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Scenari

Parlare di vino è difficile: ecco perché si può essere fraintesi

08 Gennaio 2024
Calici di vino rosso Calici di vino rosso

Parlare di vino è difficile, su questo non c’è dubbio. Provare a spiegarlo, soprattutto a un pubblico di non esperti, presenta una serie di problemi peraltro comuni anche ad altri settori specialistici. Si rischia di essere fraintesi, di dire cose non immediatamente comprensibili e che si possono prestare a interpretazioni talvolta malevole. Se si dice che per chiarificare un vino, cioè per farlo non essere torbido, si usa la colla di pesce o la bentonite a un ascoltatore ignaro potrebbe sembrare chissà quale pratica indecente. Anche se la gelatina di pesce, o colla di pesce, è neutra e trasparente, si usa in pasticceria per fare dei dolci come la panna cotta o la creme caramel, e la bentonite, che ha solo il finale simile a “dinamite” o a “epatite”, è un composto inerte che serve solo a rendere limpido un vino senza lasciare traccia della sua presenza nel prodotto finale. Come peraltro la colla di pesce. Da sottolineare poi che ormai moltissimi produttori usano gelatine vegetali per chiarificare. Ultima cosa, si tratta di pratiche fisiche e non chimiche, come è del tutto evidente, magari non a tutti, ma è così.

Si potrebbe andare avanti con qualche altra considerazione, come quella che per i cambiamenti climatici e anche per l’evoluzione dei gusti, l’arricchimento alcolico con i mosti concentrati (mosti, non “mostri”, e che somigliano a l’innocuo mosto cotto) è sempre meno utilizzato. Poi almeno noi in Italia usiamo quelli, o lo “zucchero d’uva”, in Francia è invece permesso lo zuccheraggio che loro chiamano “chaptalisation” con un termine che suona evidentemente molto meglio.