Fondata nel 1967 da Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, Carpineto è oggi una delle aziende vitivinicole toscane più conosciute al mondo. Una filosofia produttiva rivolta sin dall’inizio al raggiungimento di importanti risultati qualitativi ha fatto sì che Carpineto potesse realizzare negli anni un’ampia gamma di vini di indiscusso valore, tra i quali spiccano i rossi delle più prestigiose denominazioni toscane: Chianti Classico, Brunello di Montalcino e Vino Nobile di Montepulciano. Gli ettari vitati dai 20 iniziali sono diventati più di 200, divisi in cinque tenute, denominate Appodiati e localizzate in diverse aree: Montepulciano, dove troviamo la proprietà più grande con 120 ettari di vigneti, Dudda, frazione di Greve in Chianti, Montalcino, Gaville, frazione di Figline, Incisa Valdarno e Gavorrano in Maremma. Grande importanza viene data alla sostenibilità ambientale, massimizzata con la cura dei dettagli in tutte le fasi produttive. Si pratica un’agricoltura di precisione che si avvale di tecniche all’avanguardia, la cantina produce energia da fonti rinnovabili in quantità superiore al proprio fabbisogno, le nuove strutture sono state costruite con materiali per la bioedilizia, seguendo criteri di ecocompatibilità ed è stato progressivamente alleggerito il peso delle bottiglie che sono passate da 420 a 360 grammi. Un altro elemento distintivo di Carpineto è la continuità nella gestione familiare che ora vede in azienda i componenti della nuova generazione, Caterina Sacchet, enologa, Elisabetta Sacchet, Francesca Zaccheo e Antonio Michael Zaccheo, export manager dell’azienda.
Ogni anno vengono prodotte più di 3 milioni e mezzo di bottiglie, costituite per oltre il 90 per cento da vini rossi e divise tra le etichette di una gamma che conta ben 30 referenze. Rilevante la quota di export che raggiunge il 90 per cento e interessa i mercati di 70 paesi. Abbiamo degustato il Vino Nobile di Montepulciano Docg Pieve Sant’Albino Vigna Poggio Sant’Enrico Grande 2021, uno dei rossi di punta di Carpineto. Le uve, Sangiovese cento per cento, provengono dall’omonimo vigneto che si estende per 3,62 ettari ad altitudini comprese tra 300 e 350 metri sul livello del mare nella parte meridionale del territorio di Montepulciano, all’interno della Pieve San’Albino, una delle 12 unità geografiche aggiuntive della denominazione. Le viti, piantate nel 1995, sono allevate a cordone speronato bilaterale con densità d’impianto di 4464 ceppi per ettaro, su suoli costituiti da sedimenti di argille grigio-blu intercalate da sabbie. La vendemmia è stata eseguita manualmente durante l’ultima decade di settembre. La vinificazione prevede fermentazione per mezzo di lieviti indigeni in vasche di acciai inox alla temperatura controllata di 25-30 gradi centigradi con 15-18 giorni di macerazione sulle bucce. Il vino ottenuto matura in botti di legno di diversa capacità per più di 20 mesi e poi affina in bottiglia per almeno un anno.
Nel calice il Vino Nobile di Montepulciano Vigna Poggio Sant’Enrico Grande si presenta di colore rosso rubino molto carico. E’ fine e variegato all’olfatto con sentori di piccoli frutti rossi e scuri, erbe aromatiche della macchia mediterranea, spezie con il chiodo di garofano in evidenza e una sottile nota di sottobosco. Si distingue più per l’eleganza e la ricchezza di sfumature che per l’intensità, mostrando una perfetta integrità dei profumi. Al palato è compatto, avvolgente, preciso nella tessitura, equilibrato e provvisto di tannini fittissimi e levigati. Teso, leggermente sapido e molto lungo il finale, nel quale torna la frutta scura. Un rosso davvero ben fatto che è in grado di coniugare profondità e incisività con compostezza e garbo. Ancora giovane, lascia chiaramente intravedere un interessante potenziale evolutivo. Vi consigliamo di conservarne alcune bottiglie in cantina, sicuri che potranno regalarvi piacevoli sorprese negli anni. Può essere abbinato agli arrosti di carni rosse, alla selvaggina da piuma, oppure a formaggi stagionati come un buon pecorino toscano.
Rubrica a cura di Salvo Giusino
Carpineto
Località Dudda – Greve in Chianti (Fi)
Strada provinciale della Chiana, 62
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