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Vino e dintorni

Grandi Vini Italiani: un viaggio tra Barolo, Brunello e vini d’autore alla masterclass di Avvinando

19 Maggio 2025
Avvinando, la masterclass sui grandi vini italiani Avvinando, la masterclass sui grandi vini italiani

Durante Avvinando 2025, il festival del vino giunto alla sua decima edizione e tenutosi a Palermo, si è svolta una Masterclass dedicata ai Grandi Vini Italiani. L’evento ha ribadito il ruolo centrale del vino italiano nel panorama enologico internazionale, offrendo spunti di riflessione e motivi di ottimismo per il futuro. A condurre l’incontro, Enrico Grimaldi, dirigente e docente Fisar Palermo. Parlare dei grandi rossi italiani è un viaggio, non solo gustativo ma anche evocativo. Il Barolo è stato protagonista grazie a due storiche cantine: Fontanafredda e Borgogno, entrambe legate alla visione di Oscar Farinetti. Luca Rosso, ambassador di Fontanafredda, ha sottolineato come le scelte enologiche della cantina siano fortemente ancorate alla tradizione: vinificazioni in tino e affinamenti in botti grandi che restituiscono vini fini, eleganti e pienamente espressivi del territorio. Maria Giovanna Migliore, ambassador di Borgogno, ha raccontato di una cantina anch’essa fedele alla tradizione, ma con un’impronta più moderna: fermentazioni in vasche di cemento e affinamenti in grandi botti, spesso di rovere di Slavonia, non tostate, per mantenere l’integrità del vino.

Emanuele Corsaro, di Banfi, ha parlato della sfida dei grandi rossi italiani rispetto alle tendenze di mercato, che spesso premiano vini più semplici e immediati. Il Brunello di Montalcino proposto da Banfi mantiene una forte aderenza alla tradizione, ma con uno sguardo rivolto all’innovazione, nel solco dello spirito pionieristico della famiglia Mariani, arrivata a Montalcino alla fine degli anni ’70. Oggi, il mercato richiede diversificazione, anche in termini di gradazione alcolica, ma senza compromettere l’identità del Brunello. Ivo Basile, in rappresentanza di Tasca d’Almerita, ha presentato un vino raro e prezioso: la Riserva del Conte, nata nel 1970 da una vigna del 1954 voluta da Giuseppe Tasca. Prodotto solo nelle annate capaci di esprimere al meglio il potenziale delle uve, è ottenuto prevalentemente da Perricone (o Pignatello) e in minima parte da Nero d’Avola, con affinamento in botti di castagno siciliano da 500 litri. Un’espressione autentica e profondamente tradizionale del territorio.
Enrico Grimaldi ha concluso con una riflessione significativa: “Quando si parla di grandi vini italiani, la tradizione resta un valore irrinunciabile. Alcuni produttori si avvicinano alla modernità, ma sempre con grande cautela”.

Gli Assaggi

Borgogno Barolo Cannubi 2019
Floreale, fruttato e balsamico, sorso fresco ed equilibrato, grande potenzialità di invecchiamento, ben domati i tannini che risultano ingentiliti dal giusto utilizzo del legno.

Fontanafredda Barolo Riserva 2016
Tipici i sentori che vanno dalla viola alla frutta rossa matura, dal balsamico alle spezie dolci. Il sorso risulta gentile e morbido dai tannini nobili. Lunghissima persistenza

Banfi Brunello di Montalcino Poggio alle Mura 2020
Sentori di frutti rossi, balsamici e con una piacevole nota ematica e terziari presenti ma non invadenti. Sorso pieno e persistente dalla giusta freschezza e sapidità. Ottima persistenza gustolfattiva.

Banfi Brunello di Montalcino Poggio all’Oro 2016
Al naso si presenta con i tipici sentori accompagnati da una prepotente ma elegante nota ematica ed eccellenti terziari. Sorso maturo e importante.

Tasca D’Almerita – Rosso del Conte Riserva 2016 (cd Riserva del Conte)
Padronanza assoluta dei terziari, inebrianti sentori balsamici ed ematici. Sorso fresco e sapido e molto persistente.

Tasca D’Almerita – Rosso del Conte Riserva 2010 (cd Riserva del Conte)
Difficile da raccontare, un’esperienza.

Zenato – Amarone della Valpolicalla Calassico 2019
Fruttato e balsamico al naso, sorso pieno e rotondo. Piacevolezza e pienezza ci hanno avvolto.

Zenato – Amarone della Valpolicalla Calassico riserva 2018
Balsamico al naso con eccellenti terziari che rimandano a spezie dolci e cacao, sorso pieno e rotondo. Pieno e avvolgente con un leggero e tipico residuo zuccherino che lo rende quasi abboccato.