Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Numero 63 del 29/05/2008

LA PROPOSTA Un consorzio per la qualità

28 Maggio 2008
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    LA PROPOSTA

treno_angelo_63.jpgAngelo Treno chef di “Al Fogher” di Piazza Armerina: costosi i prezzi della materia prima per i ristoranti. I produttori dovrebbero fare sistema

Un consorzio
per la qualità

“Chilometri zero”, non si tratta di un´offerta per l´acquisto di un'automobile usata, ma di una proposta provocatoria lanciata dai ristoratori siciliani per avere prodotti di qualità a un prezzo accessibile. In modo da offrire ai propri clienti menù di prima scelta a costi contenuti.

“Chi vuole il ragusano doc, la vastedda del Belice o il suino nero dei Nebrodi – spiega Angolo Treno chef del ristorante `Al Fogher´ di Piazza Armerina – deve pagare i costi di trasporto che per forza di cose fanno lievitare i prezzi”. Molti dei prodotti tipici di alcune zone della Sicilia diventano inaccessibili ai piccoli ristoranti. “Si tratta di una constatazione fattvastedda_63.jpga sul campo, ho avuto la possibilità di gustare il tonno della zona di Menfi, subito ho pensato a come avrei potuto valorizzarlo nelle mie pietanze, ma appena ho chiesto il quantitativo minimo mi hanno risposto cento chili. Impossibile per un piccolo ristoratore accedere a simili ordini”.
Ed ecco allora la sua proposta: “I piccoli produttori di un territorio si dovrebbero consorziare, organizzarsi in modo da presentare un´offerta variegata (insaccati, formaggio, carne, pesce) di qualità elevata abbattendo i costi. In questo modo il ristoratore potrà avere la sicurezza di ciò che acquista e il fornitore potrà avere una domanda costante nel tempo. Ma le piccole realtà – commenta – non sono attrezzate non c´è apertura al mercato”.
Chi vuole cibi sani allora è costretto a rivolgersi al piccolo produttore vicino casa, forte di un rapporto di fiducia, ma anche in questo caso si rischia di avere brutte sorprese. “Spesso capita di assaggiare prodotti eccellenti, ma la qualità non è costante – continua Treno -. Chi produce si limita alla vendita al dettaglio, finita la stagione non si ha la sicurezza di trovare la stessa qualità l´anno successivo”.
“Creare una rete sul territorio – conclude Angelo Treno – permetterebbe di abbattere i costi di trasporto e, grazie al rapporto di fiducia, di avere la certezza della qualità. Allo stesso tempo assicurerebbe ai produttori quantitativi costanti da offrire a più ristoranti nella stessa zona. Un beneficio sia per chi produce che per chi consuma, e alla fine a trarne profitto sarebbe il consumatore finale che si potrebbe permettere di andare più spesso al ristorante senza dare fondo al portafogli”.

Ciro Frisco