Giornale online di enogastronomia • Direttore Fabrizio Carrera
Vino e dintorni

Vendemmia 2025 in Germania: poca resa, grande qualità

09 Novembre 2025
Mosella, il vigneto della Wehlener Sonnenuhr. Foto© F. Pensovecchio Mosella, il vigneto della Wehlener Sonnenuhr. Foto© F. Pensovecchio

Il raccolto più scarso dal 2010, ma i produttori sono soddisfatti: “Un’annata di concentrazione e purezza”

Non servono grandi numeri per firmare grandi vini. Oltre le Alpi l’autunno si è chiuso in fretta, ma con soddisfazione dei viticoltori. Tra piogge improvvise, grappoli radi e una raccolta fortemente anticipata, il 2025 ha messo alla prova le tredici regioni vinicole della Germania. Il risultato? Pochi ettolitri, ma vini profondi, freschi e un equilibrio non scontato anche per i rigorosi standard del Riesling. Ecco le cifre.

Per la vendemmia 2025 si stima una produzione di poco superiore a 7 milioni di ettolitri, il valore più basso insieme alla vendemmia 2010. Il dato è stato divulgato dal DWI, il Deutsches Weininstitut, l’ente ufficiale per la promozione del vino tedesco, sulla base delle valutazioni del DWV, il Deutscher Weinbauverband, l’associazione nazionale dei viticoltori (la rappresentanza politica di settore), che in questi giorni ha fornito le stime congiunte delle tredici regioni vitivinicole del Paese. Rispetto al 2024, la produzione 2025 risulta inferiore del 7% e del 16% inferiore sulla media decennale (8,7 milioni di ettolitri). Una contrazione non da poco, che tuttavia non sembra preoccupare i produttori. La qualità, affermano, sarà eccellente.

Il calo e le cause
Il calo produttivo si riscontra principalmente nella forte contrazione delle rese nelle quattro regioni pilastro del vino tedesco, l’Assia Renana, il Palatinato, il Baden e il Württemberg. In dettaglio, acini più piccoli, resa in mosto ridotta e una selezione particolarmente severa dei grappoli dopo che le piogge di settembre hanno colpito una parte della produzione. Le cifre parlano da sole:

  • Assia Renana: –26% rispetto al 2024 e –23% sulla media decennale;
  • Palatinato: –17% sul 2024 e –18% sulla media;
  • Baden: –15% sulla media decennale;
  • Württemberg: –22% sulla media;

Cali a doppia cifra anche nella Nahe (–21%) e nel Rheingau (–17%). Solo alcune zone, come la Mosella (+11% sulla media), mostrano una tenuta migliore.

Le regioni in ripresa
Non tutte le cifre, tuttavia, sono negative. Alcune aree che nel 2024 erano state duramente colpite dalle gelate tardive mostrano ora una ripresa straordinaria. La Saale-Unstrut, nella parte est del paese, cresce del 129%, la Sassonia addirittura del 329%, mentre la valle dell’Ahr, simbolo della rinascita dopo le alluvioni del 2021, registra un incoraggiante +144%. Anche Franken (+38%) e Mosella (+52%) fanno segnare aumenti significativi rispetto all’anno precedente, portando un po’ di equilibrio a una mappa produttiva fortemente disomogenea.

Un “autunno turbo” per la VDP
La VDP, l’associazione Verband Deutscher Prädikatsweingüter che riunisce l’élite del vino tedesco, offre un quadro più chiaro: per gli associati il 2025 è stato un “Turboherbst”, un autunno turbo, rapido e intenso come pochi nella storia recente. Dopo un inverno mite e una primavera anticipata, l’estate calda ma non eccessiva ha favorito una maturazione regolare. Le piogge di luglio e agosto hanno imposto grande attenzione in vigna, ma chi ha saputo cogliere i brevi intervalli di bel tempo ha portato in cantina uve sane, mature e ricche di aromi. In alcune zone la maturazione è arrivata già in agosto, un evento raro in Germania, e la vendemmia si è conclusa in poche settimane. “Poche uve, ma straordinarie”, ha commentato Steffen Christmann, presidente della VDP. “Ricordo poche annate in grado di regalarci un equilibrio simile tra concentrazione, acidità e purezza del frutto”.

Prospettive qualitative
Le prime analisi confermano quanto i produttori avevano intuito: le varietà precoci hanno dato ottime rese, mentre le due colonne della viticoltura tedesca – Riesling e Pinot Nero (qui chiamato Spätburgunder) – risultano più scarse ma di grande finezza. Gli acini, più piccoli del solito, hanno concentrato aromi e zuccheri, promettendo vini intensi, fruttati e di forte personalità. Secondo il DWV, il 2025 sarà un millesimo di alto profilo, con numerosi vini classificabili con Predicato (Prädikatswein), le selezioni di qualità superiore tipiche della Germania. In sintesi, un anno magro per numeri, ma probabilmente memorabile per i vini.

Il report regione per regione
La vendemmia 2025 conferma dunque la complessità della viticoltura tedesca: una produzione in calo, ma con risultati qualitativi che promettono un’annata memorabile.

Ahr
Ettari vitati: 531
La Ahr è la più settentrionale regione vinicola della Germania e la più importante per la produzione di vini rossi da Pinot Nero. A nord di Bonn, protetta dai rilievi dell’Eifel e riscaldata dal microclima della stretta valle fluviale, gode di condizioni ideali per la maturazione delle uve.  I suoli di ardesia e grauwacke immagazzinano il calore e contribuiscono alla finezza aromatica dei vini. Con soli 531 ettari e il 79% di vitigni a bacca rossa, è una delle aree più piccole ma più prestigiose del Paese. La produzione, spesso venduta direttamente, è apprezzata come specialità nazionale. L’inverno e la primavera sono trascorse normalmente, piogge regolari hanno accompagnato la maturazione con equilibrio. La raccolta si è concentrata in pochi giorni di settembre. “Fino ai primi temporali è stato tutto tranquillo, poi è diventato un esercizio di pazienza e nervi”, racconta Alexander Stodden. La raccolta manuale, soprattutto nei migliori Cru (i cosiddetti Grosses Gewächs), si è rivelata decisiva: i vini esprimono già profondità e tannini eleganti.

Baden
Ettari vitati: 15.679
Il Baden, nel sud-ovest a confine con l’Alsazia, è il territorio vinicolo più soleggiato del Paese. Si estende in lunghezza per oltre 400 chilometri, da Wertheim sul fiume Tauber sino al Lago di Costanza, correndo prima sul confine franco-tedesco, poi con la Svizzera. I suoli, dal calcare alle terre vulcaniche, e il clima mediterraneo permettono un ventaglio produttivo assoluto. Conosciuta come la “Terra del Pinot”, è la patria tedesca del Pinot Nero, del Pinot Bianco e del Pinot Gris. Completa il panorama produttivo il Riesling della sottozona Ortenau e il Gutedel del Markgräflerland. Nel 2025 la vendemmia è iniziata a metà agosto: un inverno regolare e le vigne ben riposate hanno accelerato la maturazione, ma le piogge estive hanno imposto un’azione rapida e selettiva. “Non abbiamo mai iniziato così presto”, racconta Arne Bercher, che parla di mosti complessi, luminosi, vivi. Meno quantità con una promessa di piacevolezza, bevibilità e, probabilmente, longevità.

Württemberg
Ettari vitati: 11.392
Il Württemberg, una regione nel sud-ovest della Germania amministrativamente legata al Baden, è il quarto comprensorio vinicolo del Paese. I vigneti sono disposti lungo il fiume Neckar e i suoi affluenti. È rinomata per i vini rossi, in particolare Trollinger, Lemberger e Schwarzriesling, che rappresentano il cuore della produzione. Il clima caldo e asciutto, mitigato dal fiume e protetto dalla Foresta Nera, favorisce maturazioni equilibrate e una piacevole, fruttata aromaticità. Allo stesso tempo, suoli calcarei, argillosi e vulcanici contribuiscono alla complessità. La 2025 è considerata una vendemmia speciale: un agosto caldo ha accelerato la maturazione, sfociando in una raccolta anticipata e frenetica ai primi di settembre. I grappoli sono comunque arrivati in cantina sani e in perfetto stato: i mosti sono, infatti, aromatici e strutturati. “Un’annata tra le migliori dell’ultimo decennio”, dice Felix Ellwanger.

Franconia
Ettari vitati: 6.173
La Franconia, nel nord della Baviera, è una piccola ma prestigiosa regione vinicola di poco più di 6.000 ettari, celebre per il suo inconfondibile Bocksbeutel, la bottiglia panciuta simbolo del territorio. È la patria del Silvaner, vitigno che sui suoli calcarei del fiume Meno dà vini secchi, minerali e di grande carattere. Il clima continentale, con estati calde e inverni rigidi, concentra aromi e freschezza. Accanto al Silvaner spiccano Müller-Thurgau e Bacchus, mentre nel Mainviereck si producono eleganti rossi di Spätburgunder. Tradizione e precisione fanno della Franconia una delle regioni più tipiche del vino tedesco. La vendemmia 2025 dimostra un irreprensibile equilibrio. Nessun eccesso climatico: l’alternanza ritmica tra caldo e fresco ha consentito una maturazione lenta e regolare. Le notti fredde di agosto e settembre hanno favorito aromi e acidità. “L’annata è espressione della nostra terra”, commentano i vignaioli della VDP Franken. I vini nascono con una chiara impronta territoriale: il Silvaner è minerale e sapido, il Riesling terso, il Pinot Nero fine e di lunga prospettiva. Le rese sono medie, buono il potenziale d’invecchiamento.

Reno centrale
Ettari vitati: 459
Il Mittelrhein, la parte centrale del Reno, quella che scorre tra Bingen e Bonn (patrimonio Unesco), è una delle regioni vinicole più piccole e allo stesso tempo spettacolari e ripide della Germania, con vigneti terrazzati spesso a strapiombo sul fiume. Il clima mite e soleggiato, mitigato dal fiume che funge da serbatoio di calore, garantisce una lunga maturazione delle uve. I suoli di ardesia e grauwacke donano ai vini una marcata mineralità. Protagonista assoluto è il Riesling, che copre oltre il 60% dei vigneti, accanto a Weißburgunder, Müller-Thurgau e Spätburgunder. La vendemmia ha richiesto in questo 2025 sensibilità e prontezza. “Dopo un’estate asciutta e promettente, le piogge di settembre hanno innescato la botrite, imponendo una selezione manuale rigorosa”, spiegano Jochen Ratzenberger e Anika Hattemer-Müller. Nonostante questo, i Riesling – puri e vibranti – hanno dimostrato una qualità straordinaria, dai vini base spumante sino alle Beerenauslesen. Anche i Pinot sono rimasti sani e maturi. In breve, rese basse e qualità straordinaria.

Mosella (Saar e Ruwer)
Ettari vitati: 8.536
La Mosella, con i suoi affluenti Saar e Ruwer, è la più antica regione vinicola della Germania, introdotta dai Romani nel I secolo a.C.. È universalmente nota per il Riesling, che qui raggiunge livelli di finezza, mineralità e longevità unici al mondo. I vigneti terrazzati su ripidi pendii di ardesia, come il celebre Bremmer Calmont, creano un paesaggio spettacolare e una viticoltura eroica. Il clima mite e la lunga stagione vegetativa favoriscono maturazioni lente e aromatiche. Accanto al Riesling si coltivano Elbling, Rivaner e, più recentemente, il Pinot Nero. Le caratteristiche? Uve aromatiche, acidità brillante e profumi di pietra e fiori bianchi. Dopo le difficoltà del 2024, la regione ritrova “un anno di eleganza e tenuta”, osserva Carl von Schubert. Fioritura regolare, maturazione armoniosa e uve che si distinguono per tensione e finezza. La raccolta, tra la seconda e la terza settimana di settembre, ha prodotto un’ampia gamma qualitativa, dai vini secchi alle selezioni di acini nobili. Riesling lunghi e minerali, adatti a un lungo invecchiamento: un’annata dal grande potenziale.

Nahe
Ettari vitati: 4.249
La Nahe, tra Mosella e Reno, è una piccola ma straordinariamente varia regione vinicola riconosciuta come denominazione autonoma (solo) nel 1971. Protetta dai rilievi dell’Hunsrück, gode di un clima mite e secco, ideale per maturazioni lente e aromatiche. I suoi suoli diversissimi, oltre 180 varianti, dai calcari ai porfidi e alle arenarie, generano una gamma unica di stili. Il Riesling è il vitigno simbolo, elegante e minerale, affiancato da Müller-Thurgau, Weißburgunder e Dornfelder. I vini della Nahe uniscono finezza, freschezza e complessità aromatica, riflettendo la ricchezza geologica del territorio. La vendemmia 2025 è da manuale: dalle basi per gli spumanti ai Grand Cru, fino ai vini botritizzati, nonostante l’anticipo sorprende il livello qualitativo. “È la vendemmia più precoce della storia: iniziata a inizio settembre e conclusa entro fine mese”, racconta Frank Schönleber. Vari i passaggi di raccolta, le piogge di fine mese hanno richiesto selezioni accurate. “È un anno in cui si può far tutto”, conferma. La chiave è stata la rapidità.

Palatinato
Ettari vitati: 23.793
Il Palatinato, nel sud-ovest della Germania, è la seconda regione vinicola del Paese con quasi 24.000 ettari di vigneti e una produzione che rappresenta un terzo del vino tedesco consumato. Gode di un clima caldo e soleggiato che permette la coltivazione di un’ampia varietà di uve. È la più grande area di Riesling al mondo, ma anche la principale regione tedesca per i vini rossi, guidata dal Dornfelder. I suoli, da sabbiosi a calcarei e porfirici, offrono grande diversità di stili.
L’autunno “è stato da sprint”, commenta Franz Wehrheim. “Già a fine agosto le prime uve erano pronte. La vendemmia è durata solo tre settimane, con rese basse ma qualità eccezionale. Uve sane, aromatiche, concentrate e perfettamente bilanciate. I Riesling e i Pinot mostrano già adesso profondità e freschezza: c’è il potenziale della grande annata”.

Rheingau
Ettari vitati: 3.207
Il Rheingau, lungo il Reno tra Wiesbaden e Rüdesheim, è una delle culle storiche del Riesling tedesco, che qui costituisce quasi l’80% dei vigneti. I pendii esposti a sud, i riflessi del fiume e i suoli caldi di ardesia e quarzite offrono condizioni perfette per vini di grande eleganza e mineralità. Il clima, protetto dalla catena montuosa del Taunus, regala maturazioni lente e bilanciate, con estati soleggiate e inverni miti. Accanto al Riesling, si coltiva anche il Pinot Nero, eccellente soprattutto ad Assmannshausen. Il 2025 ha prodotto una delle vendemmie più precoci ma anche più equilibrate di sempre. La raccolta lampo ha portato in cantina uve sane, con zuccheri e acidità perfettamente bilanciati. “Un’annata dove spicca l’eleganza”, riassume Wilhelm Weil. Dai primi assaggi si intravedono vini longevi, dalle vendemmie tardive alle selezioni di acini nobili. Rese leggermente inferiori alla media, ma di qualità rara.

Assia Renana
Ettari vitati: 27.500
Tra Magonza, Worms e Bingen, l’Assia Renana è la più grande regione vinicola della Germania con 27.300 ettari di vigneti. Chiamata “la terra delle mille colline”, gode di un clima caldo e secco tra i più favorevoli d’Europa centrale, con oltre 2.200 ore di sole all’anno. I suoli di loess, calcare e roccia rossa (Rotliegend) generano una grande varietà di stili. Il Riesling domina, seguito da Silvaner, Müller-Thurgau e Dornfelder, simbolo dei rossi locali. Dalla celebre Rheinterrasse di Nierstein e Oppenheim provengono alcuni dei Riesling più prestigiosi della Germania. Johannes Hasselbach della cantina Gunderloch commenta così la vendemmia 2025: “È un anno dinamico, caratterizzato dall’alternanza tra caldo, freddo e pioggia intensa. L’impegno costante in vigna è stato decisivo. Le lavorazioni meticolose sulla chioma e sui grappoli hanno regolato naturalmente le rese. Il premio? Mosti aromatici e cristallini, ricchi di tensione”.

Sassonia e Saale-Unstrut
Ettari vitati: 853
Ci troviamo nella Germania orientale. Il Saale-Unstrut è probabilmente la più settentrionale del Paese. Poco più di ottocento gli ettari vitati lungo le valli dei fiumi Saale e Unstrut. La frammentazione, dovuta alla fine della seconda guerra mondiale e alla ex DDR, ha lasciato un mosaico di piccoli vigneti e varietà rare, oggi simbolo della regione. Il clima continentale e secco, mitigato da piccoli microclimi fluviali, genera vini eleganti, fini, di viva tensione acida. I suoli di arenaria rossa e calcare (di conchiglia) trattengono calore e umidità, favorendo una maturazione lenta. Il Müller-Thurgau è il vitigno principale, affiancato dal Pinot Bianco, dal Riesling e dal Bacchus (un incrocio dei primi del ‘900 tra Riesling, Silvaner e Müller-Thurgau). Tra i rossi, il Dornfelder e il Pinot Nero. Per quanto riguarda questa vendemmia, dopo le gelate del 2024 le vigne hanno reagito con fioriture generose. L’estate è stata piovosa e la vendemmia è iniziata in Sassonia i primi di settembre, nel Saale-Unstrut un paio di settimane dopo. “La selezione manuale ha garantito quantità e qualità ideali, da grande annata”, racconta Björn Probst, referente della VDP Sachsen–Saale-Unstrut.

FP