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Scenari

Fontanafredda al Vinitaly, Andrea Farinetti: “Verona ha ancora un ruolo strategico. Crisi del vino? Solo un momento”

12 Aprile 2024
Andrea Farinetti Andrea Farinetti

Fontanafredda arriva a Vinitaly con un sentiment estremamente positivo perché “si parla molto della difficoltà del vino a livello mondiale ma l’Italia regge e alcune zone addirittura continuano a crescere”. Le parole sono di Andrea Farinetti, proprietario dei vini Fontanafredda, alla vigilia dell’inizio della Fiera. 

Dal 14 al 17 aprile al Padiglione 10 stand P3 ci saranno tante novità da parte dei produttori di Barolo e dei grandi vini delle Langhe in Serralunga d’Alba. Ci sarà la presentazione del lavoro sui vini definiti “fini”, cru non solo nella sfera Barolo ma anche sulle varietà minori come Dolcetto, Barbera, Nebbiolo e Chardonnay. Un’altra novità che arriva a Verona è il Barolo Serralunga d’Alba Riserva 2018, presentato in occasione del trentennale del primo Barolo Serralunga. 

Il mondo delle Fiere continua a essere un veicolo importante per i produttori: “Se nel periodo pre Covid ci si interrogava sul mondo delle fiere – dice Farinetti – oggi sono stati fatti grandi cambiamenti e questi eventi sono di nuovo strumento molto utile per dialogo con l’estero. Vinitaly è il più importante appuntamento italiano, il nostro mondo si ferma per questi giorni a Verona e questo dimostra che Vinitaly ha ancora un ruolo strategico. Da Wine Paris a ProWein quest’anno abbiamo vissuto dei momenti interessanti”.

Con i suoi 120 ettari Fontanafredda produce oggi 7 milioni di bottiglie con un cambiamento rispetto a qualche anno fa. Se prima 5 milioni di bottiglie erano di Asti e il resto era vino, oggi la tendenza è cambiata radicalmente. Dal lato degli spumanti Fontanafredda ha un mercato export del 75%. Al di fuori dell’Italia i mercati più importanti sono Stati Uniti, Canada, Svezia, Norvegia e Giappone. 

La crisi del settore del vino non spaventa però Farinetti: “Sono certo che questo sia solo un momento legato alla catena dei prezzi. La crisi Covid prima e le guerre poi hanno modificato tutta la logistica delle materie prime. Sono cambiati e ribaltati i prezzi che non sono sempre intrinsechi al prodotto. Determinati vini al pubblico arrivano a prezzi importanti a prescindere dal prodotto vino e questo fa sì che ci sia stato un aumento”. 

Al Vinitaly Farinetti non sarà presente solo in veste di patron di Fontanafredda, ma anche con il suo mondo della distribuzione, “101 Vini” che racchiude al suo interno 21 aziende. “Ci sarà da ballare tra Italia ed estero. È un grande momento per i vini bianchi, come per esempio nella Langhe in cui c’è una grande biodiversità. E poi c’è il trend dei territori sempre più forti a discapito dei vini senza denominazione. Avere la certezza della qualità firmata dal territorio diventa oggi estremamente importante. L’estero? Sta ripartendo in maniera importante, c’è molta positività sugli Usa e attenzione per il Canada”.