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Vino e dintorni

Consorzio Alta Langa, Giovanni Minetti è il nuovo presidente

16 Maggio 2025
Il nuovo Cda del consorzio Alta Langa Il nuovo Cda del consorzio Alta Langa

Cambio della guardia ai vertici del Consorzio Alta Langa: il nuovo presidente è Giovanni Minetti (Tenuta Carretta). Ad affiancarlo come vicepresidente Gianmario Cerutti (Coppo). Minetti succede a Mariacristina Castelletta, che ha guidato la compagine nell’ultimo triennio. Presidente e vice sono stati eletti dal Consiglio di Amministrazione dell’ente, scelto a sua volta nell’Assemblea dei Soci del 5 maggio scorso. Oggi, nel CdA guidato da Minetti e Cerutti siedono: Giovanna Bagnasco (Agricola Brandini), Piero Bagnasco (Fontanafredda), Alberto Cane (Marcalberto), Luca Cigliuti (Contratto), Antonio Deltetto (Deltetto) Domenico Conta (Enrico Serafino), Carlo Galliano (Borgo Maragliano), Roberto Garbarino (Roberto Garbarino), Andrea Farinetti (Casa E. di Mirafiore), Orlando Pecchenino (Pecchenino).

Sono stati riconfermati dello scorso cda Piero Bagnasco e Nico Conta. Il nuovo presidente Giovanni Minetti è una figura di riferimento nel panorama vitivinicolo italiano, con una lunga carriera dedicata alla valorizzazione dei territori e delle denominazioni d’origine. Dottore agronomo specializzato in viticoltura ed enologia, ha ricoperto ruoli di primo piano in importanti aziende del settore, unendo competenze tecniche, visione strategica e una profonda conoscenza del mercato nazionale e internazionale del vino. Tra i soci fondatori del Consorzio Alta Langa, già presidente del Consorzio di Tutela del Barolo, Barbaresco, Alba, Langhe e Dogliani, e in passato alla guida di realtà storiche come Fontanafredda, attualmente a Tenuta Carretta, Minetti ha contribuito in modo determinante alla promozione dell’identità del Piemonte e alla crescita della qualità produttiva della zona, anche nel ruolo di amministratore delegato dell’Atl Langhe Monferrato Roero. Minetti è anche presidente dell’Associazione Grand Wine Tour, un network di aziende vitivinicole italiane che alla qualità dei vini uniscono quella dell’ospitalità. Oggi continua a mettere la propria esperienza al servizio di progetti che coniugano sostenibilità, cultura del territorio e innovazione, affermandosi come interlocutore autorevole nelle dinamiche di sviluppo del comparto vitivinicolo.

“L’eredità che raccolgo – dichiara Giovanni Minetti – è importante, e per questo il grande lavoro fatto sulla denominazione da chi mi ha preceduto rappresenta una grande responsabilità. Si è trattato di un lavoro di crescita progressiva, sia sul piano quantitativo che qualitativo, nonché di valorizzazione di un prodotto straordinario, destinato a rappresentare in modo sempre più significativo il patrimonio vitivinicolo piemontese. Un vino che raccoglie la preziosa eredità del passato (il Piemonte ha dato i natali allo spumante italiano nella seconda metà dell’800) e che rappresenta, nel suo sviluppo, anche un elemento di riscatto rilevante per territori che erano stati marginalizzati e che invece presentano caratteri di assoluta straordinarietà. Come avevamo pensato sin dalle origini della Denominazione, sempre più dovremo lavorare per rendere l’Alta Langa Docg un prodotto strategico e rappresentativo dell’alta qualità del panorama vitivinicolo piemontese”.

Il vicepresidente Gianmario Cerutti, diplomato alla Scuola “Umberto I” di Alba è direttore tecnico della storica Cantina Coppo di Canelli e guida l’azienda di famiglia Cascina Cerutti, specializzata in Moscato d’Asti Canelli Docg e in Alta Langa Docg. È attualmente presidente dell’Associazione Produttori Moscato Canelli e membro del CdA dell’Associazione Nizza. È stato consigliere della Fivi e tra i fondatori della Federazione.

Il Consorzio Alta Langa riunisce oggi 90 case spumantiere. I vigneti che danno vita alle bollicine di Alta Langa si estendono su circa 490 ettari, distribuiti tra le province piemontesi di Alessandria, Asti e Cuneo, in una fascia collinare vocata alla viticoltura d’altura.

La composizione varietale del vigneto è dominata dal Pinot nero, che rappresenta circa due terzi della superficie coltivata, mentre il restante terzo è dedicato allo Chardonnay. È da queste uve, coltivate in alta quota e vendemmiate esclusivamente a mano, che nasce l’Alta Langa DOCG.

La vendemmia 2024 ha prodotto circa 3.200.000 bottiglie, a testimonianza di una crescita costante, sostenuta da una domanda sempre più attenta e consapevole. Il mercato di riferimento resta prevalentemente italiano, con l’85% delle bottiglie destinate al consumo interno. L’export rappresenta oggi il 15% del totale, con margini di sviluppo in continua espansione.