Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 152 del 11/02/2010

IL PRODOTTO Qualcuno salvi la fragolina

11 Febbraio 2010
fragolina fragolina

IL PRODOTTO

Allarme da Ribera, in Sicilia. Il titolare dell’azienda Scyavuru: “I coltivatori sono sempre meno perché i costi di produzione sono elevati”

Qualcuno salvi
la fragolina

Presidio Slow Food sospeso per le fragoline di Ribera. I coltivatori sono sempre meno, si sta assistendo ad un vero e proprio abbandono e per frenare il fenomeno l’associazione sta rivedendo il disciplinare di raccolta e produzione. L’allarme lo lancia Rosario Tortorici titolare dell’azienda Scyavuru di Ribera, una delle poche aziende rimaste che si dedicano alla coltivazione di questo piccolo frutto.


“La pianta della fragolina di bosco è delicata. Coltivarla comporta non poche complicazioni anche dal punto di vista economico. I rischi e i costi di produzione sono elevati rispetto al guadagno che oggi deriva dalla vendita. Nonostante vi sia la tutela del presidio, ai coltivatori, soprattuto a quelli che non fanno trasformazione, la fragolina non conviene più”, dice Tortorici. Il produttore che possiede un ettaro di terreno e produce 3.000 kili di fragoline l’anno, sta resistendo grazie alla commercializzazione di confetture destinate al mercato nazionale ed estero. Grazie a lui, infatti, la fragolina è arrivata lontano, anche in Giappone e America.  Assaporarla fresca rimane invece privilegio della gente del luogo. Appena raccolta va poi subito venduta nei tipici cestini azzurri ai bordi delle strade, andando a ruba. La fragolina è amata non solo per lo straordinario profumo che la caratterizza e per le peculiarità organolettiche, ma perché è il simbolo del territorio di Ribera. “È ancora più antica delle famose arance di Ribera – dice Tortorici -. La sua origine risiende nelle Alpi ma è qui che ha messo radici e si è espressa al meglio. Grazie alle condizioni pedoclimatiche di questa zona collinare, che le dà un gusto totalmente differente e molto più pregiato di quello delle sorelle del nord”. Furono i riberesi reduci della seconda guerra mondiale provenienti dal Friuli e dall’Alto Adige a portarla in Sicilia.

Manuela Laiacona