Durante l’edizione 2025 di Avvinando, si è tenuto un incontro interamente dedicato al Metodo Classico, un viaggio sensoriale che ha permesso ai partecipanti di attraversare l’Italia da nord a sud, alla scoperta di terroir unici e storie di eccellenza spumantistica. A guidare la degustazione, Glenda Lo Giudice, delegata e docente Fisar di Palermo, affiancata da alcuni protagonisti del panorama italiano. Per Berlucchi, ha preso la parola Gaetano Pagnotta, raccontando la visione pionieristica dell’azienda: prima a produrre Franciacorta con uve internazionali, Berlucchi oggi coniuga innovazione e sostenibilità ambientale. La produzione si articola tra versioni più immediate, con affinamenti sui lieviti di 18-24 mesi pensati per un pubblico allargato, e interpretazioni più complesse, frutto di affinamenti prolungati, capaci di mantenere freschezza, identità e riconoscibilità. Un equilibrio che riflette la maturità stilistica raggiunta da tutta la denominazione Franciacorta.
Glenda Lo Giudice ha poi condiviso una storia affascinante legata alla famiglia Guerrieri Gonzaga. Il marchese Carlo nutriva da sempre il sogno di produrre spumanti, progetto che il figlio Anselmo ha poi realizzato acquistando due tenute in Val di Ciambra, al confine con l’Alto Adige, zona d’elezione per il Trento Doc. Nel 2015 è stata finalmente stappata la prima bottiglia di quello che oggi è definito “spumante di montagna”: Metodo Classico millesimato, ottenuto esclusivamente da cloni autoctoni di Chardonnay. Valerio D’Angelo, in rappresentanza di Tasca d’Almerita, ha illustrato la filosofia spumantistica dell’azienda. È la sesta generazione, guidata dal Conte Giuseppe Tasca, ad aver dato impulso alla sperimentazione. Nasce così, nel 1985, lo spumante metodo classico che richiama il blend del celebre Nozze d’Oro (Inzolia e Sauvignon Tasca), presentato proprio in occasione delle nozze del Conte Giuseppe. Commercializzato nel 1987 con il millesimo 1984, ha segnato un punto di svolta, oggi prodotto con varietà internazionali presso la Tenuta Regaleali, nel rispetto dell’identità territoriale e con una riconoscibilità che ne fa un’eccellenza apprezzata a livello nazionale.
Infine, Luca Rosso, ambassador di Fontanafredda, ha raccontato il ruolo dell’azienda nel progetto Alta Langa Docg, oggi simbolo del metodo classico piemontese. Fontanafredda è una delle sette cantine fondatrici di questo ambizioso progetto, nato in un territorio tradizionalmente vocato ai rossi (Barolo, Barbaresco, Roero), ma oggi capace di imporsi anche con spumanti d’altissima qualità. Emblematica è la produzione da vigna singola “Gatinera” di Pinot Noir, un’eccellenza enologica valorizzata da un disciplinare severo (millesimo obbligatorio, permanenza minima sui lieviti di 30 mesi, uvaggi autorizzati e altitudine minima dei vigneti) che garantisce al consumatore un prodotto distintivo, competitivo a livello internazionale.