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Cibo e dintorni

Campania, tradizione e innovazione in tavola: cinque esperienze… da assaporare

16 Aprile 2025
Il borgo Marinari Il borgo Marinari

La Campania è una terra di sapori intensi, racconti autentici e tavole che parlano la lingua della convivialità. Qui, ogni piatto è un ponte tra passato e futuro, tra memoria e creatività. In questo viaggio gastronomico vi portiamo alla scoperta di cinque realtà accomunate dalla passione per la qualità e dall’amore per la buona cucina.
Nel cuore più suggestivo di Napoli, sull’isolotto di Megaride affacciato sul Borgo Marinari, si trova Zi Teresa, locale simbolo della ristorazione partenopea. Fondata alla fine dell’Ottocento da Teresa Esposito, figlia di un ex marinaio borbonico, Zi Teresa è molto più di un ristorante: è un luogo dell’anima, dove ogni piatto racconta una storia di famiglia, sacrificio e passione. Dal 2008, la cucina è guidata da Carmela Abbate, affiancata dai figli. Cresciuta tra i fornelli della trattoria di famiglia, Carmela ha fatto della tradizione il suo tratto distintivo. “I nostri piatti parlano napoletano!” – racconta – “La nostra cucina è saporita, ci atteniamo alla tradizione con qualche guizzo contemporaneo. Lo spaghetto alle vongole è il nostro cavallo di battaglia, ma anche quello con i polipetti va assolutamente provato!”. Ma è il Giovedì Santo che Zi Teresa diventa meta di pellegrinaggio gastronomico, quando viene servita la tradizionale zuppa di cozze. La versione di Carmela è opulenta e personale: polpo verace, cozze freschissime, maruzzielli, gamberoni, scampi, pomodorini maturi e freselle croccanti. Un piatto che risveglia i sensi e racconta una Napoli dinamica e vibrante. Una cucina che profuma di mare e di storia, e che continua a incantare con piatti iconici come i polipetti alla luciana, la frittura di calamaretti spillo, i ciurilli ripieni di ricotta (fiori di zucca) e naturalmente, tutto quello che a Napoli non è solo un piatto, ma una fede gastronomica.

Poco distante, in piazza Vittoria, si trova il più recente Casa Vittoria, un delizioso ristorante che ha appena festeggiato il primo anno di attività. Nata dall’idea di quattro imprenditori – gli chef Fabio e Gioacchino Francesco Vorraro, insieme a Vincenzo Cerbone e Tommaso Ambrosio – Casa Vittoria propone un viaggio gastronomico tra le cucine regionali italiane, celebrando i sapori dell’infanzia e la semplicità delle ricette tradizionali. “Casa Vittoria è nata con l’idea di essere un rifugio gastronomico, dove riscoprire i sapori dell’infanzia e vivere la cucina italiana più autentica”, raccontano i soci. E i risultati parlano chiaro, fidelizzando in poco tempo una clientela affezionata e un riconoscimento che ha superato i confini cittadini. Un locale che ha il sapore di casa, dove la cucina italiana è protagonista assoluta. Tra le proposte più amate, spiccano il vitello tonnato e la polpetta classica al ragù, ma anche piatti signature come lo spaghetto Casa Vittoria, una ricetta personale degli chef. Originale anche la proposta dolce, che gioca nella semplicità e nel concetto di cucina riconoscibile che profuma di “casa”.

Ma Napoli è anche contaminazione, sperimentazione, apertura al mondo. Lo dimostra Staj, il primo noodle bar partenopeo, con due sedi – una alla Riviera di Chiaia e l’altra al Vomero. Nato nel 2019 dal sogno di Lucio Paciello e Rosario del Priore, Staj mescola sapori asiatici e spirito napoletano: ramen artigianali, okonomiyaki, yakitori e bao ripieni di genovese o soffritto, accompagnati da oltre 80 etichette di sakè e una accurata selezione di vini di piccoli vignaioli. Una cucina fusion che non snatura, ma valorizza. Staj è un invito alla scoperta e alla contaminazione, ambiente ideale per incontrarsi e combinare le storie del vino con la cucina fusion. A Staj ogni boccone è un viaggio, ogni piatto è un dialogo tra culture diverse che si incontrano senza perdere identità.

Spostandoci nella provincia napoletana, a Casalnuovo, troviamo il Mulino d’Oro, pastificio artigianale nato negli anni Novanta dalla visione di Annamaria Molino e Gaetano Migliaccio. Oggi, accanto al laboratorio, prende vita “Lelù Bistrot”, uno spazio gastronomico dedicato alla pasta fresca, ai lievitati e alla valorizzazione delle farine di qualità. Ogni piatto è un omaggio alla materia prima e all’arte bianca, in un’atmosfera semplice e curata.
Il nostro viaggio si conclude a Pompei, tra storia millenaria e sacralità. Proprio a due passi dagli scavi archeologici sorge La Bettola del Gusto, ristorante che unisce raffinatezza e radici territoriali. La cucina dei fratelli Vincenzo e Alberto Fortunato è un racconto della Campania, tra mare e terra, memoria e innovazione.

Ultimo progetto nato in casa Fortunato è Alkimie Botanike, una linea di infusi alcolici che nasce da piante del territorio pompeiano. Protagonista assoluto è l’alloro, che viene raccolto a Civita Giuliana, antica collina pompeiana, oggi simbolo di un progetto che restituisce valore alla botanica campana, fondendo mixology e cultura storica. Cinque realtà, cinque anime, un’unica certezza, quella che in Campania, la cucina è un patrimonio vivo, che unisce tradizione e visione, memoria e identità. Qui, il gusto è cultura che si rinnova ogni giorno; un viaggio gastronomico che lascia il segno, fatto di gesti sinceri, sapori riconoscibili e storie da raccontare.