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Scenari

Mangiare ai tempi del coronavirus: ecco i cibi che non devono mancare nelle nostre tavole

14 Marzo 2020
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di Maria Giulia Franco

Che cosa mangiare al tempo del coronavirus? Che cucinare quando bisogna rimanere in casa e i ristoranti sono chiusi per aiutare anche ad aumentare le difese immunitarie?

Ad esempio l’aglio: è ricco di allicina, potente antibiotico, antimicrobico e antifungino naturale. Oppure i funghi: ricchi di selenio, un antiossidante, e di betaglucani, immunostimolanti utili nel potenziamento dei processi di riparazione cellulare. Anche il cioccolato fondente, ricco di zinco, aiuta il sistema immunitario e ha inoltre ottimi effetti anti depressivi perché contiene molto triptofano, precursore della serotonina, l’ormone della felicità. Fanno bene anche tè verde, ricco di catechine (epigallocatechingallato) con ottimi effetti antiossidanti. E poi il miele: ha funzione antibatterica e disinfettante del cavo orale. Sono alcuni dei suggerimenti del medico dietologo Pablo Belfiori, che ha stilato una sorta di vademecum sull’ alimentazione ai tempi del covid-19. “Importanti – spiega – anche i consigli per chi è colpito dall’influenza, che sia o meno causata dal coronavirus. E’ poi fondamentale bere molta acqua per reidratarsi, meglio se oligominerale e a temperatura ambiente. In caso di infezione un sintomo frequente è l’inappetenza. E allora in questo caso l’alimentazione dovrà essere al tempo stesso appetibile ma leggera: meglio evitare fritture e arrosti. Preferibili invece le cotture al vapore, a bassa temperatura e alla piastra. Sarebbe meglio evitare di mangiare alimenti grassi come formaggi stagionati, insaccati, carni o pesci grassi, prodotti di pasticceria, alimenti troppo speziati, bevande ricche di caffeina”.

Sono consigliati invece alimenti più leggeri “come le carni e i pesci magri, le verdure tipo carote, finocchi, insalate e frutta sopratutto quella ricca di vitamina C come gli agrumi, arance, mandarini e limoni, ottimi anche per condire le insalate. Importante per l’assunzione di vitamina C, oltre agli agrumi, kiwi, fragole, pomodori, broccoli, cavolo e peperoni”. Attualmente le raccomandazioni sono di arrivare a circa 2 grammi di vitamina C al giorno, che possono essere raggiunti bevendo una spremuta, utilizzando il succo di limone, mangiando almeno 3 porzioni di frutta fresca e verdura di stagione. “Nel caso di infezione in atto meglio aumentare ulteriormente la dose per arrivare anche a 10 grammi al giorno – avverte lo specialista – E’ molto utile anche la vitamina A consumando spinaci, cavolo, broccoli, verza, cicoria, pomodoro, lattuga e dalle carote. E pure le vitamine E (olio d’oliva, frutta a guscio) e D (integratori e pesce azzurro)”. E per facilitare la guarigione è necessario, indica Belfiore, “rinforzare la flora microbica residente con il consumo di alimenti naturalmente ricchi di fermenti, come lo yogurt ma ancor di più come il Kefir, e di altri alimenti fermentati che possiamo autoprodurci in casa, come ad esempio il Kimchi, i crauti, la giardiniera o il miso”. Chi mangia bene …