Non serve essere esperti di clima per accorgersi che qualcosa, anche nel vino, sta cambiando. L’aumento delle temperature medie nel Mediterraneo – oggi stimato intorno ai +2°C – ha effetti diretti sulla viticoltura, con uve sempre più zuccherine e vini sempre più alcolici. Un paradosso per un comparto che oggi si muove tra richiami alla moderazione, nuove regole sanitarie e consumatori sempre più attenti a ciò che mettono nel bicchiere.
Ma la Sicilia, terra simbolo del vino mediterraneo, ha deciso di affrontare il problema con approccio scientifico. A farlo è Assovini Sicilia con il progetto InnoNDA, finanziato dal PSR Sicilia con la sottomisura 16.1, che si avvia alla sua conclusione a fine giugno. L’obiettivo è chiaro: rendere il Nero d’Avola – il vitigno simbolo dell’isola – più sostenibile e in linea con le sfide ambientali e di mercato.
Il progetto è coordinato per la parte scientifica dalle professoresse Daniela Fracassetti e Ileana Vigentini dell’Università di Milano, e coinvolge quattro cantine associate e partner tecnologici. Capofila è proprio Assovini Sicilia. Insieme, stanno lavorando su più fronti: riduzione del grado alcolico nei vini, valorizzazione della biodiversità del Nero d’Avola, strategie microbiologiche innovative e tecniche di vinificazione sostenibili, come l’uso delle anfore per l’affinamento.
Non si tratta solo di adattarsi, ma di anticipare i cambiamenti. Come evidenziato dalle prime ricerche, i vigneti più vecchi mostrano una sorprendente resilienza agli stress climatici, un aspetto ancora poco indagato che merita ulteriori approfondimenti. Allo stesso modo, l’enologia di precisione – ovvero l’utilizzo mirato della tecnologia in cantina – può ridurre l’impatto ambientale, migliorare la gestione delle risorse e modulare il contenuto di alcol nei vini.
Il progetto InnoNDA si inserisce perfettamente negli obiettivi strategici dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino), che individua nella sostenibilità uno dei principi fondamentali per il futuro del settore vitivinicolo globale.
I risultati del progetto verranno presentati in due incontri aperti agli operatori del settore: lunedì 17 giugno presso Feudi del Pisciotto e mercoledì 19 giugno presso Tenuta Rapitalà, dalle ore 10.00 alle 13.00.
Le giornate saranno dedicate a conferenze tecniche e degustazioni di campioni sperimentali, seguite da un light lunch. La partecipazione è gratuita, ma riservata agli addetti ai lavori (enologi, agronomi, imprenditori e giornalisti), previa prenotazione.
I temi al centro degli incontri sono le strategie tecnologiche per la riduzione dell’etanolo, le strategie microbiologiche per la fermentazione controllata, la macerazione e affinamento in anfora e la biodiversità del Nero d’Avola e resilienza al cambiamento climatico.