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Vino della settimana

Vino della settimana: DonnaTà di Alessandro di Camporeale

24 Novembre 2012
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Nero d'Avola in purezza.

Di Nero d'Avola monovitigno abbiamo recensito quello di Licata (Ag), quello in versione di Ispica (Rg), di Canicattì (Ag), di Noto (Sr) nonché quello di Cammarata (Ag). Oggi parliamo del NdA alla maniera di Camporeale nella parte occidentale della provincia di Palermo, quasi a confinare con quella di Trapani. E se credete che Alessandro sia un nome vi sbagliate in quanto è il cognome della famiglia che possiede 50 ha di cui 35 a viti di Nero d’Avola, Catarratto, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Chardonnay, Merlot, Syrah, Viogner, Sauvignon Blanc e Petit Verdot.
Tutto comincia agli inizi del 900 col nonno Antonino, oggi sono i fratelli Nino, Rosolino e Natale, coadiuvati dai giovani figli Benedetto, Anna e Benedetto, che si occupano dell'azienda, che oltre a 2.000 ettolitri di vino, ne produce 20 di olio extravergine. L'agricoltura degli Alessandro fonde la tradizione con la modernità, ai vecchi vigneti di oltre 30 anni si affiancano quelli decennali mentre la cantina è stata rifatta nel 2000 con le più moderne attrezzature di termocondizionamento e di vinificazione.

Siamo a circa 400 m in terreni calcarei e argillosi, con buona escursione termica giornaliera. La viticoltura è attenta al rispetto della vite con specifici diradamenti e mirate defoliazioni, la coltivazione è del tutto naturale anche perchè pur non scrivendolo in etichetta tutti i vini dell'azienda sono da uve biologiche e dalla corrente annata i vini si fregeranno della certificazione di biologici.
Il DonnaTà 2010 IGT Sicilia, 13,5° alcolici, che recensiamo prende il nome dall'appellativo che in famiglia davano a Natale, chiamandolo don Natale e quindi alla sicula Don Natà. Il vigneto, in contrada Mandranova, è del 2000 a spalliera e cordone speronato. Le cure in vigneto portano la produzione di uve a soli 65 q/ha, la vendemmia a metà settembre a mano con selezione dei grappoli. L'enologo è Vincenzo Bambina che da quest'anno sarà affiancato dal giovane Benedetto che ha completato i suoi studi nell'esclusivo Istituto Agrario di San Michele all'Adige. La macerazione è di 12 giorni con lieviti selezionati, malolattica, affinamento in acciaio per 6 mesi ed in bottiglia per quasi un anno.

Il colore è rosso rubino intenso. All'olfatto la bottiglia esaminata risultava inizialmente spenta, con profumi quasi assenti e difficili da identificare, ma non ci siamo disperati per cui insistendo con l'ossigenazione il vino è cambiato completamente con una meravigliante evoluzione. Ecco allora venir fuori la prugna, il melograno, la ciliegia, i fichi secchi, la noce moscata accompagnati da note resinose. Il tutto con un perfetto equilibrio, nessuno dei sentori prevale e spicca quindi un naso affascinante ed intrigante anche se non di notevole intensità. Al palato una bella struttura e questa qualità di equilibrio che si ritrova perfettamente esaltata da tannini evoluti e delicati, da una giusta acidità e sapidità. Rimane un retrogusto non lunghissimo ma tipicamente e piacevolmente vinoso.
Una produzione di 60.000 bottiglie ed un prezzo in enoteca di € 6,50.
Permette facili abbinamenti, noi lo consigliamo con una minestra di legumi, con polpette al ragout e con la vastedda del Belice.

ALESSANDRO
DI CAMPOREALE
Az. Vitivinicola

Contrada Mandranova
90043 Camporeale (Pa)
tel. 0924 37038
www.alessandrodicamporeale.com

Recensioni
di Giovanni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino