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Scenari

La stagione del Therasia Resort di Vulcano all’insegna dell’autenticità: “Costruiamo rete con chi vive alle Eolie”

14 Maggio 2025
Umberto Trani, direttore Therasia Resort Umberto Trani, direttore Therasia Resort

Chi ci è stato almeno una volta lo sa bene. Il mare delle Isole Eolie fa da sfondo a un resort che non ha bisogno di presentazioni: il Therasia di Vulcano. 

La stagione è appena ripartita e continuerà fino alla fine di ottobre, ma intanto, come ci racconta il direttore Umberto Trani si cerca ogni giorno di fare meglio: “Nessuna corsa alle novità, piuttosto una manutenzione attenta del progetto, fatta di dettagli e coerenza”.

Il Therasia è oggi l’unica struttura in Italia con due ristoranti stellati sotto lo stesso tetto, entrambi con stella rossa e stella verde. Il Cappero, guidato da Onofrio Pagnotto, e I Tenerumi, firmato da Davide Guidara, che lavora solo con ingredienti vegetali provenienti dall’orto biologico del resort. 

Le modifiche non sono rivoluzioni, ma piccole variazioni nei menu. I flussi turistici restano simili, con l’Italia al primo posto (oltre il 50%) e gli Stati Uniti subito dopo. “Gli italiani prenotano quasi sempre all’ultimo minuto, gli americani molto prima. Basta una piccola variazione e cambia tutto. Alle Eolie è sempre complicato guardare in modo anticipato ai numeri”.

Ma ciò che fa la differenza è l’autenticità. Del luogo, delle persone. “Quando hai una squadra che funziona, il lavoro si gestisce meglio. I Tenerumi oggi hanno una grande attenzione, ma tutto parte da un’identità forte.Noi parliamo di benessere, di cibo che fa bene, di territorio che entra nel piatto. Le persone che lavorano con noi sanno cosa significa vivere l’azienda”.

La struttura non lavora solo per sé. “Cerchiamo di coinvolgere il territorio. A volte basta poco: una richiesta, un’idea. Quest’anno, per esempio, collaboriamo con un giovane pastore che ha 34 anni. Ha iniziato a produrre ricotta e latte per noi. Si tratta di gesti che cambiano il tessuto di un’isola”.

Sul futuro non ci sono piani rigidi. “Il 2025 non lo immaginiamo, lo vivremo. Il nostro obiettivo è sempre lo stesso: far stare bene gli ospiti e portare avanti il progetto gastronomico, un passo alla volta”.

Oggi il Therasia conta 70 tra camere e suite, quattro ristoranti, tre bar, una discesa privata al mare, piscine con acqua di mare e una spa. Ma non è la struttura a fare la differenza, quanto il modo in cui ci si prende cura di chi arriva.

“Non esiste un ospite uguale all’altro. Bisogna saper ascoltare, adattarsi, capire. È questo il vero servizio. Offrire opportunità diverse, in modo naturale. Stiamo ampliando tutto ciò che riguarda il benessere: yoga, pilates, attività fisica. Ma il vero lusso è sentirsi accolti. Chi lavora nell’ospitalità oggi deve essere camaleontico e costruire un servizio su misura. L’offerta non si standardizza ma si personalizza. E in questo il turismo di eccellenza oggi si gioca tutto”.