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Vino della settimana

Vino della settimana: Montefalco Sagrantino Docg di Tenuta Castelbuono

11 Maggio 2013
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Sagrantino in purezza.

Famiglia Lunelli, quella che dal 1952 si identifica col Ferrari, il marchio degli spumanti metodo classico trentini gloria e vanto della nostra enologia. La famiglia che non si è contentata di soli perlage ma che ha acquisito altri vigneti per realizzare vini fermi tra cui 30 ha in Umbria. Se volete approfondire qualche notizia su Lunelli vi invitiamo a rivolgervi QUI.
 
Tenuta Castelbuono, che prende il nome da una delle contrade, fu acquistata nel 2001 e ricade nei comuni di Bevagna e Montefalco dove chiaramente la fa da padrone il Sagrantino.  La prima annata fu il 2003 come Docg. Chiaramente i Lunelli misero a frutto la potenzialità e la ricchezza della terra acquistata valorizzando i vigneti esistenti e realizzandone di nuovi dopo un'attenta selezione clonale effettuata con la consulenza dell'Istituto Agrario San Michele all'Adige ed orientandosi verso la coltura biologica in cui oggi sono in conversione. Solo due etichette, quella in degustazione e il Montefalco Rosso DOC, uvaggio di Sangiovese in prevalenza, Sagrantino, Cabernet e Merlot. In totale solamente 120.000 bottiglie che vanno all'estero per il 30%.
 
Non contenti della sola campagna anche se nel meraviglioso paesaggio umbro, Bruno Lunelli pensa di realizzare la nuova cantina che però possa essere anche gemma architettonica e per questo si rivolge all'artista scultore nonché amico Arnaldo Pomodoro che per integrare la struttura con l'ambiente immagina un guscio di tartaruga. Nasce così, nello stile personale di Pomodoro, il Carapace, una costruzione che è scultura e fabbricato nello stesso tempo, un'opera d'arte che costituisce forse l'unica scultura al mondo all'interno della quale si vive e si lavora. Vi consigliamo vivamente di consultare il sito riportato in calce per almeno ammirare questo capolavoro, inaugurato l'anno scorso, che ha reso necessario il lavoro di sei anni.

Questo scrigno secondo gli intendimenti aziendali deve custodire altrettante opere d'arte per cui lo sforzo degli agronomi e degli enologi guidati da Marcello Lunelli è orientato alla crezione di vini che sfruttino le caratteristiche proprie del Sagrantino arricchendolo di eleganza e di personalità.

Il Sagrantino, vino simbolo dell'Umbria, cresce in una zona che già ai tempi di Plinio il Vecchio era citata per i suoi vini. Non si sa però se le sue origini risalgano all'epoca romana o al Medio Evo, portato da monaci dalla Grecia. Comunque per la prima volta viene così nominato nel 1598 e oggi lo studio del suo dna fa propendere per un vitigno locale incrociato da viti selvatiche. E' un vino molto ricco di polifenoli che ne garantiscono la longevità e di profumi che ne esaltano l'eleganza.
 
Fino a pochi anni orsono era vinificato principalmente come passito per cui la prima DOC del '77 comprendeva il solo Sagrantino passito. Dal '79 anche secco e dal 1992 solo in DOCG, resa ancora più selettiva nel 2009, che comprende tutto il territorio di Montefalco e quelli parziali di altri quattro comuni.
 
Degustiamo l'annata 2007 da 14,5° che proviene dalle migliori uve della Tenuta, allevate a cordone speronato in terreni limo-argillosi strutturati e resistenti alla siccità, che rendono solamente 35 hl per ettaro. Uve raccolte a mano che dopo una pre-macerazione a soli 12° per 30 ore, macerano a 26/28° in tini di legno per 15/20 giorni. Segue un affinamento di 2 anni in botti grandi e poi in bottiglia per almeno 12 mesi. Questo è il minino di capitolato, nella realtà essendo il 2007 l'ultima annata allo scaffale la bottiglia riposa molto più e viene commercializzata solo quando raggiunge l'equilibrio desiderato.

Colore rubino intenso molto brillante e al naso si esprime con frutti rossi dove spicca il mirtillo e la ciliegia, poi melograno, liquirizia e cioccolato. Buona intensità e ricca piacevolezza accresciuta dall'equilibrio dei profumi. In bocca si apre fragrante con fruttato avvolgente a tannini ancora presenti ma morbidi accompagnati da una discreta acidità. Armonico con finale lungo che lascia una bocca soddisfatta e pulita. Un gran bel vino da 20.000 pezzi che trovate a 23 € allo scaffale.
 
Si abbina a carni alla brace e stufate, alla norcineria, ad un pecorino tartufato di media stagionatura e se avete coraggio vi stupirà con un baccalà in umido con patate e pomodorini di Pachino.

Tenuta Castelbuono
Vocabolo Castellaccio 9
06031 Bevagna (Pg)
tel. 0742 361670
www.tenutacalstelbuono.it

Recensioni
di Giovanni Paternò

Rubrica a cura di  Salvo Giusino