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La degustazione

La Chianti Classico Collection 2023, i nostri assaggi di Riserva e Gran Selezione

20 Febbraio 2023
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di Titti Casiello e Federico Latteri

(segue…) Una degustazione dai due volti, quello fiero del Chianti Classico Riserva che ha convinto fino in fondo e quello un po’ dubbioso della Gran Selezione, impegnata nell’arduo compito di rappresentare il top della produzione chiantigiana.

Grande la batteria dei Riserva 2020 che stacca tutte le altre, distinguendosi per alta qualità, perfetta messa a fuoco nell’espressione territoriale e potenzialità evolutive. Possiamo tranquillamente affermare che il livello medio riscontrato nei 41 campioni degustati rappresenta il meglio di ciò che è stato proposto in quest’anteprima, confermando il valore dell’annata. Molto buoni anche i Riserva 2019, fini ed equilibrati, ma leggermente sotto i 2020 in termini di completezza, precisione e incisività. Si tratta comunque di vini che andranno lontano negli anni, riservandoci non poche sorprese. Diverse le considerazioni riguardo ai Chianti Classico Gran Selezione. Tra i 2020 nessuno ha dimostrato di poter occupare il vertice della piramide qualitativa del Chianti Classico. Vini ben fatti, naturalmente, ma, a nostro parere, solamente “buoni”, cosa che per questa tipologia non basta. Bisogna che il vino mostri qualcosa di speciale, di unico, dovendo rappresentare il meglio di una denomizione di assoluto prestigio. Affermiamo tutto ciò con riserva poichè i campioni in degustazione erano solamente 12 e quindi bisognerà aspettare il prossimo anno per avere un’idea più chiara. Nonostante ciò, comunque, anche i 49 assaggi dei Gran Selezione 2019 non hanno fatto intravedere quella marcià in più che ci si poteva aspettare rispetto ai Riserva. Inoltre, quanto riscontrato contrasta con le impressioni, sicuramente migliori, avute lo scorso anno sui vini della stessa tipologia di pari annata (erano solo 12, però, come in questa edizione). Probabilmente sarà il tempo a darci risposte più precise. Noi speriamo di poter riassaggiare quante più etichette sarà possibile, andando sempre alla ricerca di qualcosa di buono. Di seguito i nostri migliori assaggi.

Note a margine: l’ordine di degustazione segue il criterio alfabetico delle Uga (indicate in coda al nome), mentre l’asterisco indica un assaggio da campione da botte.

Chianti Classico Docg Riserva 2020

Fattoria San Giusto a Rentennano – Le Baròncole* (97% Sangiovese, 3% Canaiolo) – Gaiole
Ha un naso fine nel quale le note di un frutto dolce che ricorda il lampone sono affiancate da sentori di china e cenni di erbe aromatiche. Al palato risulta sottile in ingresso per poi dar vita ad una progressione che conduce ad un finale molto lungo. Levigati e garbati i tannini. Dimostra che la forza non necessita sempre di volume e può esprimersi anche in energia.

Maurizio Alongi – Vigna Barbischio (96% Sangiovese, 2% Canaiolo, 2% Malvasia Nera) – Gaiole
Elegante con un frutto non particolarmente intenso, ma chiaro, molto ben definito, accompagnato da note di agrifoglio e radici. La percezione di nitidezza è tale che potremmo parlare di “luminosità olfattiva”. Il sorso si distingue per compostezza e regolarità, mostrando un perfetto bilanciamento tra tutte le componenti che si succedono in maniera ordinata. Molto ben integrati i tannini e ottima la persistenza. Stile e territorio. Standing ovation

Riecine (100% Sangiovese) – Gaiole
L’olfatto è dominato da intensi e netti profumi di frutta rossa. Poi una viva acidità conferisce slancio, rendendo l’assaggio snello e brioso. Anche il gusto è di decisa impronta fruttata.

Gagliole (100% Sangiovese) – Panzano
Un bouquet delicato fatto di fiori leggermente appassiti e note di frutta sotto spirito è il preludio ad un sorso fresco dalla struttura ben calibrata che si caratterizza più per la sua bevibilità che per l’intensità. Misurato, ma piacevole.

Monte Bernardi (95% Sangiovese, 5% Canaiolo) – Panzano
Si presenta complesso con una variegata speziatura che accompagna la frutta, poi note di china, rabarbaro e un cenno di carruba. In bocca è “goloso”, non gioca sulle compostezze o sugli equilibri, ma proprio sul sapore. Vellutati i tannini. Un’espressione di terroir differente, decisamente riuscita. Gastronomico e davvero ottimo. Standing ovation

Caparsa – Caparsino* (100% Sangiovese) – Radda
E’ armonioso nei profumi di gelso e gelatina di frutta rossa che si completano con un tocco floreale. Poi è la sapidità ad essere protagonista, regalando dinamicità e una lunghezza notevole. Buoni l’equilibrio e il corpo con tannini che incidono nella giusta misura.

L’Erta di Radda* (100% Sangiovese) – Radda
Ha un naso intenso nel quale prevalgono mirto, cassis e note terrose che vanno verso la roccia e il ferro, risultando a tratti finemente ematiche. Al palato è multidimensionale: avvolgente e consistente, ma anche agile e dritto, grazie ad una giusta dose di acidità e sapidità. Molto fini i tannini che accompagnano la beva quasi nascondendosi, ma svolgendo alla perfezione il loro ruolo. Molto lungo. Grande. Standing ovation

Dievole – Novecento* (95% Sangiovese, 3% Canaiolo, 2% Colorino) – Vagliagli
Profondo, gioca su toni scuri con profumi di viola, mora e sentori affumicati, seguiti da una nota di tamarindo e da un tenue tocco balsamico. Il sorso è fresco, inizialmente sottile e discreto, per poi acquistare pienezza e irrobustirsi nei tannini, ben presenti, ma mai eccessivi. Piacevoli e caratterizzanti le note mediterranee percepite al retronaso. Teso e leggermente sapido il finale. Un vino dalla spiccata personalità. Standing ovation

Chianti Classico Docg Riserva 2019

Capannelle (100% Sangiovese) – Gaiole
La qualità olfattiva emerge subito con un accattivante frutto rosso molto ben distinto. Segue un palato dotato di buona freschezza che presenta una certa sottigliezza in ingresso, progredendo poi senza particolari esitazioni verso un finale lungo e leggermente sapido. Carattere garbato.

Casa al Vento – Foho* (100% Sangiovese) – Gaiole
Frutti di bosco in confettura, note di liquirizia e un tocco di agrifoglio caratterizzano un naso armonioso e variegato. In bocca una viva acidità, una decisa sapidità e tannini ben levigati rendono l’assaggio facile e piacevole. In chiusura è presente una leggerissima nota amara che comunque non risulta sgradevole.

Castello di Ama – Montebuoni (95% Sangiovese, 5% Merlot) – Gaiole
E’ fine in una compattezza fatta di sentori accuratamente stratificati che vanno da rifinite note floreali e fruttate a spezie orientali, creando una fresca e variopinta armonia. Il sorso è un viaggio attraverso la freschezza di un’arancia rossa, la compostezza di un tannino setoso e una salinità finale che incrementa lo slancio. Ha un fascino che cattura. Standing ovation

Istine – Levigne (100% Sangiovese) – Radda
Rivela subito una ricercata complessità con profumi di amarena, prugna, mora, viola mammola e iris. Il frutto appare perfettamente maturo in un bouquet che si articola prevalentemente su tonalità violacee. In bocca c’è un’energia vibrante e una completezza che si palesa nelle varie componenti, tutte presenti con la giusta incisività e molto ben armonizzate. Ogni cosa è esattamente al suo posto. E’ l’ennesima conferma dell’importante livello qualitativo proposto da questa azienda negli ultimi anni. Standing ovation

Castello di Monsanto (90% Sangiovese, 5% Canaiolo, 5% Colorino) – San Donato in Poggio
Profilo molto elegante che vede una perfetta combinazione tra intensità e profondità nelle ammalianti note di viola. Il gusto è freschissimo, fine, ma anche pieno, vellutato e persistente. Buono già da ora, ci sorprenderà nel corso della sua lunga evoluzione.

Chianti Classico Docg Gran Selezione 2019

Podere Castellinuzza-Paolo Coccia – Vecchie Vigne (100% Sangiovese) – Lamole
Frutta rossa matura, rimandi floreali, note mediterranee e mentolate precedono un palato fresco, dinamico e lungo che mostra una certa avvolgenza in chiusura, dove è presente una componente morbida leggermente vanigliata, non invasiva, ma appagante.

IN QUESTO ARTICOLO I NOSTRI ASSAGGI DELLE ANNATE 2021 E 2020