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Scenari

Sicilia sempre più “green”: il protocollo Sostain convince. E sul Nero d’Avola…

25 Ottobre 2023
I relatori del Simposio I relatori del Simposio

Conclusa la seconda edizione del Simposio Internazionale “Interazioni Sostenibili”, presso l’Hotel Torre del Barone di Sciacca (AG), promosso dalla Fondazione SOStain Sicilia, ed inserito all’interno di un approfondimento voluto dal Consorzio tutela Vini di Sicilia e da Assovini Sicilia, dal nome Discovery Nero D’Avola, con focus su questo vitigno. “Il Simposio sulla Sostenibilità è inteso come un momento di aggregazione e di confronto tra relatori provenienti dall’Italia e dall’estero che possono offrire il loro sapiente contributo su un tema, quello della sostenibilità, che per sua natura va affrontato in ottica multidisciplinare – ha affermato Alberto Tasca, Presidente della Fondazione SOStain Sicilia – Abbiamo l’opportunità di confrontarci con esperti e scienziati su tematiche che non sono necessariamente collegate ad aspetti produttivi e commerciali del nostro lavoro, ma fondamentali per generare nuovi progetti di ricerca e di innovazione. L’obiettivo è alzare sempre più l’asticella in termini di difesa e custodia del patrimonio naturale, economico e sociale della nostra regione. Un modo di fare rete promuovendo un sistema di pensiero, ma anche un metodo di lavoro che abbia al centro il Bene Comune e le sinergie tra diversi portatori di interesse”.

SOStain è il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia promosso dal Consorzio di Tutela Vini Doc Sicilia e da Assovini Sicilia. Sono 40 le aziende associate a SOStain, di cui 24 già certificate, per un totale di 5.703 ettari vitati certificati e 21.342.093 bottiglie anch’esse certificate, che condividono la volontà di sperimentare, nel corso del loro processo produttivo, buone pratiche finalizzate alla tutela e alla valorizzazione della biodiversità e delle comunità in cui operano. Altre aziende stanno formalizzando la loro adesione per rafforzare ulteriormente l’impegno della Fondazione a lasciare un mondo migliore alle nuove generazioni. Un modello, quello creato da SOStain, che su questi temi contribuisce a fare della Sicilia un’isola felice. Una regione che è già la prima in Italia per superficie biologica (ovvero il 30% del totale nazionale), nonché la prima in Italia per viticoltura sostenibile, ossia assoggettata al disciplinare bio e/o di produzione integrata, con oltre 42mila ettari.

Durante l’incontro si sono alternati esperti di sostenibilità applicata in diversi ambiti disciplinari e produttivi, che hanno illustrato e confrontato dati su come la Sicilia sia diventata un territorio di buone pratiche. È da registrare che un numero sempre maggiore di cantine attuano il protocollo SOStain, pensato per una viticoltura green, socialmente equa ed economicamente efficace. SOStain è, infatti, il programma di sostenibilità per la vitivinicoltura in Sicilia, prima regione in Italia per area agricola dedicata alla produzione biologica. La scelta volontaria delle cantine siciliane aderenti è quella di misurare, attraverso il protocollo SOStain, il proprio impatto sull’ecosistema per ridurre l’impronta sul Pianeta attraverso buone pratiche in vigna, in cantina e in tutta l’organizzazione. Attualmente, sono 40 le aziende associate a SOStain, di cui 24 già certificate, per un totale di 5.703 ettari vitati certificati e 21.342.093 bottiglie anch’esse certificate. Il momento di approfondimento ha visto 4 panel volti ad illustrare, oltre alle novità del mondo SOStain e i programmi di sostenibilità messi in campo dai partner della Fondazione, l’importanza dell’educazione alla natura con il relativo impatto socio-economico.

A dare il via ai lavori del Simposio, moderato dall’attrice Anna Favella, è stato Alberto Tasca, presidente della Fondazione SOStain Sicilia, che ha fornito un bilancio dell’ultimo anno, tra nuovi soci e nuovi progetti. A seguire l’intervento “La misurazione della sostenibilità nel vino: risultati Fondazione SOStain Sicilia” di Lucrezia Lamastra, presidente del Comitato Scientifico della Fondazione SOStain e professoressa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza. Il secondo panel, “Sezione Natura”, è stato aperto da Francesco Picciotto, dirigente del Servizio 3 “Aree naturali protette” della Regione Siciliana, con un intervento dal titolo: “L’educazione alla terra e l’interpretazione ambientale come metodo di riconnessione con l’ambiente naturale all’interno del sistema regionale delle aree naturali protette”. Gaetano Benedetto, Presidente Centro Studi Fondazione Wwf Italia, ha illustrato “La sfida del “30×30”: può la Sicilia essere protagonista della nuova strategia di tutela della biodiversità?”. Gianluca Sarà, docente e coordinatore laboratorio di Ecologia dell’Università di Palermo, ha aperto una riflessione su “La biodiversità come chiave di volta per un mondo che cambia”. Paolo Fontana, entomologo Fondazione Mach di Trento, ha introdotto il tema “Le api come indicatori di qualità ambientale”. Attilio Carapezza, entomologo e Presidente Società Siciliana Scienze Naturali, con il suo intervento “Il declino degli insetti e il silenzio delle campagne”. Marco Pistocchini, Dottore forestale Ente parco regionale “Campo dei fiori” Regione Lombardia, ha parlato della “Vita dei boschi: come difendersi da acqua e fuoco. Il caso virtuoso di Campo dei Fiori”. Di “Transizione energetica: utopia o progetto concreto?” ha discusso Maurizio Cellura, Direttore Centro di sostenibilità e transizione ecologica dell’Università Di Palermo.

Ad avviare la sezione “Economia e Società” Matteo Ward, ceo e co-founder di Wrad e autore della docuserie “Junk – Armadi pieni”, con il suo intervento “Il vero costo del Fast Fashion”; seguito da Christian Sarkar, con l’approfondimento: Regenerative Marketing Institute ed editore del The Marketing Journal, con “Regeneration: The Future Of Community In A Permacrisis World”. Gianfranco Marrone, Docente di Semiotica all’Università di Palermo e Direttore del Centro Internazionale Scienze Semiotiche “Umberto Eco” di Urbino, è intervenuto con l’argomento dal titolo “Oltre natura e cultura: terrestri”. Fabio Piccoli direttore responsabile di Wine Meridian è intervenuto con un confronto “Dalla sostenibilità certificata” per arrivare “a quella dimostrata”, mentre la giornalista di Slow Wine Usa Deborah Parker Wong ha partecipato con un intervento: “Approfondimenti per un futuro sostenibile: opinioni, tendenze e il potenziale del mercato Usa per il vino”. L’ultimo panel ha visto alternarsi i partner di SOStain: da Fondazione Allianz “Umanamente” che racconterà il Progetto EduSostain attraverso il tema “La filantropia genera sostenibilità”, a Unicredit con un focus su “La Finanza Sostenibile a sostegno dell’innovazione sostenibile”, passando per Amorim Cork con un intervento intitolato “Il benessere aziendale come motore di successo”. Infine, O-I con la presentazione del progetto “Bottiglia 100% Sicilia” come “Processo virtuoso di circolarità e riduzione dell’impatto”. All’incontro è intervenuto anche Rosario Di Lorenzo, dell’Università degli Studi di Palermo, e Presidente Accademia Italiana della Vite e del Vino, con un intervento sulla “Valorizzazione della Biodiversità viticola siciliana”.

Il Discovery Nero D’Avola si è concluso nella bellissima Abbazia Santa Maria del Bosco dove il Consorzio Doc Sicilia ha messo a disposizione dei giornalisti molte delle etichette del Nero D’Avola, oltre che alle eccellenze gastronomiche siciliane. Due sono state le masterclass che hanno fatto da contorno alla manifestazione, la prima ha visto degustare l’annata 2021, la seconda, annate precedenti delle medesime cantine, che hanno dimostrato quanto anche il Nero D’Avola può essere bevuto non soltanto giovane.

GLI ASSAGGI ALLE MASTERCLASS

2021 Assuli Nero D’Avola bio
100% Nero d’Avola biologico. Territorio di provenienza: Mazara del Vallo (TP). Colore rosso rubino intenso con sfumature porpora, al naso frutta rossa ciliegia fragola, chiodo di garofano, al palato ben bilanciato con persistente finale sulle note fruttate.
2019 Assuli Nero D’Avola bio
Colore rosso rubino con leggera unghia granata, al naso frutta matura, speziatura dolce carrubba, al palato asciutto coerente con le sensazioni olfattive.

2021 Baglio di Pianetto Nero D’Avola
Territorio di provenienza Noto (SR). 100% Nero d’Avola biologico. Colore rosso rubino intenso, al naso leggermente fruttato di more e gelsi, ribes e melograno con piccoli spunti di cappero e buona acidità e persistente aromaticità su note balsamiche.
2020 Baglio di Pianetto Nero D’Avola
Colore rosso rubino intenso, al naso frutti di bosco a bacca rossa evoluti, con toni di sottobosco leggermente speziato pepe, cioccolato, asciutto buon tannino persistente freschezza su note speziate e fruttate.

2021 CVA Aquilae
100% Nero d’Avola biologico. Il campione non è stato giudicato per un problema al tappo.
2020 CVA Aquilae
Colore rosso rubino con leggeri riflessi granati, al naso delicati sentori di frutta matura scura, ribes nero, prugna con leggera speziatura dolce, al palato sorso fine con dinamica acidità e tannino nobile, chiude con sensazioni di leggera speziatura, cacao, cappero.

2021 Alessandro di Camporeale Donnatà
Territorio di provenienza: Camporeale (PA). 100% Nero d’Avola biologico. Colore rosso rubino intenso con toni violacei, al naso chiodi di garofano, fruttato con mora, prugna, frutta scura, al palato tannino presente morbido e di lunga persistenza
2018 Alessandro di Camporeale Donnatà
Colore rosso rubino con leggera unghia granata, al naso fruttato e speziato, frutta rossa matura, cacao, al palato fresco sapido, speziato liquirizia, pepe, tannino integrato e morbido.

2021 Caruso e Minini Nero D’Avola
Territorio di provenienza Marsala (TP). 100% Nero d’Avola biologico. Colore rosso rubino con note violacee, al naso frutta rossa, viola, leggermente balsamico erbaceo, menta, cacao, liquirizia, eucalipto, al palato fresco con tannino morbido.
2019 Caruso e Minini Nero D’Avola
Colore con leggera unghia granata, al naso leggera nota tostata, frutti rossi maturi, liquirizia, cioccolato, cannella, pepe, al palato speziato fresco sapido.

2021 Baglio del Cristo di Campobello Lu Patri
100% Nero d’Avola biologico. Territorio di provenienza Campobello di Licata (AG). Colore rosso rubino luminoso, al naso eleganti note fruttate nere, mora mirtillo, frutti di bosco, note balsamiche, cacao, al palato tannino presente ma ben integrato, con acidità dinamica su note fruttate scure ed un finale lungo e persistente su note balsamiche.
2012 Baglio del Cristo di Campobello Lu Patri
Colore con note tendenti al granato ma di grande luminosità, al naso delicate note speziate dolci, tabacco, liquirizia, cioccolato, balsamico, frutta matura scura mora, mirtillo, al palato fresco sapido grande coerenza gusto olfattiva con un prolungato finale.