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Vino e dintorni

Clima, vino e alcol, la sfida del Nero d’Avola passa per la scienza: ecco il progetto InnoNDA di Assovini Sicilia

13 Giugno 2025
Il progetto InnoNDA Il progetto InnoNDA

Non serve essere esperti di clima per accorgersi che qualcosa, anche nel vino, sta cambiando. L’aumento delle temperature medie nel Mediterraneo – oggi stimato intorno ai +2°C – ha effetti diretti sulla viticoltura, con uve sempre più zuccherine e vini sempre più alcolici. Un paradosso per un comparto che oggi si muove tra richiami alla moderazione, nuove regole sanitarie e consumatori sempre più attenti a ciò che mettono nel bicchiere.

Ma la Sicilia, terra simbolo del vino mediterraneo, ha deciso di affrontare il problema con approccio scientifico. A farlo è Assovini Sicilia con il progetto InnoNDA, finanziato dal PSR Sicilia con la sottomisura 16.1, che si avvia alla sua conclusione a fine giugno. L’obiettivo è chiaro: rendere il Nero d’Avola – il vitigno simbolo dell’isola – più sostenibile e in linea con le sfide ambientali e di mercato.

Il progetto è coordinato per la parte scientifica dalle professoresse Daniela Fracassetti e Ileana Vigentini dell’Università di Milano, e coinvolge quattro cantine associate e partner tecnologici. Capofila è proprio Assovini Sicilia. Insieme, stanno lavorando su più fronti: riduzione del grado alcolico nei vini, valorizzazione della biodiversità del Nero d’Avola, strategie microbiologiche innovative e tecniche di vinificazione sostenibili, come l’uso delle anfore per l’affinamento.

Non si tratta solo di adattarsi, ma di anticipare i cambiamenti. Come evidenziato dalle prime ricerche, i vigneti più vecchi mostrano una sorprendente resilienza agli stress climatici, un aspetto ancora poco indagato che merita ulteriori approfondimenti. Allo stesso modo, l’enologia di precisione – ovvero l’utilizzo mirato della tecnologia in cantina – può ridurre l’impatto ambientale, migliorare la gestione delle risorse e modulare il contenuto di alcol nei vini.

Il progetto InnoNDA si inserisce perfettamente negli obiettivi strategici dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino), che individua nella sostenibilità uno dei principi fondamentali per il futuro del settore vitivinicolo globale.

I risultati del progetto verranno presentati in due incontri aperti agli operatori del settore: lunedì 17 giugno presso Feudi del Pisciotto e mercoledì 19 giugno presso Tenuta Rapitalà, dalle ore 10.00 alle 13.00.

Le giornate saranno dedicate a conferenze tecniche e degustazioni di campioni sperimentali, seguite da un light lunch. La partecipazione è gratuita, ma riservata agli addetti ai lavori (enologi, agronomi, imprenditori e giornalisti), previa prenotazione. 

I temi al centro degli incontri sono le strategie tecnologiche per la riduzione dell’etanolo, le strategie microbiologiche per la fermentazione controllata, la macerazione e affinamento in anfora e la biodiversità del Nero d’Avola e resilienza al cambiamento climatico.