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Vino e dintorni

Nasce il Consorzio Nazionale della Grappa IG: tutela, cultura e futuro di un distillato tutto italiano

01 Novembre 2025
Grappe Grappe

Il Ministero dell’Agricoltura riconosce il primo Consorzio delle bevande spiritose a Indicazione Geografica. Il nuovo organismo promuoverà la cultura della grappa e vigilerà sull’uso corretto della denominazione

È ufficiale: la grappa ha finalmente il suo Consorzio nazionale di tutela. Il Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste ha riconosciuto il Consorzio Nazionale della Grappa IG, primo nel Paese dedicato alle bevande spiritose a Indicazione Geografica. Il decreto, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 28 ottobre 2025, segna una svolta nella storia di uno dei prodotti più identitari della tradizione enologica italiana.

Il nuovo organismo avrà il compito di vigilare sull’uso corretto della denominazione “Grappa IG”, sostenere attività di promozione e valorizzazione, e diffondere nel mondo la cultura di un distillato che parla la lingua delle vigne e delle cantine.

“Il riconoscimento del Consorzio Nazionale della Grappa IG rappresenta una tappa importante per questo prodotto e per l’intero settore delle bevande spiritose a Indicazione Geografica”, ha dichiarato il ministro Francesco Lollobrigida, sottolineando il valore strategico dei Consorzi di tutela “per la promozione delle nostre eccellenze e per la difesa del sistema delle IG, impegno prioritario per l’Italia”.

Nata dal riuso virtuoso delle vinacce, le bucce e i vinaccioli d’uva che restano dopo la vinificazione, la grappa è un distillato esclusivamente italiano, riconosciuto come tale da una direttiva europea del 1989. Nessun altro Paese può produrla con questo nome. È, in sostanza, la trasformazione di uno scarto in un simbolo nazionale, un ponte tra la cultura contadina e la sapienza artigianale.

Ogni regione porta nel bicchiere la propria identità: le grappe di vinacce aromatiche del Nord-Est, limpide e floreali; quelle piemontesi, più strutturate; le versioni morbide del Centro e del Sud, talvolta affinate in legno. Dietro a ogni etichetta, c’è un territorio e il racconto del vino da cui tutto ha origine.

Il nuovo Consorzio nasce dunque per proteggere questo patrimonio, vigilando contro abusi e imitazioni, ma anche per rilanciare la conoscenza della grappa presso un pubblico sempre più curioso e attento alla qualità.