Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
La degustazione

L’Alto Adige che piace. La degustazione con i vini della montagna – I NOSTRI ASSAGGI

30 Agosto 2017
Vini_in_degustazione Vini_in_degustazione

di Michele Pizzillo

Anticipazioni sulla vendemmia arrivano un po' da tutte le regioni italiane. Tranne, però, dall’Alto Adige, almeno per quanto di nostra conoscenza. 

Così, abbiamo pensato di rispolverare gli appunti di un evento che qualche settimana fa ha organizzato a Milano il Consorzio Vini Alto Adige in collaborazione con la delegazione dell’Ais. Un banco d’assaggio davvero interessante perché verteva su un tema abbastanza originale e, cioè, “l’altitudine dei vigneti”. Perché “il nostro è un territorio che ospita vigneti ad una gamma variegata di altitudini. Questa grande variabilità regala ai nostri vini sfumature uniche e distintive, anche restando nell’ambito di uno stesso vitigno – diceva il direttore del Consorzio, Werner Waldboth – Con il banco d’assaggio raccontiamo i nostri vini e il nostro territorio, proponendo le etichette in base a un criterio altimetrico e mettendo in luce tutte le sfaccettature della produzione vinicola altoatesine”. Tant’è vero che mentre il territorio altoatesino per l’86% è posizionato al di sopra dei 1.000 metri, la produzione vinicola è posizionata al di sotto di questa quota. E, per essere più dettagliati, il 29% fra i 200 e i 300 metri con Pinot grigio, Lagrein, Merlot e Cabernet. Il 57% tra i 300 e i 500 metri con prevalenza di Pinot bianco, Sauvignon, Gewürztraminer, Schiava e Pinot nero. Il 14% tra i 500 e 1.000 metri con Sylvaner, Riesling, Muller Thurgau e Kerner.


(Gewürztraminer)

A questo punto, “quale città migliore di Milano per raccontare le sfaccettature dell’enologia altoatesina?” commenta Abou Eleyoun Hosam Eldin, delegato milanese dell’Ais. Infatti, del 15%, questa la quota assorbita dal mercato italiano (50% è venduto in Alto Adige, e il 35% va all’estero), dei 350 mila ettolitri di vino prodotti dai 5.400 ettari di vigneti della regione, la maggior parte è destinato al capoluogo lombardo che, anche secondo Waldboth è uno dei mercati più importante per le oltre 200 cantine attive nella sua regione. Sarà anche per questo che alla degustazione organizzata dalla delegazione Ais di Milano, il Consorzio Vini dell’Alto Adige si è presentato come uno studente disciplinato, preparato senza lasciare niente al caso. Infatti, chi ha raccolto l’invito dell’Ais o del Consorzio, nei saloni dell’elegante The Westin Palace Hotel, dove la delegazione milanese dei sommelier organizza i propri eventi, ha trovato documentazione adeguata per affrontare una degustazione molto impegnativa:  50 vini rappresentativi delle anime enologiche dell’Alto Adige di montagna. 


(Lagrein)

Intanto la pratica e manegevole guida “Dalle valli alle vette: l’Alto Adige nel calice”, con l’elenco dei 50 vini in degustazioni organizzati per vitigni (Pinot bianco, Sylvaner, Riesling, Müller-Thurgau, Kerner, Sauvignon, Gewurztraminer, Schiava, Santa Maddalena, Pinot nero, Lagrein, Merlot, Cabernet Sauvigno). Per ogni vino, oltre al vitigno utilizzato, le altre informazioni riguardano la zona di produzione, il tipo di terreno, la vinificazione, il tasso d’alcool, l’acidità totale, zuccheri residui, numero di bottiglie prodotte e prezzo al dettagliato in cantina, iva inclusa (tra 8,60 € del Pinot bianco Terlano 2016 della Cantina Convento Muri e i 44,50 € del Cabernet Sauvignon Cor Romigber 2013 di Alois Lageder). Più uno spazio in bianco dove annotare le proprie impressioni. Insomma, un lavoro perfetto per permettere al degustatore professionale di avere tutto sotto mano, aiutare l’appassionato a districarsi in questo “Ben di Dio”, e non far perdere tempo al produttore a ripetere sempre le stesse cose al degustatore curioso: l’essenziale è tutto in questo agile libretto che conviene conservare, per tirarlo fuori  a partire dal prossimo mese di ottobre, visto che sono già in programma una serie di eventi in molte contrade dell’Alto Adige. E, quindi, ottima occasione per fare i dovuti confronti, magari con annate diverse degli stessi vini degustati al banco d’assaggio  di Milano e questa volta sui luoghi di produzione.


(Müller-Thurgau)

Per la personale degustazione, ci siamo affidati ai vini proposti nel seminario riservato ad un selezionato gruppo di operatori e giornalisti del settore. 

Alto Adige Gewurztraminer Von Lehm doc 2015 – Castelfeder, Cortina sulla Strada del Vino
Bello il colore giallo dorato smagliante di questo vino ottenuto dalle uve provenienti da 4 vigneti ma vinificate separatamente come separatamente vengono affinati i vini per almeno sei mesi a contatto con i lieviti, prima di essere miscelati. L’annata 2015 è stata molto generosa da queste parti, tanto da avere un vino che risalta per salinità e sapidità, una bella vena aromatica sostenuta anche dai sentori di confettura di arancia amara e di altra frutta matura come melone, albicocca, ananas. Avvolgente, caldo ed equilibrato, al palato rivela una gradevolissima freschezza e un finale di lunga persistenza che accentua ancora di più le note agrumate – 35.000 bottiglie a €. 12,80

Alto Adige Kerner Valle Isarco Aristos doc 2016 – Cantina Valle Isarco, Chiusa
In quest’area viticola, l’allevamento della vite è a pergola, alternata alla spalliera, tanto che i tecnici della cooperativa hanno la possibilità di scegliere le uve migliori per un Kernes che offre subito sentori floreali, con prevalenza di lavanda e glicine, per poi lasciare spazio alla frutta matura e a note di agrumi ben maturi. Tiso, che è considerata la zona più fresca dell’Alto Adige, con le sue uve ben mature, assicura un vino strutturato, con un buon calore alcolico, equilibrato e con una freschezza complessiva che si averte subito in bocca – 20.000 a € 15,70 in cantina.

Alto Adige Pinot nero Schweizer doc 2014 – Franz Haas, Montagna
La vinificazione delle uve Pinot nero provenienti da vigne ubicate tra i 350 e i 700 metri di altitudine, sono vinificate in vasche aperte per permettere al mosto di entrare in contatto con le bucce tramite frequenti rimontaggi e follature. A fine fermentazione il vino passa dall’acciaio in barrique per la fermentazione malolattica e per una maturazione di 15 mesi. Dopo l’imbottigliamento questo splendido Pinot resta ad affinare in bottiglia per circa un anno. Risultato di questo lavoro?  Uno splendido vino dal colore granato chiaro e lucente da profumi indimenticabili di piccoli frutti rossi anche in confettura e speziatura prevalentemente di pepe nero. I tannini sono morbidi, e si sentono subito una volta che il vino arriva in bocca, evidenziando una freschezza e morbidezza appagante e persistente – 13.500 bottiglie a €. 30 in cantina.

Alto Adige Schiava Gschleier Vecchie Vigne doc 2015 – Cantina Girlan, Appiano
Uve provenienti da vigne vecchie di diversi decenni, allevate su terreni prevalentemente argillosi e ghiaiosi, vinificate in  grandi botti di legno di rovere. La macerazione è molto lunga, circa 11 mesi perché i produttori di questa cooperativa puntano molto sulla longevità del vino. Tant’è vero che assaporare tutta la grandezza di questo millesimo, bisognerebbe aspettare almeno 4-5 anni: allora sarà fantastico, assicurano i tecnici della cantina. E’ un rosso molto fine, direi delicato anche per la finezza delle note di petali di viola e rose essiccate che emergono al naso, unitamente a note di fragola, lampone, mandorla amara e noce moscata. In bocca il vino è fresco, morbido, con  tannini setosi e, comunque, sostenuto da un corpo di buona concentrazione. Lungo anche il finale – 20.000 bottiglie a €. 12,70

Muller Thurgau Graun 2015 – Cantina Cortaccia/Kurtatsch, Cortaccia
Le vigne dei conferitori di uva a questa cooperativa si trovano in una delle zone più vocate della Bassa Atesinaa e che, strano a dirsi, è uno dei luoghi più caldi d’Italia; perciò, caratterizzato da un micro clima speciale tanto che il vino di una annata particolarmente generosa come questa – le uve sono solo di tre conferitori con vigne ubicate ad oltre 800 metri di altitudine dove prevale ghiaia sabbiosa e argillosa – l’impronta mediterranea è molto spiccata con un ventaglio di sentori tra fiori bianchi e lo speziato di pepe e noce moscata che anticipa la complessità di un prodotto sapido, pieno e caratterizzato da una bella acidità. Persistente anche il finale – 15.000 bottiglie a €. 11,80 

Pinot bianco Sirmian doc 2015 – Cantina Nals Margreid, Nalles
Le uve per questo vino provengono da una vigna ubicata ad oltre 500 metri di altitudine dove il terreno ha una formazione morenica prevalentemente a base di porfido, marmo e calcare. Viene evitata la malolattica per preservare la freschezza di un prodotto vinificato tra acciaio e botte grande e con sette mesi di maturazione in bottiglia, che al naso offre un concentrato di profumi di frutta e di fiori gialli con prevalenza della ginestra. In bocca è rotondo, con una vena alcolica ben amalgamata tra sapidità e, in primis, freschezza che ne fanno anche un vino adatto per accompagnare piatti ben conditi – 45.000 bottiglie a €. 19,05 in cantina.