di Liborio. Tenuta Tre Cancelli fa parte della “Strada delle Terre Etrusco Romane. 50% Montepulciano, 35% Sangiovese, 15% Cabernet. 753 una data mitica, la fondazione della Città Eterna, alla quale è dedicato questo vino, ma anche e soprattutto la nascita di uno stile di pensiero che ha saputo fondere culture e civiltà diverse in un grande ed inimitabile movimento di crescita civile. A Roma e alla sua eredità che ha saputo influenzare la nascita dell’idea moderna di Stato. Selezione delle uve, vinificazione separate, fermentazione e macerazione per circa dodici giorni a temperatura controllata, con ripetuti rimontaggi e follature. Affinamento in serbatoi di acciaio, dove avviene anche la fermentazione malolattica. Al termine, passaggio di alcuni mesi in bottiglia. Colore rosso rubino intenso, al naso intense note speziate dolci con accenni balsamici e vegetali, al palato fresco sapido, con equilibrio tra la sua acidità e tannino, grande coerenza gusto olfattiva e lunga persistenza finale.