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La degustazione

Sarah Heller MW: “Dipingo le emozioni che mi da un calice di vino”

04 Aprile 2023
Sarah Heller Sarah Heller

Analogie cromatiche, materiche e concettuali: in una parola, sinestetiche. Questo è “Envisioned Icons – Visual Tasting Notes of Iconic Italian Wines”, l’incontro tenuto da Sarah Heller nelle sale del wine2digital durante la terza giornata del Vinitaly 2023. La più giovane Master of Wine dell’area del Pacifico Occidentale sovverte il significato stesso delle parole, attraverso note “visive” di degustazione. L’arte si immedesima nel vino e ogni calice diventa la concretizzazione liquida di un’immagine artistica. Si tratta di opere create combinando digitalmente frammenti fotografici, dipinti a mano e dipinti digitali con l’intento di imitare l’esperienza dell’olfatto, del gusto e del ricordo. La Heller così rinuncia ai protocolli di degustazione e lascia scoprire un assaggio del vino più intimo e attento, in un ulteriore livello di lettura del vino che possa scatenare una reazione emotiva nel degustatore.

“C’è stato un momento della mia vita in cui avevo bisogno di resettare tutte le mie conoscenze nel mondo del vino. Stavo cercando un nuovo modo per conoscerlo, studiarlo e anche comunicarlo – dice – Cosi sono ritornata al mio primo amore: le arti visive”. Tale è il valore che la Heller attribuisce a questo senso, che non predilige neppure le degustazione alla cieca: “In questo modo ci priviamo di una parte dell’esperienza. Possiamo apprezzare davvero solo quando conosciamo non solo la degustazione di un calice, ma soprattutto la storia di chi lo produce”. Ma come nascono le opere di questa eclettica e visionaria donna? Per quanto astratte linee, contorni e forme seguono un criterio sviluppandosi da un ascolto attento del suo io. La materia liquida così si concretizza e il percorso del pannello delinea la tessitura del vino, del suo colore, e della densità o fluidità della sua consistenza. “Non volevo ricreare una semplice traduzione visiva di una nota verbale di degustazione, ma rappresentare il mio essere più intimo, quello connesso alle emozioni che può trasmettermi una degustazione. Le opere sono nate da una primordiale immaginazione che si è formata dentro me subito dopo la degustazione. Per completarle poi, in un momento di analisi, di introspezione e di valutazione di quelle stesse sensazioni”.

E tale è stato il successo che l’intera collezione è stata battuta all’asta, nel 2020, da Gelardini & Romani insieme con i lotti dei vini che li accompagnavano. Oggi è conservata a Roma, nella collezione privata del Principe Pallavicini. Nell’incontro veronese la Heller invita il degustatore, attraverso alcune delle sue opere (sette) e con i vini che hanno ispirate le stesse, nel suo mondo personale. Tra un Piemonte che pare assumere i toni luminosi di un pantone che dal rosa sfuma verso vividi rossori e una Toscana dai toni più inchiostrati e violacei.

I vini degustati... e che vini!

Montevertine – Toscana Igt Rosso “Pergole Torte” 2018
Contorni e linee interne che invitano ad una sensazione di luminosità. Quanto il colore del calice stesso, mentre lo spessore dei tratti e il suo tratto si mostrano delicati, e sembrano associarsi alla giovinezza del sorso.

Biondi Santi – Tenuta Il Greppo – Brunello di Montalcino Docg 2017
Una lunga e articolata linea continua sembra essere il leit motiv della rappresentazione tanto quanto l’energia gustativa che assiste una beva lungamente persistente.

Aldo Conterno – Barolo Docg Riserva “Gran Bussia” 2012
I contorni larghi e dal tratto di colore incisivo delineano i confini della rappresentazione grafica e si mostrano in perfetta coerenza con la struttura e il nerbo di un vino dal carattere introverso. Mentre la raffigurazione interna di una corda sottostà al ricordo della sua trama tannica austera e composta. Abissale è il suo gusto. Tanto quanto il senso della prospettiva.

Bruno Giacosa – Barolo Docg Falletto Riserva “Vigna Le Rocche” 2011
Le linee e i contorni del magenta e della rosa canina si sovrappongono tra loro, fornendo una voluminosità prospettica che si mostra anche nello spettro olfattivo: vitale e immediato: dalle energiche note di frutta rossa.

Tenuta San Guida – Bolgheri Sassicaia Doc “Sassicaia” 2019
L’energia ancora nervosa del calice e la sua affilata acidità vengono intrepretate dall’artista attraverso linee discontinue e sottili dai colori giovanili. Le linee non implicano chiusura degli spazi così come il calice dall’animo mediterraneo che sembra spingere alla libertà.

Ornellaia – Bolgheri Doc Superiore “Ornellaia” 2020
E’ il blu e il viola che prevalgono nelle cromie, quanto il ribes e i fichi che si presentano nel suo olfatto. Il vino regala un ampio senso di generosità della macchia mediterranea, tanto quanto la sensazione finale della grafica a regalare un senso di profonda serenità e soddisfazione visiva.

Masseto – Toscana Igt Rosso “Masseto” 2006
L’imprinting è l’esuberanza dei colori in un’apertura olfattiva giocata tutto verso la macchia mediterranea e il mirto che mostrano linee nette, precise, con la volontà di mantenere ben saldo la storia di una storica identità territoriale.