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Scenari

Il mondo della birra artigianale secondo Slow Food: “Oggi si beve bene, qualità alta oltre la moda”

21 Maggio 2024
Da sinistra la Guida alle Birre d’Italia di Slow Food ed Eugenio Signoroni, curatore della Guida Da sinistra la Guida alle Birre d’Italia di Slow Food ed Eugenio Signoroni, curatore della Guida

La birra artigianale in Italia sta bene, ma soprattutto i birrifici migliorano sempre più con prodotti di qualità e novità che vanno oltre la moda. È il quadro che emerge dalla nuova Guida alle Birre d’Italia 2025 di Slow Food. Più di cento collaboratori e collaboratrici visitano i birrifici di tutta Italia e assaggiano le loro birre per poi selezionare quelli che vale la pena raccontare. E così quest’anno, oltre alla Chiocciola e all’Eccellenza, i due massimi riconoscimenti, c’è un ulteriore premio, quello che va alle filiere. 

“Il premio filiera – ci racconta Eugenio Signoroni, curatore della Guida insieme a Luca Giaccone – è assegnato a quei birrifici che si sono distinti per un lavoro serio e ben fatto rispetto all’autoproduzione di materie prime”. Si tratta di un cambio significativo nel mondo della birra: 43 sono i premiati su 465 birrifici, distribuiti in tutta Italia. C’è una prevalenza in Toscana, Piemonte e Lombardia, ma solo perché in queste regioni c’è una densità più alta di locali. “Oggi sono davvero tanti i birrifici che si autoproducono materie prime o le acquistano sul territorio”. 

Nuovi nomi per le Chiocciole, quest’anno definite un vero punto di riferimento per la Guida, sia per le Eccellenze. Ma anche tanto turnover di birrifici non più indicati. 

Quest’anno c’è anche un’altra novità: una guida dentro la guida con il premio ai Locali golosi, quelli dove accanto a una valida selezione birraria è presente una proposta di cucina di livello. “Questo ha una doppia valenza perché diciamo che anche nei pub si può mangiare bene, ma dall’altro lato sempre più c’è un interesse e attenzione rispetto al tema dell’abbinamento cibo/birra”. 

Rafforzata nella Guida anche la parte dedicata ai sidri con 133 prodotti raccontati e 46 produttori. 

C’è sempre più un consolidamento della birra artigianale in Italia, ma per Signoroni questo non basta: “Bisognerebbe fare un ulteriore passo avanti, sono convinto che oggi la birra dovrebbe uscire dalla sua bolla che l’ha protetta e tutelata. È stata a lungo e continua a essere dentro i locali specializzati, ma adesso è tempo di entrare nei luoghi in cui la gente consuma normalmente”. La ricerca degli ultimi anni di lavorare su stili più semplici con la crescita dei prodotti a bassa fermentazione va incontro in questo senso, a un pubblico più trasversale. 

“Un tempo fare la Guida significava dover fare un lavoro di ricerca tra chi produceva birra buona e chi no. Oggi notiamo che puoi bere bene ovunque, in qualsiasi parte d’Italia e in qualsiasi città”. Oggi si beve il 4% di birra di 36 litri a testa: i numeri non sono così alti. “Se ne parla a livello globale molto meno ed è calato un po’ l’hype. Bisognerebbe rifare cultura e raccontare cosa è la birra, come viene prodotta e lo stile”. 

La Guida sarà ora presentata a Brescia il 24 e 25 maggio in una due giorni di iniziative che ruotano attorno al mondo della birra artigianale e che vedranno protagonisti, a fianco degli autori della guida, i migliori produttori italiani con le loro etichette più iconiche e rappresentative.