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Scenari

Così il nuovo assetto di Casa Vinicola Sartori: la Cooperativa adesso ha il 55 per cento

09 Ottobre 2020

di Emanuele Scarci

La Casa vinicola Sartori cambia pelle: il controllo è passato dalla famiglia fondatrice alla Cantina di Colognola ai Colli con il 55% delle azioni.

Ad Andrea e Luca Sartori resta la quota del 45%, tramite la società Lusa. Tre consiglieri su 5 del Cda sono nominati dalla cooperativa. A rompere gli equilibri è stato il fratello e amministratore delegato con delega al mercato italiano Paolo Sartori: ha ceduto il pacchetto del 30% che è stato redistribuito a metà tra Cooperativa e i fratelli Andrea e Luca. Quindi la Cooperativa è passata dal 40 al 55%. La notizia arriva il giorno dopo l’ufficializzazione dell’accordo tra azionisti che, nell’arco di circa due mesi, porterà all’uscita di Paolo (ne parlavamo in questo articolo>). “Sono cambiati, i pesi ma per il resto non cambia niente – assicura il presidente Andrea Sartori -. La gestione è affidata a me e mio fratello. L’indirizzo strategico non cambia. La responsabilità del mercato italiano passa al direttore commerciale Francesco D’Alessi”.

Sartori non si nasconde: “Questa uscita di Paolo era nell’aria da tempo, avevamo visione diverse su diverse cose e quindi è stato meglio separarsi. Non so nemmeno cosa andrà a fare Paolo, ma immagino abbia qualche progetto”. La vicenda della famiglia Sartori è curiosamente una sorta di nemesi. Fino allo scorso luglio Andrea Sartori ha ricoperto l’incarico di presidente del Consorzio della Valpolicella e ha gestito la vicenda giudiziaria delle ex Famiglie dell’Amarone d’Arte (in Cassazione dopo aver perso due gradi di giudizio) che hanno sempre puntato i piedi contro lo “strapotere” delle cooperative. L’anno scorso la cantina di Santa Maria di Negrar ha venduto 18,5 milioni di bottiglie, per il 75% all’estero, e 52 milioni di ricavi. Sartori tratta i grandi vini della Valpolicella: Amarone, Recioto, Valpolicella Superiore. Ma anche i classici veronesi: Lugana, Custoza, Bardolino Chiaretto, Ripasso, Bianco e Rosso veronese.