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La degustazione

Les Grand Jours de Bourgogne, si chiude con 4 territori, ma c’è poco tempo per le degustazioni

19 Aprile 2016
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L'ultima giornata de “Les Grands Jours de Bourgogne” è sicuramente la più piena ed impegnativa di tutta la manifestazione. Ben 5 le degustazioni in programma in 4 location differenti. 

Si comincia col nord della Cote de Beaune ovvero con le appellation dei comuni di Aloxe Corton, Ladoix Serrigny, Pernand Vergellesses e Sauvigny lés Beaune, prima riuniti nell'associazione “Quinte Sens” che con l'arrivo qualche anno dopo di Saint Roman è diventata così “Quintessence”. La seconda tappa raggruppa i produttori di Pommard, denominazione che comprende 125 ettari di 1° cru e 212 di village esclusivamente vitati a Pinot noir. I vini di questa appellation sono famosi per la loro potenza, ma anche per l'eleganza e la complessità che riescono a raggiungere. La terza postazione, presso la tonnellerie Damy, interessa le appellation di Volnay, Merursaul, Monthélie e Auxey Duresses, dove Chardonnay e Pinot sono presenti in maniera pressappoco paritaria. Alla Tonnellerie Seguin Moreau si trovano invece i produttori delle denominazioni Saint Aubin, Puligny Montrachet, Chassagne Montrachet, Santenay e Les Maranges, in prevalenza bianchi, tra cui i Gran Cru più importanti dell'intera Borgogna ovvero quelli della zona di Puligny Montrachet. Dulcis in fundo, il Terroirs de Corton, ovvero i vini del più esteso Grand Cru di Borgogna diviso tra i 97 ettari di Pinot noir de Le Corton e i 52 di Chardonnay di Le Corton Charlemagne. Davvero intensa come giornata, anche troppo, impossibile ipotizzare di poter fare, seppur breve, un passaggio in tutte e cinque le degustazioni, cosa di cui si sono lamentati anche tanti altri colleghi.

Farebbero bene gli organizzatori a spalmare meglio gli appuntamenti sui giorni meno carichi come il mercoledì e il giovedì, dando la possibilità ai tanti ospiti, che ogni anno arrivano da tutto il mondo, di degustare con più calma i vini di tutte le appellation. Noi ad esempio purtroppo abbiamo dovuto saltare a piè pari Pommarde e Quintessence, concentrandoci sui grandi bianchi di Meursault e di Puligny Montrachet e su Corton e già così i tempi sono risultati davvero strettissimi.

Domaine D'Ardhuy – Corton Charlemagne 2014
Il Domaine D'Ardhuy a Corton ha vigne nel Clos du Roi, Renardes, Pougets e Hautes Mourottes in coltivazione biodinamica come tutto il resto della proprietà. Il  Corton Charlemagne 2014 proviene da Le Rognet e Corton. Giovanissimo oltre misura si esprime al naso con intensi toni minerali che non riescono comunque a celare l'eleganza del frutto e del bouquet floreale, sapido, tagliente di acidità e dotato di frutto  necessita solo di qualche anno di affinamento.

Bonneau de Martray – Corton Charlemagne 2014
Monsieur Jean Charles Le Bault de la Moriniere possiede un vasto appezzamento di vigneto sia nel grand cru di Corton che in quello del Charlemagne. Il suo Corton Charlemagne 2014 ha un naso di straordinaria eleganza tra frutto, resina,alghe, roccia granitica erbe officiali e frutta tropicale, in bocca è pieno, fruttato ma sapido e freschissimo di acidità, da bere da qui ai prossimi 30 anni almeno.  

Domain du Chateau de Meult – Corton Vergennes 2014
Lo Chateau de Meursault, dimora nobiliare con più di un millennio di storia adesso è di proprietà della famiglia Halley. La porzione di Corton Vergennes in loro possesso non arriva ad un quinto di ettaro, ma a Corton hanno anche altre particelle. Il Vergennes 2014 è profondo, elegante al naso dominato da una bella nota minerale, il sorso è sapido, fresco, e dotato di grande vitalità, lunghissimo il finale.

Earl Philippe et Etienne Delarche – Corton Charlemagne 2014
Davvero interessante il Corton Charlemagne 2014 dei Delarche, elegante al naso con le sue note intriganti di sale marino e fiori d'agrumi, quasi piccanti le spezie, netto il frutto di rara nitidezza. Anche la bocca è fresca, dotata di una fresca vena balsamica che ne accentua la freschezza acida, fresco e persistente il lungo finale agrumato.  

Domaine Christian Gros – Corton Les Renardes 2013
Christian Gros, viticultore da generazioni, possiede 13 ettari di vigneto tra Cote de Nuits e Cote de Beaune. Ben riuscito il millesimo 2013 del Corton Les Renardes, pieno, ricco al naso tra frutto e mineralità e fresche note di erbe officiali, anche il sorso è succoso, ben disteso in crescendo e dotato di un lunghissimo finale.

Domaine des Terres de Velle – Volnay 1° cru Les Ronceret 2013
Molto convincenti i vini presentati da questa azienda molto attenta all'ambiente tanto da non usare ormai da tempo insetticidi e diserbanti chimici e che si attiene alle fasi lunari in cantina.  Buoni i bianchi, ma particolarmente buono questo Ronceret sapido, ricco di vitale acidità e dai tannini ben estratti che conserva intatto in bocca il frutto dolce e succoso anticipato al naso.

Michel Caillot – Meursault Clos du Cromin 2013
Michel Caillot ha lavorato con lo zio Pierre Morey e al Domaine Leflaive prima di intraprendere la carriera solista. Il suo Clos du Cromin è un vino tosto, ricco, burroso di brioche calda, ma ben equilibrato da profumi più freschi, agrumi ad esempio ma anche note resinose e di menta fresca, il sorso è austero, opulento, sapido e spinto da una freschissima vena acida, elegante il frutto, lunghissimo il finale.  

Domaine René Lequin Colin – Chassagne Montrachet 1° cru Les Vergers 2014  
È documentato che i Lequin siano vignerons sin dal 1679, adesso le loro vigne si estendo per una decina di ettari tra Chassagne-Montrachet, Pommard e Corton e la natia Santenay. Il Les Vergers opulento, ricco al naso tra frutta esotica, mineralità e agrumi, la sua bella struttura supportata da una vitale spina acida, quasi tagliente gli regalerà lunga vita, da bere tra almeno due anni.  

Domaine Gb (Alex Gambal) – Puligny Montrachet Les Enseignéres 2014
Vino di rara eleganza nonostante una struttura più potente di quanto ci saremmo aspettati. Il fine profilo olfattivo è segnato da fresche note di agrumi, cedro e limone in particolare, glicine e fiori di lavanda, sentori minerali , il sorso è ricco di acidità, fresco e ben articolato tra frutto e sapidità, lungo e appagante il finale, bevuto adesso è già godibile, ma aspetteremmo ancora almeno un paio d'anni.

Domaine Marc Morey – Puligny Montrachet 1° cru Les Referts 2013
La cantina Marc Morey è stata fondata nel 1919 quando Fernand Morey trasformo in cantina la stazione di posta della madre.  Les Referts è un cru quasi al confine con Meursault e da in genere dei vini di buona potenza ed eleganti. Naso in gran spolvero roccioso, floreale, ricco di frutta a polpa bianca e spezie, pepe bianco in particolare, venato da freschissime note erbacee, il bicchiere ancora in piena evoluzione è sapido, freschissimo,  ma ben dotato di polpa, nel lungo finale vengono fuori le tipiche note di limone dei vini di questa zona. 

​ML


ALCUNE IMMAGINI DELLA DEGUSTAZIONE