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Scenari

Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino accolgono esperti cinesi per formare i futuri opinion leader del Made in Italy

04 Luglio 2014
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Opinion leader, esperti e wine maker dalla Cina approderanno in Italia per studiare i territori del vino e incontrare le aziende.

Si tratta di una delegazione di 45 top wine influencer di Cina e Hong Kong. parteciperanno a sei giornate di viaggio studio, dal 6 al 15 luglio, che fanno parte dle programma Italia in Cina, promosso da  Istituto Grandi Marchi e Italia del Vino, nell’ambito del piano triennale per conquistare il mercato del celeste impero.

L'educational tour ha l'obiettivo di creare i futuri ambasciatori del vino made in Italy in Cina attraverso l’esperienza sul campo e la conoscenza diretta dei produttori. Tra i 45 delegati presenti, oltre a opinion leader e esperti, anche autorevoli wine maker – come il vice segretario generale di China Wine Association e professore associato del collegio di agricoltura di Pechino, Li Demei – e giornalisti come Yingjie Chen, senior editor del magazine Wine, la più importante rivista specializzata della Cina. Tre sono i tour previsti, che partiranno dalla Lombardia (Ca’ del Bosco) per poi toccare le cantine di Piemonte (Michele Chiarlo, Gaja, Marchesi di Barolo, Pio Cesare), Toscana (Antinori, Banfi, Biondi Santi, Castello d’Albola, Ambrogio e Giovanni Folonari, Fattoria Machiavelli), Emilia Romagna (Medici Ermete) Veneto (Bolla, Masi, Zonin, Sartori, Santa Margherita) Umbria (Lungarotti) e Trentino Alto Adige (Lageder, Ferrari Fratelli Lunelli).

Per i presidenti dei due consorzi, Piero Antinori e Ettore Nicoletto: “Il progetto ‘Italia in Cina’ si inserisce nell’ambito di un preciso programma di azioni di formazione diretta sugli operatori di Cina e Hong Kong. Due mercati che, dopo il calo delle importazioni del 2013, si confermano fortemente selettivi anche nel 2014. Ma questa situazione di stallo può diventare un’opportunità per l’Italia per recuperare posizioni rispetto ai suoi competitor, attraverso una promozione più unitaria. L’obiettivo di questa operazione è infatti fornire ai potenziali “ambasciatori” cinesi gli strumenti per comprendere la varietà e la complessità della nostra realtà vitivinicola, visitando i tanti territori, conoscendo i produttori, vedendo come nasce un grande vino italiano. Soltanto così potranno poi convincere in patria i propri clienti”.

Iniziativa reputata ora quanto mai strategica alla luce delle dinamiche attuali del mercato del vino cinese, che, nei primi 3 mesi del 2014 ha visto confermato il riassestamento intravisto nel 2013, con un calo di circa il 20% sia a volume (-62 milioni di litri) che a valore (-312 milioni di dollari). Con  l’Italia posizionata in una sorta di limbo, rispettivamente con un -2% in valore (grazie a un +5% dei prezzi medi delle bottiglie esportate) e un -4% (dati UIV).
 
Italia del Vino e Istituto Grandi Marchi complessivamente, rappresentano 32 imprese italiane del comparto vino (20mila ettari coltivati in tredici regioni italiane e 3mila addetti) per un fatturato di 1,4 miliardi di euro, di cui ben 750 milioni rappresentati dalle esportazioni, pari al 20% dell’export complessivo italiano di settore.

Alessandro Chiarelli