Nella bottiglia spariscono i 18 mesi di scadenza. Alleggerita anche la tematica della cromatura dell'etichetta che permetteva ai consumatori di individuare velocemente i prodotti non italiani
Addio alla data di scadenza e alla data di imbottigliamento dalle bottiglie di olio d’oliva. Ma la discussione per l’approvazione della legge (che avverrà oggi) ha riservato strascichi di polemiche.
La novità principale è che la data di scadenza sarà sostituita con la dicitura “preferibilmente”. E alla Camera dei Deputati, nel corso della discussione della legge di delegazione europea, che aveva come oggetto alcune norme sull’olio di oliva tra cui la scadenza e la cromatura, i toni si sono rapidamente alzati. In testa alle proteste, l’onorevole del Pd Colomba Mongiello che, al momento dell’approvazione, si è alzata in piedi esclamando “Dissento dal mio gruppo. Sono contraria a cancellare la data di imbottigliamento e la differente cromatura”.
“Nella legge comunitaria abbiamo modificata due norme legge salva olio, la data di scadenza a 18 mesi dall’imbottigliamento e la cromatura dell’etichetta – spiega l’onorevole Mongiello – e, secondo me la modifichiamo in peggio. Abbiamo solo dovuto recepire le osservazioni di Bruxelles, che ancora più confuso questo settore e aprono pericolosi scenari sul fronte della data di scadenza”. Secondo la Mongiello, infatti, produttori senza scrupoli potrebbero tenere l’olio dentro a dei container per tre anni prima di imbottigliarlo “e sappiamo da studi di esperti della nutrizione che l’olio perde i suoi elementi in poco tempo. I 18 mesi, infatti, erano una garanzia per i consumatori e per la loro salute”. La Mongiello poi prosegue: “Ci sono paesi che non vogliono norme così restrittive nel campo dell’olio – dice – Così peggioriamo il settore: la scadenza aperta non garantisce più il prodotto, i consumatori ed il nostro Made in Italy. Se abbattiamo le barriere dei controlli e delle tutele, mi chiedo verso quale direzione stiamo andando. La filiera sarà danneggiata da questi provvedimenti”.
(Colomba Mongiello)
Alla fine la norma passerà così. “Io, di più non posso fare”, conclude la Mongiello. Ad alzare i toni sui due fronti il Pd, con Nicodemo Oliverio e Luca Sani in testa a difendere la posizione del governo; e il Movimento Cinque Stelle, con Filippo Gallinella e Giuseppe L’Abbate, e Forza Italia con Paolo Sisto, a denunciare una mancanza di tutela nei confronti di chi consuma e di chi produce. Il ministero delle Politiche agricole era assente.
C.d.G.